- Notte Rossa -

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Nota: questo non è un capitolo della storia, è il mio racconto della Notte Rossa a Maranello il 15.06.2019. Se volete altre info sulla Notte Rossa, andate a leggere il capitolo con lo stesso nome all'interno della storia 'Luce'.

Vi capita mai di sentire l'esigenza di voler tornare in un determinato posto? A me capita spesso; questo posto per me è Maranello. E non solo durante la Notte Rossa, ma sempre.

Quando sono triste, giù di morale, poco motivata, o semplicemente ho voglia di uscire di casa, vado a Maranello. Può sembrare stupido, ma per me non lo è, perché, dopo ore di studio, mi ritrovo davanti ai cancelli della fabbrica e mi dico: 'E' lì che voglio arrivare un giorno, e anche se magari non mi dovesse piacere, se ci saranno delle difficoltà, se non sarà così bello come mi sarei immaginata, farà lo stesso. Perché io avrà dato anima e corpo per arrivarci'.

Sì, sono un po' la protagonista di Luce; infatti non c'è da meravigliarsi se le ho dato un po' troppe caratteristiche di me, ma pazienza. Non è quello l'importante.

L'importante è vivere un passione. Io di passioni ne ho più di una, ma, se dovessi scegliere, metterei al primo posto quella per la Ferrari.

E posso andare 365 giorni all'anno a Maranello, starci 24 ore su 24, ma nulla batte l'atmosfera che si respira durante la Notte Rossa.

Inizio la mia serata mangiando una pizza dall'amico di Kimi. Sì, quella era la sua pizzeria preferita quando era un pilota Ferrari. Immagino lo sia anche adesso, ma non ha più molte occasioni per tornare spesso. Per questo, alcuni mesi fa, il pilota finlandese è tornato dal suo amico 'Lello' per dargli un saluto speciale. E credetemi, anche se è finlandese, se ne intende di pizza.

Mentre aspetto che arrivi la mia pizza, dò un'occhiata all'immensa collezione del proprietario. Ci sono cofani di vecchie Ferrari, gomme, autografi, componenti di macchine e ovviamente il casco autografato di Kimi. Tutte le volte che lo guardo, ci rimango davanti due minuti in sola e pura adorazione.

Come posso pensare che davanti a me ho il casco che ha testimoniato l'inizio del trittico asiatico di sfortuna per la Ferrari?

Quello è il casco dell'incidente di Singapore.

E mangio la pizza circondata da tutti quei frammenti di storia del motorsport. Poco più avanti ci sono anche molti membri dei vari Club Ferrari; per questo il ristorante sembra quasi pieno.

Dopo cena, parcheggiata la macchina in una via secondaria, andiamo in centro. Ora, l'esposizione di macchine è quasi un must, considerando tutte le volte in cui sono stata alla Notte Rossa. Quindi non ci facciamo neanche troppo caso; abitiamo nella MotorValley ed è piuttosto comune vedere Ferrari in giro.

Attraversiamo il centro di Maranello in cerca delle F1. Un giornale locale aveva annunciato che sarebbero state esposte, ma in verità non ci sono. Eppure è il 90° anniversario della Scuderia; potevano almeno impegnarsi un po' di più.

Visibilmente delusi, andiamo verso la zona del Ferrari Store / GES. Facciamo un rapido giro al Ferrari Store, in cui sono esposti alcuni componenti di macchine di Formula Uno. Non troviamo nulla da comprare; ma io in compenso vedo una mia compagna di corso. La saluto e parliamo un po', poi decido di lasciarla andare.

La tappa fissa della serata è andare a vedere la prima bandiera, all'entrata della GES (Gestione Sportiva Ferrari). Perché quella gara l'abbiamo vinta noi, o almeno in pista. Arrivata davanti, scatto un paio di foto. Non c'è più nulla da vedere, quindi torno in piazza.

Non ha senso andare verso il Circuito di Fiorano. Tanto è chiuso; anche se c'è una festa, non ci sono eccezioni.

La squadra purtroppo non organizza mai niente per i tanto amati 'tifosi'; quindi ogni anno è la stessa storia. Probabilmente questa sarà l'ultima volta in cui scriverò di questo evento. E' sempre tutto uguale, con la differenza che ogni anno peggiora sempre di più.

Tuttavia, come ho già detto, c'è un'atmosfera speciale e sicuramente per uno che non ci è mai stato, è divertente. Ho visto in qua e in là i miei compagni dell'università. Lol, è bello essere una 'grande famiglia'. Anche se una famiglia di trecento persone è un po' più di 'grande'.

Ma fa lo stesso; quando si condivide una passione, in più si è, meglio è.

Numero Sei || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora