Capitolo 9

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Luhan era lì, accanto a lui. Il viso di entrambi era rivolto al cielo stellato e gli occhi di Luhan brillavano per l'emozione.

- È bellissimo, non credi? - chiese il ragazzo cinese, in estasi.
Sehun lo guardò intensamente: - Tu sei bellissimo.
Poi spalancò gli occhi e si mise a sedere sul letto, ancora intontito dal sogno. Il cuore gli batteva forte e si mise una mano sul petto nel tentativo di calmarlo. Aveva davvero sognato Luhan? Aveva davvero sognato di dirgli che era bellissimo?
Certo, non era una bugia, ma...
Il cellulare di Sehun iniziò improvvisamente a suonare, facendo sussultare il ragazzo. Erano le 7 del mattino e, per la prima volta dopo mesi, aveva dormito bene e non era già in ufficio a quell'ora.
Forse era proprio per quello che il telefono stava suonando: qualcuno in azienda aveva bisogno di lui.
Rispose senza nemmeno guardare chi chiamava: - Sì?
- Buongiorno anche a te, signor Oh.
Sehun spalancò gli occhi e guardò il telefono, sorpreso, come se non credesse che dall'altro capo ci fosse davvero lui.
- Luhan?
- Proprio io. - il professore ridacchiò e Sehun si ritrovò, involontariamente, a sorridere.
Erano passate due settimane dal loro ultimo incontro, quando Sehun aveva accompagnato Luhan a casa e si era confidato con lui sulla bugia che lui e il fratellastro stavano dicendo al loro padre. Quella volta, si era sentito molto vicino a Luhan e una parte di lui sarebbe rimasta tutto il giorno in auto con lui, con la sua mano sulla guancia e il viso così vicino. Invece non era successo e il ragazzo ora si dava dell'idiota per averci anche solo pensato.
- Sehun, ti chiamavo per chiederti un favore.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo: - In cosa vuoi incastrarmi stavolta?
- È una cosa bella, davvero. - precisò subito Luhan - Ed è per domani.
Domani? Perché quel professore non avvisava prima? Sehun non poteva di certo mollare tutto all'improvviso solo perché glielo chiedeva lui.
- Di che si tratta?
Luhan rimase qualche secondo in silenzio, come a prendere coraggio. Poi sparò fuori il suo discorso.
- Domani abbiamo una gita con la scuola. Dobbiamo andare al planetario e sono rimasto a corto di accompagnatori. Ero convinto sarebbero venuti due genitori, invece mi ha confermato solo uno di loro e adesso sono disperato perché, se non trovo un altro accompagnatore, l'uscita sarà annullata e non voglio perché ciò deluderebbe i bambini e ti prego aiutami tu.
Luhan riprese fiato, mentre Sehun era rimasto senza parole, intontito dal monologo dell'insegnante.
- Aspetta, vuoi che accompagni la classe al planetario?
- Sì? - confermò, titubante, Luhan.
- Non se ne parla! - sbottò Sehun, alzandosi dal letto per vestirsi - Non puoi chiedermi questo.
- Ma è solo per una giornata - provò a convincerlo Luhan - Sei la mia ultima speranza!
- No!
- Deluderai Jinho. Non vedeva l'ora di andare al planetario.
Sehun sospirò: - Se ne farà una ragione.
- Ma ci sono io.
- E allora? - chiese il ragazzo ma, l'idea di passare la giornata con Luhan, non gli dispiaceva affatto.
- Sehun, ti prego. Se mi fai questo favore prometto che non ti disturberò mai più e non ti chiederò più nulla.
Il ragazzo si sedette sul letto con ancora la camicia aperta e la cravatta sciolta.
Si passò la mano sul viso, indeciso su cosa fare. La voglia che aveva di passare la giornata con Luhan lo spaventava: non si aspettava di provare certe... emozioni? Sentimenti?
- Sehun?
- Va bene.
Dall'altro capo del telefono ci fu silenzio assoluto, tanto che a Sehun venne il dubbio che Luhan fosse svenuto.
- Pronto? Ci sei anc...
- Hai detto che va bene?! Davvero?!
Sehun alzò gli occhi al cielo, senza riuscire a trattenere un sorriso.
- Davvero, mandami tutte le informazioni, così so quello che è previsto per la giornata.
- Farò di meglio - disse subito Luhan - Passa a prendermi, te lo dico di persona.
- Ma devo andare in uff...
- A tra poco. E sbrigati, non voglio arrivare tardi a scuola.
- Luhan... Luhan?
Troppo tardi, l'insegnante aveva già riattaccato.
Quando Sehun scese in cucina, la signora Kim gli disse che Lisa aveva già accompagnato Jinho a scuola. Andò verso l'auto, ma improvvisamente si fermò in mezzo al vialetto:
Davanti aveva l'auto con Yixing che lo attendeva, per accompagnarlo in ufficio. Accanto a lui, la sua auto personale.
L'idea di andare a prendere Luhan con la sua macchina e, soprattutto, di stare da solo con lui lo attirava. Avrebbero avuto un po' di privacy: in fondo dovevano parlare dell'uscita del giorno dopo e Sehun non voleva che Yixing pensasse che trascurava il suo lavoro.
Era quello il motivo. Solo quello.
Disse ad Yixing che aveva la mattinata libera, poi salì sulla sua elegante auto nera e partì. Ricordava l'indirizzo che Luhan aveva detto la settimana prima, come se si fosse impresso nella sua memoria. Appena arrivato alla via, riconobbe subito il palazzo antico e, in ogni caso, Luhan era seduto sui gradini esterni e lo aspettava. Quando si accorse di lui sorrise e si alzò subito, salendo poi in auto.
- Accidenti, questa macchina è... wow! - esclamò l'insegnante, appena si sedette sull'elegante e costoso sedile.
- È la mia macchina. Yixing era impegnato stamattina. - mentì Sehun. Perché non aveva detto la verità? Scosse la testa, come a scacciare quell'idea: non avrebbe ammesso neanche morto che voleva stare da solo con Luhan.
- Credevo l'avessi presa per impressionarmi. - Luhan rise e si mise comodo sul sedile, con il viso voltato verso Sehun.
- Come stai?
- Bene.
- Come hai dormito? Non è che la tua terribile bugia ti toglie il sonno vero?
Sehun alzò gli occhi al cielo: finché sognava Luhan, dormiva benissimo.
- Parlami di domani. - disse, per cambiare discorso.
- Ah già - Luhan prese dalla borsa un opuscolo e un quaderno - Andiamo al museo naturale delle scienze Gwacheon. Abbiamo la visita prenotata al planetario per il mattino, poi il pranzo al sacco nel parco del museo.
Luhan aprì il dépliant e lo alzò verso Sehun, che tolse per un secondo gli occhi dalla strada, per guardare.
- Sono dei dinosauri quelli?
Luhan sorrise sognante: - Sì! Nel parco del museo ci sono delle enormi statue di dinosauri, ma non solo: c'è anche la zona con gli insetti giganti e i laboratori, in cui i ragazzi potranno fingersi veri scienziati e guardare, con i microscopi, gli insetti. Ah, e non dimentichiamo i razzi e le navicelle spaziali.
Sehun ridacchiò: - Ho la sensazione che Jinho vorrà restare a vivere lì.
- Ho organizzato io la gita e, a parte il fatto che è molto bella per tutti i bambini, ho pensato in particolare a Jinho. Ammetto che, quando ho visto questo opuscolo, non ho avuto dubbi.
- Fa preferenze, professor Luhan?
- Solo per gli alunni con fratelli gentili e simpatici.
Sehun rise ironico: - Divertente. Ora dimmi cosa devo fare io.
Luhan aprì il quaderno ed iniziò a leggere: - Ritrovo davanti alla scuola. Partenza alle 8 e arrivo previsto alle 8.45. Visita al planetario e poi alla zona riguardante lo spazio e le stelle. Pranzo nel parco e visita alla zona degli insetti.
- Io che faccio?
- Mi aiuti a sorvegliare. - spiegò l'insegnante - Tu e l'altro genitore mi dovete aiutare a tenere d'occhio i bambini ed evitare che scappino, si facciano male, vengano rapiti...
- E servono tre adulti per questo?
Luhan scoppiò a ridere: - Oh, ne servirebbero almeno 15, credimi.
Sehun sospirò e picchiettò le dita sul volante.
- Perché hai chiesto a me? Non c'era nessun'altro genitore che poteva farlo?
Luhan alzò le spalle: - Ho chiesto a tutti, ma nessuno mi ha detto di sì, con così poco preavviso.
- Ah, certo. Allora hai chiesto a me, visto che non ho nulla da fare!
- Ho chiesto a te perché ero sicuro che non mi avresti lasciato nei guai.
Sehun voltò appena lo sguardo, ma non disse nulla. Non confermò per non far capire a Luhan che potere iniziava ad avere su di lui, ma nemmeno negò, perché sarebbe stata una bugia.
Non avrebbe lasciato Luhan nei guai se c'era anche solo una minima possibilità che potesse aiutarlo.
- Va bene - Sehun annuì - Conta su di me. Oggi in ufficio sistemerò gli impegni che avevo per domani.

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