Capitolo 16

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Luhan entrò nell'aula rumorosa: i suoi studenti erano tutti ai loro posti.

- Buongiorno ragazzi! - esclamò con entusiasmo, ricevendo poi il saluto dai bambini.
La settimana appena passata era stata particolare: Luhan l'aveva sfruttata per far capire ai bambini cosa fosse il bullismo. Già il giorno successivo all'incidente con Jinho, Luhan aveva chiesto a tutti gli insegnanti di partecipare ad un progetto comune, ma solo il professor Minseok aveva dato la sua disponibilità. Ciò aveva deluso moltissimo Luhan, ma di certo non l'aveva fatto arrendere.
Perciò aveva messo in pausa il programma scolastico e si era dedicato a quel progetto tutta la settimana.
Ora però era arrivato il momento di tornare alle operazioni e ai numeri.
Ma Luhan aveva un piano.
- Per i prossimi giorni, ho deciso che lavoreremo in un modo diverso dal solito. - disse, camminando tra i suoi studenti.
- I prossimi argomenti che dovremo fare sono molto brevi e non troppo difficili, quindi ho deciso che sarete voi a spiegarli ai vostri compagni. Divisi a gruppi.
Luhan si fermò di fronte alla cattedra: - Io ovviamente vi aiuterò, ma sarete voi a capire l'argomento e a spiegarlo ai vostri compagni, fingendo di essere voi gli insegnanti.
Sorrise vedendo che la sua idea aveva avuto successo tra i ragazzini.
- Sarete divisi in gruppi da tre e lavorerete insieme, collaborando e aiutandovi a vicenda.
Il professore prese un foglio su cui aveva già diviso i bambini in gruppi.
L'idea gli era venuta qualche giorno prima, quando a Jinho era caduto dallo zaino un biglietto. In esso era scritta solo la parola "Scusa" e Luhan aveva chiesto spiegazioni.
Il bambino aveva detto di aver trovato il biglietto accanto al suo libro, risistemato al meglio possibile.
Jinho aveva detto di non sapere chi avesse fatto quel gesto per lui e Luhan aveva finto di non saperlo nemmeno lui.
Invece lo sapeva bene.
Essendo l'insegnante vedeva e ormai conosceva bene le scritture dei suoi studenti, perciò aveva subito riconosciuto la bella calligrafia di quel biglietto.
Era di una bambina: Park Mirae. E Luhan era pronto a scommettere che non aveva fatto tutto da sola.
- Ultimo gruppo: Oh Jinho, Park Mirae e Park Mir.
Mirae e Mir [1] erano gemelli ed erano due bambini molto educati e gentili. Non li aveva mai visti prendere in giro Jinho o ridacchiare per le battutine degli altri compagni.
Però, nonostante ciò, tra loro e Jinho non era nata nessuna amicizia. Nessuno era amico di Jinho.
Luhan però voleva che quella situazione cambiasse ed era pronto a dare una piccola spinta alle cose.
- Inizieremo già oggi, perciò sistemiamo i banchi.
Con l'aiuto di Luhan, i bambini spostarono i banchi ed iniziarono subito a lavorare al loro argomento. Il professore passava tra i vari gruppi per aiutare chi ne aveva bisogno.
- Tutto bene? Avete trovato l'argomento nel libro? - chiese, arrivato al gruppetto di Jinho.
Mirae annuì: - Con Jinho nel nostro gruppo, saremo i più bravi. Vero?
Chiese poi, rivolta al bambino. Jinho teneva lo sguardo basso e si sistemò gli occhiali, annuendo.
Luhan sorrise e scompigliò i capelli al bambino: - Buon lavoro, ragazzi.


*


Sehun era arrivato davanti alla scuola appena in tempo e i bambini stavano già riempiendo il cortile. Cercò con lo sguardo Jinho e, quando lo trovò, si sporse sul sedile, per vedere meglio.
Non credeva ai suoi occhi: Jinho stava parlando con altri due bambini. E rideva!
- Incredibile... - commentò ad alta voce e Yixing lo guardò confuso, attraverso lo specchietto retrovisore.
Passarono alcuni minuti ancora, prima che Jinho si accorgesse della macchina e salutasse gli altri bambini, per poi correre verso di essa.
- Ciao Sehun! - esclamò, salendo - Ciao Yixing!
L'autista fece un cenno con la mano, poi partì verso casa.
- Sei di buon umore oggi. - disse Sehun, tastando il terreno: voleva scoprire chi erano quei bambini.
- È stata una bellissima giornata! Sai che il professor Luhan ci sta facendo lavorare a gruppi?
- E tu con chi sei in gruppo?
- Con Mir e Mirae.
Beccati. Sehun accennò un sorriso: - Erano i due bambini con cui parlavi prima?
Jinho annuì: - Il professor Luhan ci ha assegnato un argomento bellissimo. Io l'ho già capito, ma Mir e Mirae non tanto. Lei è più brava e lo capirà presto, ma Mir non è molto bravo in matematica. Lo devo aiutare!
Sehun si sentiva intontito da quel mare di parole, ma sorrise nel vedere che il fratellino stava tornando quello di prima.
Dopo l'incidente con i bulli, Jinho aveva passato una settimana molto dura e, per la prima volta, non aveva voluto andare a scuola.
Sehun era stato costretto ad imporglielo, con la promessa che Luhan sarebbe stato sempre vicino a lui.
Fortunatamente, sembrava che le cose stessero migliorando.
- E dimmi, che argomento ha dato al tuo gruppo?
- La proprietà invariantiva della divisione!
Sehun alzò un sopracciglio: - La cosa??
- Dai Sehun, è facilissima!
- Yixing, tu hai capito di cosa sta parlando?
L'autista ridacchiò: - Non ne ho la minima idea.
Jinho sbuffò: - Non è divertente parlare con voi...
Sehun scoppiò a ridere e scompigliò i capelli a Jinho. Aveva voglia di abbracciarlo, ma non sapeva se prima era meglio chiedere o poteva semplicemente farlo.
Arrivati a casa, però, decise che non poteva ancora tornare in ufficio
- Jinho? - chiamò il bambino, poco prima che scendesse dalla macchina, ed allargò le braccia - Dammi un abbraccio.
Jinho sembrò confuso, ma durò solo un attimo, perché poi si lanciò, letteralmente, tra le braccia di Sehun.
Il ragazzo lo strinse forte, godendosi quel momento, poi lasciò andare il bambino.
- Mi raccomando, fai tutti i compiti. Sennò sai che Luhan sgrida sia te che me.
Jinho ridacchiò e scese dalla macchina, correndo poi verso la porta già aperta di casa.
Yixing non fece commenti su ciò che era appena successo, ma Sehun notò che aveva un sorriso sincero sulle labbra.

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