Capitolo 12

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Il letto era un po' meno spazioso, ma Sehun non si sarebbe di certo lamentato. Jinho stava meglio rispetto a cinque giorni prima ma, nonostante il miglioramento evidente, Sehun aveva preferito tenerlo a dormire nel letto con lui. La paura che la situazione cambiasse lo terrorizzava e preferiva tenere d'occhio il fratellastro. Aveva scoperto che Jinho la notte tendeva a cercare qualcosa da abbracciare,

quindi Sehun si era spesso svegliato avendo il bambino appiccicato a sé. Non era tipo da amare particolarmente abbracci e sdolcinatezze, ma era finito in pochissimo tempo ad essere stritolato da Jinho di notte. Senza dimenticare l'abbraccio che aveva ricevuto da Luhan.
Abbracciare Luhan, averlo così vicino a sè, sentire il suo calore e il suo profumo... Sehun era rimasto intontito da quella situazione e ci aveva pensato per giorni.
Aveva sentito Luhan ogni giorno, ma parlavano soprattutto di Jinho e del suo stato di salute. Non una parola su loro due. Sul loro, come l'avevano definito, rapporto.
Sehun sospirò, guardando il soffitto: cosa doveva fare?
- Buongiorno.
La voce flebile di Jinho lo risvegliò improvvisamente dai suoi pensieri e il ragazzo voltò lo sguardo verso il fratellastro.
- Buongiorno, come ti senti?
Jinho sorrise e si stropicciò gli occhi: - Sto benissimo. Posso tornare a scuola oggi?
Sehun alzò gli occhi al cielo: già il giorno dopo essere stato malissimo, il bambino voleva tornare a scuola.
- Dopo misuriamo la febbre e, se non ne hai, puoi andare a scuola.
Jinho annuì e prese una mano di Sehun, mettendola sulla sua fronte.
- Senti? Non ho la febbre!
- Ci hai fatto spaventare tanto, sai? - disse Sehun, spostando la mano - Voglio essere sicuro che tu non abbia una ricaduta.
- Ma Sehun, finché io non torno a scuola, tu non hai una scusa per rivedere il professor Luhan.
Sehun arrossì a quelle parole e, appena Jinho se ne accorse, ridacchiò con la mano davanti alla bocca.
- E tu che ne sai? Sei solo un bambino!
- Sarò anche un bambino - disse Jinho - Ma voi siete come due libri aperti. È palese che vi piacete!
Sehun sbuffò, fingendo indifferenza: - Non sai nemmeno cosa significa "Palese".
- Certo che lo so!
- In ogni caso, non ci piacciamo. Abbiamo solo un rapporto... di amicizia.
Jinho sembrò riflettere su quelle parole, ma poi scosse la testa.
- Al professore tu piaci un sacco. Crede che non si noti, ma non è molto bravo a nasconderlo.
Sehun tornò a guardare il soffitto, pensando a Luhan.
- Tu invece fai finta che non ti interessi, ma pensi sempre a lui.
- Leggi anche la mente adesso, oltre ai libri?
- No, ma da quando lo conosci sorridi molto e addirittura ridi. A volte resti con lo sguardo perso nel vuoto e so che pensi a lui. Come ora, prima che ti dicessi che ero sveglio.
Sehun lo guardò, sorpreso: beccato!
- Mettiamo caso.. - iniziò il ragazzo - Che davvero a me piaccia un po'..
- Tanto.
- Abbastanza.
- Tanto.
- Okay - Sehun si arrese - Tanto. Cosa dovrei fare?
Jinho si sedette a gambe incrociate sul letto.
- Sehun, sono settimane che il professore aspetta che tu lo inviti ad un appuntamento.
Sehun voltò appena lo sguardo: - Dici? Beh.. se era tanto che aspettava, perché non mi ha invitato lui?
Jinho fece spallucce: - Forse perché aveva paura che tu dicessi di no a prescindere a causa del lavoro. O forse perché sperava che avresti fatto tu il primo passo.
Sehun mise le braccia sopra la testa, appoggiandole al cuscino.
- Mettiamo caso che io voglia invitarlo ad un appuntamento, dove posso portarlo?
Mentre Jinho ci pensava, Sehun si ritrovò a ridere di quella situazione: lui, 24enne emancipato, sicuro di sè e con molta esperienza, si stava affidando al fratellino di 8 anni per una questione di cuore.
Nessuno avrebbe mai creduto che una cosa del genere potesse succedere.
- Io escluderei il cinema, perché dovete avere la possibilità di parlare e devi fargli capire che sei simpatico.
- Ehi, è evidente che io sono simpatico!
- Insomma... perciò portalo a cena, ma evita i ristoranti cinesi, sarebbe scontato. Portalo a mangiare, non so, italiano o giapponese.
Sehun annuì, prendendo nota mentalmente.
- Dopo portalo a fare una passeggiata in riva al fiume Han: è perfetto per le coppiette.
- Noi non siamo una coppietta!
- E non fermarti a prendere il bubble tea, meglio fargli conoscere questa tua dipendenza quando ormai sarà troppo tardi.
- Jinho...
- Sedetevi su una panchina e bacialo, sarà molto romantico.
- Jinho.
Il bambino finalmente si fermò: - Ho corso troppo?
- Devo già baciarlo? È il primo appuntamento!
Jinho ridacchiò e saltò giù dal letto: - Sehun, non vede l'ora che tu lo faccia. Quindi non perdere tempo a fingere di volerci andare piano.
Detto ciò, uscì dalla stanza del fratellastro, per andare a prepararsi per la scuola.
Quel bimbo non finiva mai di sorprenderlo.
Sehun si sedette sul letto, ripensando a tutto ciò che avevano detto.
Conosceva un ristorante italiano molto carino, dove l'atmosfera era perfetta.
Fece un respiro profondo e si alzò, per cambiarsi anche lui.
Avrebbe chiesto a Luhan un appuntamento.

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