Capitolo 21

247 14 2
                                    

Guardare le stelle era stata una delle cose più belle che Sehun avesse mai fatto. Era stato incredibilmente emozionante e, vedere Jinho così felice, rendeva contento anche lui.

Era arrivata l'ora di andare a dormire e i bambini indossarono i pigiami pesanti, per poi infilarsi nei sacchi a pelo.
Sehun aveva lasciato Luhan nella loro tenda ed era andato a dare un'occhiata ai più piccoli.
Non vedeva l'ora di essere finalmente solo con Luhan e fare un po' di sano sess...
- Sehun?
Il ragazzo si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti e controllò che i bambini fossero ben coperti.
Jinho era accanto a Mir, che a sua volta era accanto a Mirae. Erano adorabili così vicini, nei loro sacchi a pelo.
- Avete freddo? - chiese il ragazzo, ma i tre scossero la testa.
- Bene, se avete bisogno di me chiamatemi. Ma fatelo prima di entrare in tenda.
- Perché?
- Beh... perché sennò è violazione della privacy.
Il ragazzo li salutò con un cenno del capo, ma poi la vocina di Mirae lo fermò.
- Oppa? Non ci racconti la favola della buonanotte?
Sehun aggrottò le sopracciglia: - Come, scusa?
Mirae sbattè gli occhioni: - Papà ci racconta sempre una storia per farci fare bei sogni.
- Sarebbe bello, ma non ho un libro di favole con me, quindi....
- Inventala, no? - disse Jinho e Sehun lo fulminò con lo sguardo, ma ciò fece solo ridere il bambino.
- Per favore, oppa!
Sehun aveva già capito una cosa di Mirae: con quegli occhioni riusciva a farti fare tutto ciò che voleva.
Se davvero tra lei e Jinho stava nascendo la prima cotta, Sehun non sarebbe stato l'unico fratello Oh ad essere prigioniero di due occhi meravigliosi.
Il ragazzo sospirò ed entrò nella tenda, sedendosi ai piedi dei bambini.
Il sesso avrebbe dovuto aspettare.
- Allora, una favola...
Quale era stata l'ultima favola che Sehun aveva letto? E quando?
Non lo ricordava affatto. Sua madre gliene leggeva una diversa ogni sera, presa da un grande libro che aveva con sé fin da bambina. Ma dopo la sua morte non l'aveva più visto. Probabilmente il signor Oh l'aveva buttato.
- Va bene, dunque, c'era una volta...
Chi?
- Un principe molto ricco ed impegnato. Il suo regno era la cosa di cui gli importava di più e voleva solo rendere orgoglioso suo padre: il re.
Sehun fece pausa per organizzare le idee: aveva attirato l'attenzione dei bambini.
- Un giorno però, il bellissimo principe si perse in un bosco oscuro e pieno di pericoli. Aveva provato a cercare la via d'uscita, ma nessuno dei suoi tentativi era andato a buon fine. Una parte di lui non voleva arrendersi, consapevole che c'erano tante cose belle da vedere e da vivere, lì fuori; ma l'altra parte era stanca di lottare e stava per arrendersi.
- Oh no! - commentò Mirae, mentre i due maschietti erano attenti alle parole di Sehun
- Improvvisamente dalle profondità del bosco, arrivò una creatura bellissima. Era un...
Sehun cercò di trattenere le risate.
- Era un ragazzo, ma aveva le corna e gli occhi da cerbiatto. Quel misterioso ragazzo offrì il suo aiuto al principe, che però subito non lo accettò.
- Perché? - chiese ovviamente Jinho.
- Beh, perché il principe era convinto di stare bene. Credeva che se la sarebbe cavata anche senza aiuto, ma si sbagliava di grosso. Il ragazzo-cerbiatto insistette, finché lui accettò ed insieme uscirono dal bosco.
Sehun guardò i bambini: Mir era già profondamente addormentato, Mirae sbatteva gli occhietti stanchi e Jinho sbadigliava sempre più spesso.
C'erano quasi.
- Per ringraziarlo, il principe lo invitò nel suo castello. Ma il re non voleva quella strana creatura nel suo regno. Sehun... c-cioè, il principe però non voleva lasciare il ragazzo, perché si era innamorato di lui.
Ora tutti i bambini dormivano. Sehun sorrise e sistemò loro i sacchi a pelo, per essere sicuro che non avessero freddo.
- Perciò abbandonò il regno e scappò insieme al ragazzo-cerbiatto e vissero per sempre felici e contenti.
Sorrise ed uscì piano dalla tenda: - Buonanotte, piccoli.
Appena Luhan lo vide tornare, lo guardò confuso.
- Non volevano dormire? Sei stato via un sacco di tempo.
Sehun non gli rispose: lo abbracciò da dietro e gli posò il mento sulla spalla. Luhan era seduto e stava per mettere il pigiama, ma si fermò e sorrise.
- Tutto bene?
- Sì, sono solo felice.
Luhan si voltò leggermente, per poterlo guardare.
- Solo? Ti sembra poco?
Il ragazzo lo guardò intensamente e lo baciò sulle labbra così dolcemente, che Luhan si sentì sciogliere.
- Sehun... - sussurrò sulle sue labbra, ma il ragazzo non lo lasciò continuare.
Lo fece stendere e si mise sopra di lui.
- C-ci sono i bambini. - provò a protestare, ma senza troppa convinzione.
- Stanno dormendo. - disse Sehun, baciandogli e mordendogli il collo.
L'insegnante gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarlo.
- Non posso comportarmi così. Sono un insegnante e...
Un forte gemito lasciò le sue labbra, quando Sehun mise la mano sul cavallo dei pantaloni.
- Dicevi?
- Sei un idiota. - sbottò Luhan, ma il tremito della sua voce tradiva ciò che stava pensando davvero.
- È tutto il giorno che aspetto questo momento, Lu. Dimmi, vuoi metterti quell'orribile pigiama anti-sesso, andare tu nel tuo sacco a pelo e io nel mio e buonanotte? Lo vuoi?
L'insegnante si mordicchiò il labbro, combattuto: ma come poteva dire di no a Sehun?
Insomma, chi l'avrebbe fatto?!
- Fanculo! - esclamò e si sollevò un po' sul busto, per spogliare il ragazzo più facilmente - Sei un tentatore.
- So giocare bene le mie carte. - ribattè Sehun, ridacchiando per la foga che stava dimostrando Luhan.
Il professore rise ironico, mentre armeggiava con i jeans: - E quali sarebbero?
- Vuoi l'elenco? - Sehun ghignò - La mia voce bassa, i miei occhi penetranti, la mia espressione sexy.
- Quella è apatica e basta. - disse Luhan, ridacchiando e, una volta che Sehun fu nudo, si tolse la felpa a sua volta.
Il ragazzo lo aiutò a spogliarsi e si stesero entrambi sul sacco a pelo di Sehun, che era il più grande dei due ed era ancora aperto.
- Mi gioco bene anche la mia innata simpatia.
- Stai scherzando?
- E il mio fisico perfetto.
Luhan sorrise malizioso e fece scorrere le dita sugli addominali di Sehun.
- Questo fisico perfetto?
Il ragazzo annuì, con gli occhi che brillavano di eccitazione.
- Non è male.
- Direi.
- Anche questa carta sai giocarti? - chiese l'insegnante, spostando la mano più giù, verso il pene di Sehun.
- Direi di sì, visto che hai camminato male per giorn.. ahi!
Luhan l'aveva colpito sul braccio, ma Sehun faticò a non ridere.
- Smettila. Non è stato tutto merito tuo, è che... insomma, era un sacco di tempo che non lo facevo. Tutto qui.
- Certo, tutto qui. - Sehun ghignò ed allungò una mano verso il suo zaino, iniziando a scavare e buttare in giro tutte le sue cose.
- Cosa fai? - chiese Luhan, che era rimasto zitto fino a quel momento, ma ora non poteva più tacere.
Sehun sorrise, perché aveva trovato ciò che stava cercando: il lubrificante.
Appena lo vide, Luhan arrossì di colpo: - Ah... l'hai portato.
- Certo che l'ho portato - disse Sehun, aprendo il tubetto e mettendolo sulle proprie dita - E questo non è scaduto.
Luhan non poté fare a meno di ridere: - Mi dispiace, non...
La frase gli morì in gola: Sehun aveva iniziato a prepararlo con un dito.
L'insegnante si morse forte il labbro, per trattenere i gemiti che tentavano di uscire.
Sospirò pesantemente e, ben presto, cominciò a muovere i fianchi, per andare incontro alle dita.
- Sai, ho raccontato ai bambini una favola prima. - disse Sehun all'improvviso.
- T-ti sembra il momento di fare conversazione?! - rispose l'insegnante tra i sospiri di piacere.
- Ti ho trasformato in un ragazzo-cerbiatto.
Sehun sorrise e fermò il movimento delle dita, per poi mettersi più comodo tra le gambe di Luhan.
- E tu cos'eri?
- Il bel principe, ovviamente. - Sehun ghignò e penetrò Luhan, baciandolo per soffocarne i gemiti.
L'insegnante si aggrappò alle sue spalle, graffiandole: - C-credevo fossi il cattivo della storia.

My Little BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora