Capitolo 28

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- Il compleanno di Jinho!

Luhan allontanò il telefono dall'orecchio e notò le occhiate dei suoi colleghi, in sala professori: era chiaro che avessero sentito ciò che Sehun aveva esclamato.
- Come, scusa?
- È il compleanno di Jinho, domani!
Luhan sgranò gli occhi: - Domani?! Ma... domani?!
- Sì! - esclamò Sehun.
- E te ne sei ricordato solo ora?!
- Me l'ha ricordato Jinho. Mi è appena arrivato l'invito ufficiale alla sua festa di compleanno.
Luhan sorrise dolcemente: - Che tenero. Cosa c'è scritto?
- "Gentile Oh Sehun". Nome e cognome, che formale.
- Continua.
- "Sei ufficialmente invitato al mio compleanno che si terrà domani pomeriggio, presso la residenza degli Oh". I bambini dovranno usare il dizionario per capirlo.
- Sehun.
- "Ti aspetto. Oh Jinho". Capito? Mi aspetta!
- Beh, domani è sabato. Sei libero, no? - Luhan rise, sentendo Sehun sbuffare.
- Ovvio che lo sono.
Luhan alzò gli occhi al cielo: - Come hai fatto a dimenticare il compleanno di tuo fratello?
- Avevo tante cose in mente, nell'ultimo periodo.
- Tipo?
Sehun abbassò la voce: - Te, nudo.
- CHE COSA?!
Luhan balzò in piedi e tutti gli sguardi dei colleghi si voltarono verso di lui.
- Scusate... - afferrò le sue cose frettolosamente ed uscì dall'aula insegnanti - Sei pazzo? Ero con i miei colleghi!
- Eri in vivavoce?
- No.
- E allora dov'è il problema?
Luhan sbuffò e si fermò proprio fuori dall'aula della prossima lezione.
- Ci andrai?
- Dove?
- Al compleanno di Jinho - Luhan non riuscì a non ridere - Concentrati, nánhái.
- Sì, ci andrò. E ci verrai anche tu, perché sono sicuro che presto riceverai anche tu il tuo invito.
L'insegnante rise ed abbassò la voce: - È passata una settimana da quando siamo tornati dalla Cina e non ci siamo quasi visti...
- Mi dispiace - si affrettò a dire Sehun - Ma con questo nuovo lavoro sono...
- Lo so, volevo solo... volevo solo dirti che mi manchi.
Dopo qualche secondo di silenzio, la voce di Sehun arrivo chiara e sicura.
- Mi manchi anche tu, Lu. Potremmo imboscarci, al compleanno di Jinho.
Luhan rise: - Sei pazzo? Non possiamo farlo!
- Lo faremo, invece. - la risposta di Sehun venne in parte coperta dal suono della campanella.
- Ora devo andare. - disse Luhan, mettendo una mano sulla maniglia della porta.
- Ci sentiamo più tardi. Buon lavoro, Lu.
- Ti amo, Sehun - sussurrò l'insegnante - E potresti dirmelo tu per primo, ogni tanto.
- Ah...
- Stavo scherzando, nànhài. A dopo.
- Ti amo anc...
Luhan chiuse la chiamata prima che Sehun avesse finito la frase. Ora doveva togliersi quell'espressione da idiota innamorato e tornare ad essere il professor Luhan.
Entrò nell'aula e subito i bambini corsero ai loro posti.
- Buongiorno ragazzi.
- Buongiorno professor Luhan.
All'insegnante bastò un'occhiata per vedere che, quasi sopra ogni banco, c'era un foglietto colorato.
Jinho aveva davvero fatto le cose in grande ed aveva invitato tutta la classe.
Come aveva previsto Sehun, anche sopra la cattedra c'era quel foglietto.
Luhan si sedette e fece l'occhiolino a Jinho, prima di metterlo nella borsa ed iniziare la lezione.



*


Quella sera a cena, Sehun scoprì perché Jinho aveva organizzato la festa a casa: il signor Oh sarebbe partito l'indomani mattina per andare a Jeju.
Non aveva idea di come Jinho lo sapesse, mentre lui no, ma il bambino era stato bravo a cogliere la palla al balzo. Nonostante...
- Potresti rimandare il viaggio. - provò a dire, mentre cenavano.
Sia suo padre che Jinho si bloccarono con le bacchette a mezz'aria.
- Perché dovrei? - chiese il signor Oh.
- Beh... - Sehun fece spallucce - Domani è il compleanno di Jinho.
L'uomo guardò l'altro figlio, come se si fosse accorto solo in quel momento che era lì. Non era la prima volta che Sehun aveva quell'impressione e la cosa lo faceva star male.
- Domani?
- Sì.
Jinho non diceva niente e teneva lo sguardo basso. Sehun gli toccò la gamba con la mano, ma il bambino non reagì comunque. Il ragazzo capì improvvisamente che non voleva che il padre partecipasse al compleanno.
- Non posso posticipare la partenza, ho altri impegni ad inizio settimana.
- Non fa niente - mugugnò Jinho, poi si alzò - Vado in camera mia.
- Buonanotte. - disse subito Sehun, ma Jinho non rispose e il signor Oh non colse l'invito ad augurare anche lui la buonanotte al figlio più piccolo.
Più tardi, Sehun salì ed andò nella stanza del fratellino. Nonostante l'orario, sapeva che l'avrebbe trovato sveglio e, infatti, era a letto a leggere.
Entrò nella camera e si sedette sul letto.
- Sono venuto a dirti che parteciperò alla tua festa di compleanno domani.
Jinho sorrise timidamente: - Grazie. Lo speravo.
- Chi altro hai invitato? - chiese Sehun, poi si spostò per sdraiarsi nel letto, accanto al fratello.
- Tutta la classe e spero che molti di loro partecipino.
- Anche Haejun?
Jinho lasciò passare qualche secondo, prima di rispondere.
- Sì. So che non avrei dovuto, ma voglio comportarmi in modo diverso rispetto a lui. Probabilmente non verrà, perciò...
- Sei molto saggio.
Il bambino ridacchiò: - Sai ho invitato anche Luhan.
- Lo immaginavo.
- Te.
- Grazie.
- Baekhyun.
Sehun aggrottò le sopracciglia: - Chi?
- Baekhyun. Byun Baekhyun.
- E chi è?
Jinho alzò gli occhi al cielo: - Il ragazzo ciliegio.
- Ah... aspetta, l'hai davvero invitato?
- Sì, il suo corso di disegno è bellissimo e siamo amici.
Sehun sorrise: - Hai invitato anche Lisa?
- Certo!
- Sarà una festa bellissima.
Jinho si accoccolò a Sehun e il ragazzo sospirò, prima di fare la domanda per cui era entrato.
- Perché papà non è invitato?
- Perché deve andare a Jeju. - rispose prontamente Jinho, come se si fosse preparato in anticipo la risposta a quella domanda.
- Ma non hai nemmeno provato a chiedere.
- Non sarebbe mai venuto, Sehun. Ho sentito per caso che parlava al telefono di questo viaggio a Jeju, perciò ho strappato il suo invito.
Sehun sospirò e diede un buffetto sulla guancia del fratellino.
- Ci divertiremo tantissimo, promesso. Sarà una giornata stupenda.
- Giocheremo in giardino!
- Con la palla?
- O a cercare i diversi tipi di vegetazione!
- Con la palla.
Jinho rise: - Il più bel compleanno del mondo.
- Te lo meriti - Sehun sorrise - Te lo meriti tanto, piccolo.

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