Capitolo 10

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Il tempo passato al planetario fu molto interessante, almeno per Jinho e Luhan. Sehun, invece, si trovò a dover soffocare uno sbadiglio più di una volta, ma non gli dispiaceva sopportare quella tortura: gli occhi di Jinho brillavano di emozione e a Sehun bastava quello per essere soddisfatto. 

Inoltre, il ragazzo dovette trattenere a fatica le risate, quando Jinho correggeva, senza alcuna pietà, la guida del museo. Dopo l'ennesima volta che la interrompeva, Sehun gli mise una mano davanti alle labbra e sussurrò al fratellastro di limitarsi a dire a lui quelle cose. Non voleva che il bambino risultasse maleducato, anche se era la guida a non essere precisa.
Luhan ascoltava attento le correzioni di Jinho e a Sehun sembrò che l'insegnante avesse un'aria molto soddisfatta.
- Pagheresti per vedere Jinho alzarsi in piedi e continuare la spiegazione, vero? - sussurrò Sehun e l'insegnante non poté non ridere.
- Lo fa anche con me, sai? Mi corregge se sbaglio anche il più piccolo dettaglio.
- E non ti dà fastidio?
- Perché dovrebbe? - Luhan lo guardò, sorridendo - Il fatto che io sia un adulto e lui un bambino non significa automaticamente che io abbia sempre ragione. La mia parola non è legge e, se qualcuno della mia classe è così attento e preparato da riuscire a correggermi, a me fa solo piacere.
Sehun annuì: capiva cosa intendeva Luhan e, in un attimo, gli tornarono in mente tutte le volte che non aveva ascoltato le correzioni o le opinioni dei suoi operai e lavoratori, perché lui era il capo ed aveva ragione.
Forse doveva rivedere il suo modo di ragionare.
Finita la visita al planetario, Luhan guidò la scolaresca verso un enorme prato e disse ai bambini che erano liberi di stare lì per pranzare e giocare, prima di andare dentro il museo.
Loro non se lo fecero ripetere due volte e si sparpagliarono a piccoli gruppi.
Sehun guardò ciò che lo circondava, ammirato ed incredulo: nel parco c'erano le statue dei dinosauri che aveva visto sul depliant.
- Questo museo è davvero bello. Non trovi, Luhan?
Non ricevendo risposta, Sehun si voltò verso l'insegnante, sorprendendolo con gli occhi lucidi per l'emozione.
- O santo cielo, Lu, non starai per piangere.
Luhan si asciugò gli occhi: - Sta zitto! I dinosauri sono la mia seconda cosa preferita al mondo.
Sehun ridacchiò: - E qual è la prima?
Luhan aprì bocca ma poi, accorgendosi della presenza di Jinho, la richiuse.
- È un segreto. Ora tutti a mangiare!
L'insegnante non li aspettò nemmeno e si diresse verso un dinosauro preciso.
- Questo cos'è? - chiese Sehun, mentre i tre si sedevano sull'erba.
Jinho lo guardò per un momento, credendo stesse scherzando.
- Un Triceratopo! - esclamarono in coro i due secchioni.
- Appartiene alla famiglia dei Ceratopsidi. - spiegò Luhan.
- Era erbivoro ed era sulla terra circa 70 milioni di anni fa. - continuò Jinho.
- E viveva in Nord America. - concluse Luhan.
Sehun addentò il suo panino: - Ma c'è qualcosa che voi due non sapete?
Jinho arrossì e si sistemò gli occhiali sul naso.
- Ehi - Sehun gli scompigliò i capelli - Sei molto preparato, bravo.
Il bambino fece un sorriso timido ed iniziò anche lui a mangiare.
- Perciò questo è il vostro dinosauro preferito? - chiese Sehun, ma solo Luhan annuì.
- Il mio sì.
- Il mio preferito è lo Pterosauro! - esclamò Jinho e poi partì nella sua dettagliata spiegazione.
Sehun fece del suo meglio per seguire il discorso ma, dopo un po', le parole si rivelarono troppo complicate per lui.
- Il tuo preferito qual è, Sehun? - chiese Luhan, per salvarlo da quel mare di parole.
-Ehm... il T-Rex, credo.
- Scontato. - dissero, ancora in coro, Jinho e Luhan.
Finito il suo pranzo, il bambino si alzò.
- Posso andare a vedere gli altri dinosauri? - chiese timidamente.
- Ma certo. - Luhan sorrise e il bambino partì, con il suo zainetto, alla scoperta dei dinosauri.
Sehun allungò le gambe davanti a sé, sostenendo il busto con le braccia.
- Come fa a sapere così tante cose anche su questo argomento?
Luhan sorrise: - Gli ho regalato un libro sui dinosauri qualche mese fa.
Sehun si voltò verso di lui: - Perché?
- Perché lo desiderava.
- Sì, ma...
- L'ha chiesto a vostro padre e lui gli ha detto di no.
Sehun aprì bocca per ribattere, ma niente sembrava giusto da dire in quel momento.
- Poteva chiederlo a me.
- Erano due settimane che non ti vedeva.
Luhan sospirò e si voltò con il busto verso Sehun: - Non era una critica.
- A me è sembrato lo fosse.
- È solo per farti capire com'era prima. Ora è tutto diverso, Sehun.
Sehun fece spallucce, ma sapeva che Luhan aveva ragione e, nonostante ciò, non poteva non sentirsi in colpa per come aveva totalmente ignorato Jinho per 8 anni della sua vita.
- Perciò ti piacciono i dinosauri, eh? - chiese, per cambiare argomento.
- Oh sì! - esclamò Luhan - Li adoro!
Sehun ridacchiò: - Il piccolo Luhan aveva anche un peluche a forma di Ticetopo?
- È Triceratopo, e.. - l'insegnante si interruppe quando si accorse che Sehun lo stava prendendo in giro.
- Smettila! - lo sgridò, dandogli un leggero spintone - E poi non avevo nessun peluche, perché i miei non...
L'insegnante si interruppe ed abbassò lo sguardo.
- Tutto okay? - chiese Sehun, notando il disagio del professore.
Luhan annuì e sforzò un sorriso che non sembrava neanche lontanamente sincero.
- È solo che non tutti siamo cresciuti in una villa con due piscine. Mamma e papà non potevano permettersi spese inutili come un peluche per me. Però mi stava bene, perché non facevano pesare quella mancanza.
- Ti volevano bene.
- Molto - Luhan sorrise, con lo sguardo perso nei ricordi - Sono i genitori migliore del mondo e mi mancano, perché sono rimasti in Cina.
- Sei comunque fortunato - commentò Sehun - Non tutti siamo cresciuti in una vera famiglia.
I due ragazzi si guardarono e Luhan sospirò, dispiaciuto.
- Oggi sto dicendo un sacco di cose sbagliate.
- No - Sehun scosse la testa - Dimmele, merito che tu mi sgridi e mi faccia notare cosa ho sbagliato finora. Inoltre, non voglio che dosi le parole da dirmi quando mi parli di te. Voglio sapere ogni minimo dettaglio della tua vita.
Luhan arrossì visibilmente, facendo ridere Sehun che, piano piano, si avvicinò piano a lui.
- Non arrossire, ci sono i tuoi studenti. - sussurrò e Luhan sgranò gli occhi, balzando in piedi.
- Oddio gli studenti! Oddio la gita!
Sehun rise: - Te n'eri dimenticato?
- No! - esclamò il professore, ma l'imbarazzo nel suo sguardo fece capire a Sehun che era proprio così.
Lui provava la stessa cosa: parlare con Luhan gli aveva fatto dimenticare tutto ciò che lo circondava.
- Dobbiamo andare a vedere i laboratori di chimica!
Sehun sbuffò: - Magari io resto qui.
- Non ci pensare nemmeno.
Luhan lo afferrò per un braccio, costringendolo ad alzarsi e il ragazzo fece appena in tempo ad afferrare il suo zaino, prima di venire trascinato via dal professore, che urlava per radunare gli studenti.

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