Capitolo 29

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Sehun allungò una mano verso la parte del letto dove sapeva sarebbe stato Luhan. Non aprì nemmeno gli occhi, perché era convinto che avrebbe trovato il corpo del suo ragazzo ma, quando la sua mano vagò a vuoto per poi posarsi sul materasso, aprì gli occhi.

Luhan non c'era.
La luce filtrava timidamente dalla finestra: stava albeggiando.
Si mise a sedette e sbadigliò, strofinandosi gli occhi: dov'era finito Luhan?
Si alzò e bussò in bagno, ma lì non c'era. Non poteva essersene andato senza salutarlo, soprattutto perché sapeva che il signor Oh non sarebbe tornato tanto presto.
Scese al piano inferiore e controllò prima in salotto e poi in cucina, ma di Luhan nessuna traccia. Stava per tornare in camera a prendere il telefono per chiamarlo, quando si accorse che una porta era socchiusa. Una porta che di solito era ben chiusa per evitare che Jinho ci andasse da solo.
La piscina.
Appena entrato notò subito che erano accese solo le piccole luci intorno alla piscina e non quelle più grandi, sul soffitto. La piscina era posizionata davanti a tre grandi finestroni e, dal lato opposto, c'erano una decina di sdrai bianchi.
Seduto a bordo piscina, con i pantaloni del pigiama arrotolati fino alle ginocchia e i piedi in ammollo nell'acqua, c'era Luhan.
Quando si accorse di Sehun sussultò.
- M-mi dispiace, non volevo... non volevo curiosare. I-io...
Sehun ridacchiò ed andò a sedersi accanto a lui: - Non fa nulla, casa mia è casa tua.
- M-ma... la porta non era chiusa e...
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, mentre anche lui immergeva i piedi in acqua.
- Lu, ti ho detto che non importa.
L'insegnante sospirò e finalmente interruppe quel balbettio imbarazzato.
- Che ci fai qui? - gli chiese Sehun.
- Penso.
- A cosa?
Luhan fece spallucce: - A niente in particolare, solo...
L'insegnante allungò una mano ed afferrò quella di Sehun.
- Non mi avevi mai portato in piscina.
Sehun ignorò il cambio di argomento: - Non ce n'è mai stata occasione.
- L'acqua è calda.
- È riscaldata.
- Ah.
Sehun si voltò verso Luhan, serio: - Posso sapere che hai? Sembri... triste.
- Non sono triste - Luhan si affrettò a scuotere la testa - Al contrario. È solo che ho sempre questa strana sensazione.
- Quale?
L'insegnante sospirò: - Che tutto possa finire.
Sehun fissò intensamente il ragazzo accanto a sè, poi gli lasciò la mano e si alzò in piedi.
- Non li voglio sentire questi discorsi - sbottò, togliendosi la maglia del pigiama e posandola su uno degli sdrai - Va tutto bene. Perché dobbiamo rovinare tutto con i dubbi?
- Sehun non... - quando Luhan si accorse che il suo ragazzo si era tolto anche i pantaloni, interruppe la protesta - Ma che stai facendo?
Sehun non rispose e, tolti i boxer, prese una piccola rincorsa e si buttò in acqua.
A Luhan arrivarono gli schizzi e rise, provando ad asciugarli.
- Sehun! Ma sei matto?!
Il ragazzo riemerse e nuotò verso Luhan, sorridendo: - Dai, vieni anche tu.
L'insegnante scosse la testa: - Non esiste! Sei nudo!
- Ah, accidenti! Dimenticavo che non mi hai mai visto nudo. Scusami. - rispose con ironia, poi mise le mani sulle ginocchia del suo ragazzo - Dai, Lu. Vieni.
Luhan scosse ancora la testa: - Tu non sei Sehun. Lui non fa certe pazzie, tipo buttarsi in piscina nudo.
- Beccato - Sehun ridacchiò e, posate le mani sul bordo della piscina, si diede una spinta e si sollevò, per arrivare alle labbra di Luhan - Sono il suo gemello simpatico.
L'insegnante si sporse per baciarlo, ma l'idea di Sehun era un'altra: gli afferrò improvvisamente il braccio e lo trascinò con sè in acqua.
- Cazzo! - esclamò Luhan, togliendosi dagli occhi i capelli bagnati.
Sehun scoppiò a ridere, mentre l'altro si lasciava andare ad un serie di insulti in cinese.
Stava ancora imprecando, quando il ragazzo gli si avvicinò e gli avvolse le braccia intorno alla vita.
- Non voglio che anche tu sia triste in questa casa. - disse, guardando Luhan negli occhi.
Il suo sguardo era, come sempre, impossibile da decifrare. Era arrabbiato? Triste? Scocciato? Luhan non ne aveva idea.
- Quello che hai detto prima - continuò il ragazzo - Che temi tutta questa felicità possa finire... sembrano parole che direi io.
- Mi stai influenzando un po' troppo, signor Oh. - disse Luhan sorridendo, per spazzare via il velo di tristezza che, per colpa sua, li aveva avvolti.
Portò le braccia intorno al collo di Sehun: - A parte gli scherzi, hai ragione. Non devo pensare a queste cose, sennò non mi godrò mai la felicità.
- Ecco il mio LuLu. - Sehun finalmente sorrise, ricevendo però un piccolo schiaffo sul braccio.
- Non chiamarmi così, o mi verrà in mente mia madre!
- E allora?
- Vuoi davvero che pensi a mia madre mentre sono in piscina, bagnato e con te nudo davanti?
- Ma tu non sei nudo, perciò...
Sul viso di Sehun si formò un ghigno e Luhan rabbrividì: - Stai per spogliarmi, vero?
- Indovinato. - sussurrò Sehun, infilando una mano sotto la maglia del pigiama, prima di sfilargliela. La appallottolò e la lanciò fuori dalla piscina.
Luhan ridacchiò e si affrettò a togliersi i pantaloni: - E se entra qualcuno?
- Sono le 5 del mattino. Chi vuoi che entri!?
- Magari un membro della servitù - Sehun fece fare ai pantaloni lo stesso volo della maglia, ma intanto Luhan si era allontanato da lui - Non è il caso.
- Ma cosa dici? - chiese il ragazzo, nuotando verso di lui.
- Davvero, nànhài, potrebbe entrare qualcuno. Magari la signora Kim o Jinho. Oddio, e se entra Jinho?!
Sehun alzò gli occhi al cielo, poi fece uno scatto verso il suo ragazzo e lo attirò di nuovo a sè, ma stavolta non gli diede il tempo di dire altro, prima di baciarlo.
Luhan si sciolse subito tra le sue braccia e in un attimo dimenticò i mille dubbi che lo avevano assalito fino a poco prima. Lasciò che Sehun gli togliesse i boxer e li lanciasse via, senza nemmeno guardare dove.
- Ascoltami - sussurrò Sehun, con le labbra ancora appoggiate a quelle di Luhan - Pensi di riuscire a stare zitto per più di dieci secondi?
L'insegnante aggrottò le sopracciglia: - Perché...
Sehun lo baciò, impedendogli di parlare: - Zitto.
Luhan annuì e permise al suo ragazzo di baciarlo ancora e guidarlo verso il centro della piscina. Avvolse le gambe intorno alla vita di Sehun e le braccia al suo collo.
- Forse riusciamo a farlo senza che tu parli in continuazione. - sussurrò Sehun, ridacchiando.
Luhan spostò una mano sott'acqua e gli diede un pizzicotto sul sedere.
- Che stronzo! Le mie chiacchiere rallegrano il momento!
- Non dovrebbe essere un momento allegro. Dovrebbe essere sexy, erotico...
- Le mie chiacchiere non sono erotiche?
Sehun scoppiò a ridere così improvvisamente, che Luhan sussultò e sfuggì per l'ennesima volta dalle sue braccia.
- Ti odio! Ora me ne torno a casa. - borbottò e tornò verso il bordo piscina, ma Sehun era molto più veloce di lui in acqua e lo intrappolò ben presto tra sè e il bordo.
- Scusami, stavo solo scherzando. - disse il ragazzo, lasciando dei leggeri baci sulle spalle di Luhan.
- Credevo ti piacesse sentirmi parlare...
- Mi piace, soprattutto quando parli in cinese. - sussurrò e spostò i baci sotto l'orecchio.
Luhan non poteva vedere la sua espressione, essendo che gli voltava le spalle, ma capì che quest'ultima frase era la verità.
- Allora posso parlare? - chiese voltandosi.
- No. - rispose prontamente Sehun e, prima che l'altro potesse ribattere, si immerse in acqua ed andò a baciare il ventre di Luhan, intorno all'ombelico.
L'insegnante gemette buttando la testa all'indietro e cercò un appiglio sulle piastrelle bagnate.
- S-Sehun, non affogare. N-non saprei rianimarti.
Il ragazzo riemerse e si spostò i riccioli bagnati dal viso.
- Ecco, vedi? Il momento era erotico, ma tu l'hai rovinato.
- L'ho f-fatto?
Sehun non rispose e rimase serio, poi fece scorrere la mano sulla schiena del suo ragazzo, prima di farlo girare un'altra volta, perché gli desse le spalle.
- Dovrei iniziare ad imbavagliarti. - sbottò, ma Luhan non colse il tono e ridacchiò.
- Vuoi darti al... - la frase gli morì in gola e fu sostituita da un forte gemito.

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