Capitolo 34

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Le mani di Sehun tremavano incontrollate mentre afferrava la grata del cancello in ferro. Gli mancava il respiro e doveva assolutamente calmarsi e ritrovare il sangue freddo, altrimenti sapeva che non avrebbe risolto nulla.

- Sehun!
Sentendosi chiamare, si voltò e vide suo padre e Hyojin corrergli incontro.
- Dov'è Jinho? - chiese la donna, con voce irritata.
- N-non lo so, è scappato fuori e...
- È tutta colpa vostra! - sbottò improvvisamente la donna - Avreste dovuto spiegargli meglio la situazione.

- Noi non... - provò a dire il signor Oh, ma la donna non lo lasciò parlare.

- Tutta questa storia è ridicola! Avrei dovuto semplicemente venire qui a Seoul, prendere Jinho e ripartire. Invece avete reso tutto più complicato e scocciante. Ora fareste meglio a trovarlo e noi ci vediamo domani, quando passerò a controllare che stia facendo le valige.

Sehun, trattenendo a fatica la rabbia, stava per proporre di dividersi per cercare Jinho più velocemente, ma la donna gli aveva già dato le spalle e si era avviata verso il centro.
Il ragazzo non ci poteva credere: suo figlio di 9 anni era da solo in città e lei se ne tornava in albergo?
Spostò lo sguardo su suo padre, senza però riuscire a leggere sul suo viso ciò che stava pensando.
- Papà, vuoi davvero lasciare Jinho con lei? Vuoi davvero che vada a vivere con quella donna?
Il signor Oh fissò Sehun per qualche istante, prima di scuotere la testa.
- Assolutamente no.
Il ragazzo non riuscì a trattenere un piccolo sorriso, ma poi l'urgenza della situazione riprese il sopravvento.
- Io prendo la macchina e faccio un giro qui intorno. Tu chiama i suoi amici, magari è andato da uno di loro. - ordinò l'uomo. Sehun era così sconvolto che avesse preso così velocemente in mano la situazione, che riuscì solo ad annuire.
- Tieni il telefono acceso, così ci chiamiamo se abbiamo novità.
- V-va bene. - confermò Sehun, poco prima che suo padre si avviasse a passo spedito verso il garage.
Fece un respiro profondo ed afferrò il telefono, con mano tremante.
Luhan rispose al settimo squillo, quando Sehun aveva ormai perso le speranze.
- Nànhài, ciao.
- Jinho è lì da te?
Luhan registrò il tono allarmato del suo ragazzo prima della frase in sé.
- Jinho? No, non è qui. Perché?
- Ho... ho pensato che magari era venuto a casa tua...
- Sehun, aspetta - ora anche il tono di voce di Luhan era allarmato - Cos'è successo? Perché non sai dov'è Jinho?
Sehun si passò una mano tra i capelli e in quel momento suo padre uscì in auto e sparì nella notte.
- C'era sua madre e gli abbiamo detto che voleva portarlo in America. Lui è scappato fuori ed è uscito dal cancello. Non so cosa fare, mio padre lo sta cercando in macchina e io...
- Sehun aspettami lì, sto arrivando. Non ti muovere.
Detto ciò, riattaccò prima che Sehun potesse ribattere. Il ragazzo si appoggiò con la schiena al cancello e posò una mano sul petto, all'altezza del cuore. Lo sentiva battere forte, anche lui in panico.
Riaccese il telefono e chiamò casa Park.
- Pronto? Casa Park, sono Mirae.
Sehun imprecò mentalmente: sperava di parlare con Chanyeol per non spaventare i bambini.
- Ciao Mirae, sono...
- Ciao signor Sehun! Come stai? Vuoi parlare con il papà?
- Sì! È lì?
- Certo, stiamo guardando un film insieme a Baekhyun.
Sehun alzò gli occhi al cielo: il ragazzo ciliegio aveva fatto strike.
- Papà!! - Mirae urlò così forte che Sehun dovette allontanare il telefono dall'orecchio e, pochi istanti dopo, sentì la voce di Chanyeol.
- Sehun?
Il ragazzo stava per chiedere se Jinho fosse da loro, ma si rese conto che Mirae glielo avrebbe detto subito, nei pochi secondi che aveva parlato con lei.
- Sehun, tutto bene?
Non aveva ancora aperto bocca, ma non ci riusciva più. Tutta la voce sembrava essere sparita.
- Sehun ti senti male? Sehun rispondimi!
Stava forse avendo un attacco di panico?
- Non trovo Jinho - riuscì a dire a fatica - È scappato e non lo trovo più.
Chanyeol il papà si trasformò in un attimo in Chanyeol il vigile del fuoco ed il suo tono divenne professionale.
- Hai avvertito le autorità?
- No, pensavo di farlo dopo la chiamata a voi.
- Allora aspetta, non si metterebbero in moto subito per una fuga volontaria. Hai chiamato Luhan?
- Sì, sta arrivando.
- Bene, quando arriva andate insieme nei posti di riferimento di Jinho. Lascia qualcuno a casa però, in caso dovesse tornare. Ora io e Baekhyun andiamo a vedere alla scuola d'arte e poi chiamiamo tutti i compagni di classe. Sehun, stai sempre con Luhan.
Era un ordine e Sehun annuì, prima di ricordare che Chanyeol non poteva vederlo.
- Va bene.
- Chiama me o Baekhyun se lo trovate. E, Sehun?
- Sì?
- Andrà tutto bene. Lo troveremo, non temere.
Sehun avrebbe tanto voluto credergli.
Riattaccò proprio mentre un taxi si fermava davanti alla casa.
- Ho fatto la strada principale, ma non l'ho visto! - esclamò Luhan, scendendo dal taxi.
La vista del suo ragazzo, fece sparire il poco autocontrollo che era rimasto a Sehun e le sue ultime difese crollarono.
Le lacrime iniziarono a scorrere copiose e sarebbe crollato a terra, se Luhan non l'avesse sorretto.
- Non fare così, vedrai che lo troveremo. - provò a rassicurarlo, facendo scorrere le dita tra i suoi riccioli.
- È tutta colpa mia! Gli avevo promesso che non ci saremmo mai separati.
- Non lo farete. - Luhan gli prese il viso tra le mani - Sehun, non è stata colpa tua. Tu sei l'unico che sta davvero lottando per lui.
- Mi odia!
- No, non ti odia affatto. Lui lo sa, sa che non ti separeresti mai da lui volontariamente.
Poi posò delicatamente le labbra su quelle del suo ragazzo.
- Basta lacrime, dobbiamo cercare Jinho.
- Non so dove può essere andato. Dai Park non c'è.
- Chiama Lisa, se non è nemmeno da lei chiedile di venire qui, in caso torni.
Sehun annuì e prese il telefono: era così felice che qualcuno decidesse per lui cosa fare.

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