CAPITOLO 2

190 10 0
                                    

Mi rimisi seduta. Taehyung e Taeyong parlavano, ma io non riuscivo a seguire la conversazione,ero ipnotizzata dal ragazzo di fronte a me. Non riuscivo a capacitarmi che lui fosse il proprietario di quell'impero.

<<Quindi signorina Auros, siamo d'accordo per domani?>> Disse Taeyong.

<<Cosa?>> chiesi. Non ero proprio presente con la testa,non facevo altro che pensare a come fosse possibile che lui fosse il capo di tutto quel bene.

Egli sorrise :<<Domani allora siamo d'accordo nell'andare insieme a cercare un appartamento? Così potrò consigliarle i migliori di Seoul.>>

"Pensaerà tu sia una rimbambita" dissi a me stessa, mentre cercavo di ritornare alla realtà. Non ero affascinata solo dall'ambiente,ma anche da lui. Non avevo mai visto uno sguardo così ipnotico,misterioso. Mi sentivo osservata,analizzata. Ero imbarazzata da morire e sentii come una fitta di preoccupazione. "Chissà cosa sta pensando di te",pensai

<<Per favore, dammi del tu, sono sicuramente più piccola di te, comunque sì,senz'altro.>> risposi,infine.

Sorrise e disse: <<Bene allora,adesso scusatemi ma ho un mucchio di cose da sbrigare>>

Si alzò dalla sedia,abbracciò Taehyung, mi prese la mano e me la baciò. Arrossii all'istante e pregai che il trucco non lasciasse trasparire l'imbarazzo che provavo. Prima di andarsene, esitò,guardandomi dritta negli occhi, poi si incamminò verso l'uscita.

Sospirai...perchè mi sentivo così in imbarazzo con lui?

<<Allora ti lascio anche io Auros, è stato un piacere conoscerti. Ecco la chiave e il mio numero, in caso avessi bisogno di qualcosa.>> disse Taehyung,appoggiando la chiave sul tavolo,vicino alla mia tazzina da tè, mi salutò e se ne andò.

Rimasi da sola,seduta in quella sala vuota e pensavo a quello che mi aspettava. Da una parte ero spaventata, perchè mi trovavo in un paese nuovo e non conoscevo nessuno apparte Taehyung, ma dall'altra ero elettrizzata perchè domani sarei andata all'università più importante di Seoul: la Accademy of Art . Nonostante questi pensieri, un altro di natura più preoccupante iniziò a occupare la mia mente. Non riuscivo a togliermi dalla testa o sguardo di quel ragazzo dai capelli rossi.

Vidi che nella sala stavano entrando delle persone, guardai l'orologio e notai  che erano già le 15.30 .

Presi le mie cose e uscì dalla stanza,ritornai nella haul e mi diressi verso gli ascensori, la mia camera era al 23esimo piano. Nonostante fosse abbastanza in alto, con l'ascensore ci impiegai poco più di 3 minuti. Rimasi molto sorpresa dall'efficienza dell'albergo.

Quando le porte si aprirono, uscì dall'ascensore e mi trovai davanti un corridoio lunghissimo, con le porte tutte sulla parte destra. La mia stanza era la numero 211.

Una volta entrata, vidi le mie valigie adagiate vicino al letto. La stanza era enorme, una sorta di suite. Mi guardai attorno,meravigliata da quell'eleganza. Feci un giro veloce per la stanza e poi andai in bagno. Vidi che c'era una vasca rotonda idromassaggio e accanto anche una doccia. Sono in paradiso,pensai, chiudendo gli occhi e immaginando l'acqua calda scorrermi addosso.

Tornai nella stanza da letto e notai che c'era un piccolo balconcino che aveva una vista mozzafiato, infatti si vedeva una delle torri luminose di Seoul.  Andai nel bagno e mi immersi nell'acqua bollente per togliermi la stanchezza di dosso. La durata del bagno fu come minimo di 45 minuti. Adoravo stare nell'acqua bollente, inoltre era una vera benedizione lavarsi dopo il viaggio lungo  in aereo. Quando uscii dal bagno,andai a vestirmi e mi diressi verso il letto a guardare un po' di televisione. Dopo pochi minuti ero già crollata,addormentandomi profondamente.


Era incredibile, avevo dormito più di 12 ore. Erano le 8 di mattina e alle 9 sarei dovuta andare all'accademia. Mi alzai, andai a lavarmi il viso e i denti, poi mi vestiì e mi truccai. Indossai dei jeans skinny neri e una semplice felpa di Adidas color verde. Mi legai i capelli in una coda e usciì di casa. Ero davvero molto nervosa,non sapevo come funzionasse il sistema scolastico coreano quindi ero leggermente impanicata.

Fortunatamente l'Accademia era a due passi dall'hotel, per cui feci in tempo ad andare in una caffetteria lì vicino per fare colazione. Presi un caffè e una fetta di torta con le mele, molto popolare in Corea. Mangiai con molta calma e verso le 8.45 usciì e attraversai la strada per andare a lezione.


L'accademia era un labirinto e io non riuscivo a trovare l'aula 9 per la prima lezione di storia dell'arte.Cercai di chiedere a qualcuno dove fosse quest'aula ma nessuno sembrava sentirmi, nonostante io sapessi parlare coreano. Sembravano tutti molto indaffarati. Erano le 9.15.

"Fantastico! Già in ritardo il primo giorno." pensai.

Girai l'ennesimo angolo ed eccola lì l'aula 9! Entrai, cercando di fare meno rumore possibile ma, appena fui dentro, tutti i frequentanti del corso si girarono verso di me.Avevo puntati addosso almeno 200 sguardi e non sembravano molto amichevoli.

Fantastico.

<<Salve signorina, lei deve essere quella studentessa che viene dall'Italia.>>
<<Buongiorno,sì sono io,sono Auros Baglioni. Mi scusi per il ritardo.>>

<<Prenda posto e veda di venire puntuale la prossima volta.>>

Diventai paonazza e dissi: <<Certo.Mi scusi ancora>>.

La professoressa ricominciò la lezione e io mi affrettai a trovare posto. Riuscì a trovarne uno in fondo all'aula. Mi sedetti, presi il tablet e cominciai a prendere appunti. Non osavo alzare la testa dai miei appunti,ero ancora molto imbarazzata per il mio ritardo.

Durante la prima parte della lezione seguiì, ma poi mi stancai e cominciai a distrarmi sempre di più. All'improvviso alzai la testa e iniziai a guardarmi intorno. Notai che c'erano pià maschi che femmine. Continuai a esplorare l'aula e i visi dei presenti, poi lo vidi. Era lui. Non ci potevo credere. Era vestito in modo diverso da come lo avevo conosciuto.Indossava dei vestiti molto giovanili e casual. Mi frullava in mente solo una domanda: cosa ci faceva Taeyong lì?



LimitlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora