CAPITOLO 36: Let you down slowly

108 3 0
                                    

Vernon mi prese per mano e mi portò nella sua macchina. 

<<Sei molto bella Auros,Yuta me lo aveva detto>> mi disse,accarezzandomi la guancia.

Mi avvicinai a lui e lo baciai,mordendogli il labbro  inferiore. Sorrise e ricambiò il bacio. Iniziò ad accarezzarmi il collo e a scendere con la mano,fino a spostare il bordo del top. Appoggiai la mia mano sul suo petto e iniziai a sbottonargli la camicia.

Continuò a baciarmi,le sue labbra erano incandescenti.

Rilassati,divertiti.

Non ci riuscivo,qualcosa non andava. Smettila di farti problemi inutili,bacialo,spoglialo,fatti una scopata,diamine!  mi disse la vocina dentro di me.

Finii di sbottonargli la camicia e iniziai a baciarlo sul collo,fino a scendere sul petto. Aveva una pelle così profumata e morbida.

Mi alzai per baciarlo sulle labbra,ma per poco non urlai: al posto di Vernon,avevo visto comparire per una frazione di secondo il viso di Taeyong. Mi fermai,strizzai gli occhi e riguardai il ragazzo che avevo davanti. Che stavo facendo?

<<Tutto bene?>> mi chiese,notando il mio visto sconvolto.

<<Scusami non posso>> dissi,alzandomi il top e risistemandolo.

<<Ho fatto qualcosa?>> mi chiese,avvicinandosi. 

<<No no ..non è colpa tua...>> dissi e sentii le lacrime rigarmi il viso.

<<Mio Dio Auros,stai bene?>> era davvero preoccupato e confuso. Si abbottonò la camicia,poi aprii il cruscotto della macchina,prendendo un pacchetto di fazzoletti e me ne  porse uno.

<<Scusami,davvero>> gli risposi,prendendo la borsa e uscendo dalla macchina.

Avevo visto il suo viso,i suoi occhi,le sue labbra. Mi presi il volto tra le mani...non ne potevo più,il pensiero di lui mi perseguitava.

Presi il telefono e chiamai un taxi,poi mandai un messaggio a Yuta: "Io torno a casa,ho chiamato un taxi,non ti preoccupare per me"


Arrivata davanti alla villa,pagai il tassista e mi diressi verso  il portone. Cazzo...devo bussare,non ho le chiavi, pensai.

Bussai e,poco dopo,sentii qualcuno scendere le scale. Aprii il portone Mark.

<<Scusamiiii mi sono scordata le chiavi>> dissi.

<<Tranquilla,non stavo dormendo>> disse,sorridendo, mi fece spazio e io entrai.

<<Come mai sei tornata a casa così presto?>> mi chiese,richiudendo il portone.

<<Le feste non fanno per me>> risposi,fingendo un sorriso.

<<Vuoi unirti a noi? Stiamo giocando a lupus>> disse,indicando il salone. Vidi che c'erano tutti i 127...vidi anche Taeyong,vestito con il pigiama. Proprio in quel momento girò la testa e mi guardò. Distolsi lo sguardo e tornai a guardare Mark.

<<Preferisco di no,meglio che vada a dormire,domani avrò una giornata pesante.>> dissi.

<<Va bene,buonanotte Auros>> mi disse,sorridendo.

<<Anche a te...Mark?>> chiesi.

<<Dimmi>>

<<Grazie,davvero. Siete fantastici.>> dissi.

Lo vidi guardarmi sorpreso,poi sorrise e mi  rispose: <<Di nulla Auros.>> . Si girò e tornò in salotto. Mentre salivo le scale,sentivo lo sguardo  di Yong seguirmi,fin quando non scomparii dalla sua vista. Attraversai il lungo corridoio ed entrai in camera. Appena entrai dentro,mi lasciai cadere per terra,con la schiena appoggiata alla porta e piansi,piansi talmente tanto che quasi non riucivo a respirare. La cosa peggiore era che non riuscivo a smettere,quel pianto era il risultato di tutto quello che provavo per Taeyong, quel pianto era la mia anima sfinita. Non posso andare avanti così,dissi a me stessa,prendendomi il viso tra le mani.

Mi alzai da terra e mi  diressi dritta all'armadio,infilando nella valigia tutti i miei vestiti. Devo andarmene,devo andare via da qui,dalla Corea. Non mi preoccupai di piegarli,semplicemente li infilai alla rinfusa dentro e chiusi la valigia.

Presi il telefono e guardai  i voli disponibili per l'Italia: ce ne sarebbe stato uno l'indomani alle 4.30 del mattino. Guardai l'ora: le 23.30. Tornai a scrutare il carrello dentro il quale c'era il mio biglietto.

Sei sicura di volerlo fare? Chiesi a me stessa. Andare via era l'unico modo per dimenticarlo,l'unico modo per rifarmi una vita. Avevo sbagliato a venire in Corea,avevo buttato dei soldi ad andare all'Accademia,avevo solo perso tempo.

Inserii i dati della carta di credito di Yuta (che l'avevo già registrata nel telefono,poichè avevo dovuto comprarmi qualcosa su internet) e comprai il biglietto. Mi arrivò un'email dove mi si dava conferma dell'acquisto. Chiusi il telefono e mi stesi sul letto,guardando il soffitto.

Ripensai al suo sguardo che mi aveva rivolto quando ero entrata in casa. Andare via era la scelta giusta...

LimitlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora