Quattro anni prima
San FranciscoCredevo che Santiago avesse avuto il buon cuore di lasciare la mia anima tormentata in pace e concedermi il tempo di elaborare il lutto, ma evidentemente avevo dimenticato quanto potesse essere meschino e malvagio quell'uomo. A distanza di due settimane dalla morte di Daniel mi ha convocato in casa sua, obbligandomi a presentarmi puntuale per non rischiare delle conseguenze disastrose. Conseguenze che si sarebbero riversate su Tiffany.
Non ho avuto scelta se non quella di accettare l'incontro e nascondere la verità alla mia ragazza. Ero certo che lei mi avrebbe impedito di cedere al volere del messicano ed era un lusso che non potevo permettermi, non prima di sapere cos'aveva in mente almeno. Così adesso mi trovo qui, nella grande dimora dei García, intento a superare la porta d'ingresso che poco più di due mesi fa mi ha permesso di conoscere mio figlio. La gigantesca villa m'incute ancora un certo timore, ma stavolta non è legato all'arredamento, bensì alla strana sensazione che mi suggerisce di stare in allerta. Questa casa sembra celare oscuri segreti.
Il maggiordomo mi accoglie all'entrata invitandomi a seguirlo verso la stanza in cui mi attende Santiago. Aggirandomi per il grande corridoio non posso fare a meno di notare Anita, attraverso la porta semiaperta della sua stanza, alle prese con un neonato dai capelli scuri. Per un attimo mi sembra di avere un'allucinazione e sono tentato di correre da lei per capire se si tratta di nostro figlio, ma poi mi accorgo del secondo bambino disteso sul passeggino e capisco che mi sto solo lasciando trasportare da fantasie inesistenti.
"Il mio ometto è morto, l'ho visto con i miei stessi occhi privo di vita. Non c'è soluzione per riportarlo indietro ormai!"
«Mia sorella è ancora sconvolta per la perdita di Daniel» mormora Santiago, cogliendomi di sorpresa alle spalle. «Sta cercando di combattere il dolore occupandosi dei miei figli»
"Dei suoi figli?"
Capisco quanto tutta questa storia la stia facendo soffrire, ma giocare a fare la mamma con i suoi nipoti non mi sembra la soluzione ideale.
«Perché la loro madre non è qui a occuparsene?» indago curioso. In questa famiglia ci sono troppi misteri e domande irrisolte che mi lasciano perplesso. Come quest'assurda faccenda che lui sia diventato padre. Non l'ho mai visto insieme alla sua compagna eccetto che in questa stessa casa la sera che ho scoperto di Daniel. Sta solo cercando di proteggere quella ragazza o sotto c'è dell'altro?
«Non sono affari che ti riguardano!» ringhia severo, surriscaldandosi troppo rapidamente. «Vieni con me piuttosto, dobbiamo parlare di cose serie». Mi fa cenno con la mano di passare avanti e anche se a malincuore obbedisco, lasciandomi alle spalle quella sofferente ragazza a cui forse dovrei almeno un saluto.
Davanti ai miei occhi si palesano due grandi portici in legno, tenuti aperti da due uomini che svelti li richiudono una volta che siamo dentro. Non mi piace che sia scortato dalle guardie, così come non mi convince affatto l'essere intrappolato con loro in queste quattro mura. Sono in minoranza e il mio istinto mi suggerisce di tenere gli occhi aperti e i nervi saldi.
«Bene, bene, bene...» borbotta il messicano versandosi un bicchiere di tequila che prontamente porta alle labbra. Ne offre uno anche a me ma rifiuto diffidente. Mai fidarsi di un criminale!
«Mio caro paparino...» prosegue girandomi attorno. «Lo sai che il termine per la mia richiesta è scaduto e ti tocca darmi una risposta, vero?»
«Non so di cosa tu stia parlando» mento, reggendo il suo sguardo rigido.
«Si che lo sai, invece!» tuona, sbattendo con rabbia il bicchiere di vetro sulla scrivania in legno. «Ho preparato un bel colpo da farti fare, Campione! Non puoi più tirarti indietro» digrigna i denti ed io scelgo di sfidarlo deliberatamente.
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The Faded Memories ~ Ricordi Sbiaditi
Literatura FemininaQuello sguardo innocente e quel sorriso pieni di vita me li ricorderò per sempre. Mi entrarono nella testa e non riuscii più a lasciarli uscire. I suoi occhi attraversarono il mio cuore appropriandosi di ogni battito scalpitante e penetrarono la mi...