Justin
La situazione mi stava sfuggendo di mano, era evidente. Tony mi stava addosso come se fossi un malvivente agli arresti domiciliari, o peggio un pazzo da rinchiudere in manicomio la cui follia avrebbe potuto uccidere qualcuno.
Mi sentivo in gabbia. Imprigionato con le mie stesse mani ma costretto a rimanere in catene da chi mi stava accanto.
E va bene che la mia sanità mentale cominciava a essere precaria, che ogni mese me ne uscivo con una nuova scusa per diventare paranoico e ansioso, ma andarmene in giro con la babysitter mi sembrava decisamente eccessivo.
Credo che un cane al guinzaglio si possa definire più libero di me al momento. Ho ventotto anni, diamine! Sono un chirurgo che ha quasi terminato gli studi, ho una certa fama da rispettare e invece mi ritrovo costretto ad andarmene in giro con qualcuno che mi faccia da guardia.
Fin tanto che si tratta della mia coinquilina - anzi ex visto che di recente è andata a vivere con il suo ragazzo - la cosa mi può anche stare bene. Confesso che non disprezzo neanche la compagnia di Miles, quando con la scusa di andare a bere una birra mi invita a passare del tempo con lui per accertarsi che mi stia riprendendo. Giuro che mi va bene persino Tony, seppur tolleri poco il suo essere eccessivamente apprensivo nei miei confronti, ma Amanda proprio no. Non lo posso accettare!
Che Dio me ne voglia, non ho nulla contro quella ragazza che sarebbe disposta a donarmi anche un rene pur di vedermi felice, ma andarmene con lei in giro per i supermercati, fingendomi allegro all'idea di fare la spesa insieme solo perché tutti si rifiutano di lasciarmi da solo, non mi sta affatto bene!
Non sono mica un bambino, santo cielo! Sarò matto, vittima di ripetute allucinazioni e ancora devastato da quel dolore che so non passerà mai - perché la perdita della donna che ami e del figlio che portava in grembo è troppo da superare, persino per un tipo come me - ma ho ancora la licenza medica e sono libero di assistere le mie pazienti in procinto di partorire il che dovrà pur significare qualcosa.
Ok, ammetto che forse un anno, anzi quasi cinque, sono tanti per superare un lutto, ma chi può decidere quale sia il giusto tempo di recupero e soprattuto secondo quale metro di giudizio? Ognuno reagisce alla perdita di una persona cara in maniera diversa e non credo che ci sia un modo corretto o errato di affrontare la cosa, lo si fa e basta. C'è chi impiega una vita intera per farlo, chi qualche mese, chi diversi anni, chi come nel mio caso crede che lo scorrere del tempo non sia sufficiente a colmare quel vuoto. E allora mi chiedo: Come si fa a vivere con questa consapevolezza addosso? Come, se e quando mi alzerò una mattina e fingerò di aver dimenticato lei, i suoi occhi, il profumo della sua pelle, il suono della sua voce o dei suoi respiri? Quando esattamente il suo sorriso svanirà dai miei ricordi e la mia vita tornerà a scorrere come quella di tutti gli altri?
Forse ho completamente perso il senso della ragione e sarebbe il caso di farmi vedere da uno psichiatra piuttosto che da uno psicologo, ma il destino vuole che a interrompere il flusso dei miei pensieri cupi - nel bel mezzo di questo piccolo supermercato newyorkese in cui ho volutamente perso le tracce di Amanda gironzolando per i corridoi - sia un simpatico bambino dagli occhi così azzurri che al solo guardarli mi si mozza il fiato in gola.
Ho visto delle iridi così chiare da sembrare di ghiaccio una sola volta nella mia vita e appartenevano a Tiffany. Nemmeno Kristen, nonostante l'evidente somiglianza alla mia ragazzina, rispecchia allo stesso modo quella tonalità grigio/azzurro, quello sguardo incantevole e quella forma leggermente allungata della palpebra, in maniera così dettagliata come fanno gli occhi di questo piccoletto.
Avrà quattro o cinque anni al massimo e, Dio, più lo guardo e più realizzo che potrebbe sembrare benissimo figlio mio e di Tiffany.
Basta! Devo smetterla di torturarmi con questi pensieri, Tony ha ragione. Devo rassegnarmi al fatto che non avrò più indietro la mia famiglia, ma posso comunque osservare questo marmocchio e immaginare che il suo visino perfetto rappresenti il mio Cole. Dopotutto che male c'è?
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The Faded Memories ~ Ricordi Sbiaditi
Chick-LitQuello sguardo innocente e quel sorriso pieni di vita me li ricorderò per sempre. Mi entrarono nella testa e non riuscii più a lasciarli uscire. I suoi occhi attraversarono il mio cuore appropriandosi di ogni battito scalpitante e penetrarono la mi...