Capitolo 50 ~ Chi si nasconde dietro questo teatrino?

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Tiffany

Avrei dovuto dormire di più e prepararmi psicologicamente alla mattinata intensa che sto affrontando. La mia mente invece, piuttosto di concedermi il riposo dovuto, ha deciso di tenermi sveglia tutta la notte. Me ne stavo lì, rannicchiata sul divano del soggiorno, sorseggiando una tisana rilassante che non ha affatto avuto l'effetto sperato, osservando, oltre la porta aperta che affacciava sulla camera di Cole, l'immagine più dolce che potessi vedere.
Avrei dovuto davvero spegnere il cervello e tornare a letto, visto che stamani sono uscita di casa alle prime luci dell'alba e la stanchezza comincia a dare i suoi segnali, ma non riuscivo proprio a distogliere lo sguardo da quella meraviglia. Il mio bambino ha finalmente ritrovato il suo papà ieri sera, ed era così felice e sereno addormentato tra le sue braccia che non potevo smettere di ammirarlo. Sembrava un angioletto disteso su quel petto possente che gli faceva da cuscino e lo cullava in un sonno tranquillo attraverso il lento movimento dei suoi respiri. Come avrei potuto ignorare una scena tanto incantevole? Non volevo perdermi nemmeno un dettaglio di loro due così rilassati, raggomitolati tra le lenzuola in un groviglio fatto di braccia e coperte. Bellissimi. Perfetti. Identici. Pareva che il tempo non li avesse mai tenuti lontani, che fossero insieme da sempre, che per Cole non esistesse altro rifugio se non quello donato dall'amore di Justin.
Avevo una voglia matta d'infilarmi insieme a loro sotto le coperte e farmi stringere alla stessa maniera da lui. Come quando immersi in quel momento magico, poche ore prima, la mia testa si è posata sul suo petto, le mie palpebre si sono lentamente abbassate e le mie orecchie hanno ascoltato in silenzio il suo cuore. Ho capito soltanto in quel preciso istante, in cui uno dei miei timpani era premuto contro il suo torace, perché nel mio diario facessi spesso riferimento a quanto amassi stare lì a lasciarmi cullare da quella melodia. Era il suono di un battito forte e innamorato quello che rimbombava a contatto con la mia guancia. Batteva veloce. Batteva per me. Non avevo mai sentito un cuore battere per me. È stato emozionante. È stato pura poesia!

«Signorina Hines, non c'è nessun altro con cui aveva dei contatti che le viene in mente?». La voce del detective che mi sta interrogando, in presenza di mio padre che segue il caso insieme a lui, mi strappa via dai dolci ricordi della notte appena passata per riportarmi bruscamente al presente.
Ho tentato di tenere a bada la mia eccessiva agitazione rivolgendo i miei pensieri verso l'unica cosa che pare rilassarmi: Cole e Justin. Prima ci riusciva soltanto mio figlio a riportarmi con i piedi per terra, mentre adesso è in grado di farlo pure suo padre. È buffo il modo in cui la vita manovra il nostro destino e le cose cambiano in maniera del tutto inaspettata. Conosci una persona, te ne innamori e quando tutto sembra essere perfetto un incidente d'auto ti fa perdere la memoria cancellando tutti i vostri ricordi insieme. Tutto finisce nel dimenticatoio della mente, ma la memoria del cuore, quella no, non dimentica e nonostante tutto lo percepisce ancora quel brivido che solo la sua vicinanza regala. Lo sente ancora che il suono più bello del mondo, oltre la risata di nostro figlio, è quello d'amore e protezione che mi infonde la sua voce quando accarezza i miei timpani.

«Tiffany, tesoro, non vogliamo farti pressioni ma devi aiutarci a ricostruire gli eventi. Tu sei l'unica che può farlo» mi sprona con pazienza mio padre. Posa i suoi grandi occhi azzurri su di me e per la seconda volta quei pensieri felici sfumano via dalla mia mente per essere sostituiti dal tormento del passato. Tutto questo mi mette addosso un'ansia assurda. Questo posto m'inquieta, così come il registratore posto al centro del tavolo e la presenza del poliziotto seduto difronte a me. Voglio rendermi utile, voglio fare luce su quello che è successo, ma temo di non esserne in grado e deludere le loro aspettative.

Ho i palmi delle mani sudati e sento ogni singolo battito rimbombarmi frenetico tra le costole mentre respiro a fondo e mi sforzo di riportare a galla ogni cosa. Ho giá risposto a tutte le loro domande e parlato di Kate, del mio traumatico risveglio in ospedale e del motivo del mio trasferimento a New York legato sempre alla presenza di quest'ultima e all'inganno di crederla innocente e volerla tirare fuori di prigione. Gli ho raccontato nel dettaglio tutto ciò che ho rivelato a Justin ieri sera, ma sembra non bastare e ovviamente, come c'era d'aspettarsi, la dottoressa Jones nell'interrogatorio da poco affrontato si è rifiutata di collaborare e ha preferito il silenzio alla verità. «Lo so, papà, è solo che non mi viene nulla di sospetto in mente» borbotto frustrata.

 The Faded Memories  ~ Ricordi Sbiaditi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora