Justin
Com'è che si dice? "Nuovo anno e nuovi propositi", giusto? Mi auguro di cuore che questo valga anche per me, o perlomeno che i casini degli ultimi mesi restino soltanto un lontano ricordo dell'anno appena passato e che le festività abbiano portato via con sé quel senso d'inquietudine che avevo addosso.
Mi sono ripromesso di reagire e rialzarmi a tutti i costi. Ho preso una pausa di qualche giorno dallo stress quotidiano, ho riposto il diario di Tiffany in fondo al cassetto, ho approfittato di quelle ore passate a far nulla per chiarirmi una volta per tutte le idee e alla fine mi sono deciso ad andare dallo psicologo. Non che l'idea mi entusiasmasse, anzi era tutto il contrario, ma sapevo di non avere scelta. Se volevo davvero superare quel trauma che mi sono portato dentro per quasi cinque anni avrei dovuto chiedere aiuto a una persona competente e tentare in qualche modo di rimettere ordine nella mia mente.
Confesso che le prime due sedute sono state le peggiori. Starmene disteso su quel lettino di pelle mi ricordava tutte le volte che da ragazzino uno strizzacervelli mi costringeva a parlare della morte di mia madre e mia sorella, rivangando immagini che avrei tanto voluto cancellare. Sapevo che non si trattava più della stessa situazione ma l'idea di essere chiuso in quelle quattro mura e dover parlare di Tiffany a uno sconosciuto mi terrorizzava. Mi mancava l'aria, mi sentivo nervoso e sotto pressione. La consapevolezza però che quei ricordi mi stavano distruggendo l'anima mi ha spinto un po' alla volta a liberarmi dei sensi di colpa che per tutto questo tempo hanno pressato sulle mie spalle.
Vengo dalla quinta seduta adesso e anche se mi c'è voluto del tempo per capirlo, e so che sarà difficile e forse farà male, ho deciso che andrò avanti, costi quel che costi. Seppur questo potrebbe significare rimanere senza una donna ancora per un po', oppure per tutta la vita, la cosa che conta è affrontare le giornate con un sorriso e tornare a vivere il presente senza essere invaso dal ricordo del passato.
Tiffany non svanirà mai dai miei pensieri e dal mio cuore, questo l'ho capito già da un pezzo ormai, ma ho realizzato che la mia anima rotta può essere rimessa in sesto e piano piano guarire da quelle ferite dolorose. Non sarà semplice e so già che avrò diverse ricadute lungo il mio percorso, ma sono deciso a mantenere la mia promessa. Per questo motivo, mentre supero la soglia di casa, sento di non avere più paura di restare solo. So che posso farcela a ritornare forte come un tempo, rimboccarmi le maniche e cavarmela con le mie stesse mani.
Richiudo la porta alle mie spalle cacciando via questi pensieri e lasciandomi dietro le parole incoraggianti del mio psicologo, accorgendomi che forse dei piccoli traguardi li sto raggiungendo davvero grazie al suo aiuto. Tolgo le scarpe, lasciandole in un angolino accanto all'appendiabiti in cui poso il giubotto, e vado dritto verso il frigorifero per prendermi una birra fresca. Apro la bottiglia di vetro con il cavatappi, ne bevo un sorso e controllo in tutta tranquillità le notifiche sul cellulare. Ho qualche messaggio da parte di Tony, un paio d'email di lavoro e una chiamata persa da Amanda. Immagino che non si tratti di nulla d'urgente, altrimenti mi avrebbe scritto, per cui decido di richiamarla più tardi con calma.
Adesso ho bisogno di sgranchirmi un po' la schiena e riposarmi. Perciò, sorseggiando quel che resta della mia bevanda, mi dirigo con passo felpato verso la mia camera da letto. La porta è stranamente socchiusa, un particolare degno di nota visto che non chiudo mai le stanze da quando Sarah non vive più con me. Devo averlo fatto di fretta, senza neanche pensarci, quando questa mattina sono corso a lavoro. Noncurante spingo delicatamente quel pezzo di legno rivelando di colpo una visione del tutto inaspettata che mi fa sobbalzare sul posto. La bottiglia di vetro mi scivola istintivamente dalle mani andando in frantumi sul pavimento mentre la mia bocca si spalanca per lo stupore.
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The Faded Memories ~ Ricordi Sbiaditi
ChickLitQuello sguardo innocente e quel sorriso pieni di vita me li ricorderò per sempre. Mi entrarono nella testa e non riuscii più a lasciarli uscire. I suoi occhi attraversarono il mio cuore appropriandosi di ogni battito scalpitante e penetrarono la mi...