Tiffany
Credevo che i colpi di testa e le decisioni prese d'impulso appartenessero solo alla vecchia versione di me, ma a quanto pare mi sbagliavo. La donna adulta e responsabile che affronta la vita con diffidenza e cautela è sparita nell'esatto istante in cui Justin mi ha chiesto di trasferirmi in casa sua.
Accettare è stata una vera è propria pazzia, visto che il nostro rapporto non è ancora stabile ed io non sono nemmeno certa di aver capito cosa provo per lui, temo però che la sua presenza mi porti sempre a perdere il senso della ragione e il buon senso. L'ha fatto in passato e continua a farlo adesso. È in grado di tirare fuori il mio lato più audace e confesso che l'idea di liberarmi dei miei inutili limiti restrittivi non mi dispiace affatto.Viviamo insieme da poco più di una settimana ormai e forse è presto per parlare e dare un giudizio oggettivo sulla nostra convivenza, eppure devo ammettere che finora è stata un gran successo. Come promesso rispetta i miei spazi e mi ha dato una stanza tutta per me, al piano inferiore, mentre lui ha spostato la sua roba in mansarda, addobbando lo spazio a sua disposizione in un magico angolo privato con tanto di lucernario sul tetto. Inizialmente, vista la splendida visuale sul cielo che si può ammirare in quella stanza, aveva proposto a me di starci, ma non avendo porte a affacciando con una ringhiera direttamente sul resto della casa, ho rifiutato perché non mi sentivo ancora pronta a essere così esposta. Così ha ceduto a me e a Cole la sua camera, anche se in verità il nostro marmocchio preferisce dormire nel letto con il suo papà ogni notte.
Condividere l'appartamento con lui ha più agi di quanto mi aspettassi. È tutto sempre perfettamente pulito e in ordine. Inoltre la maggior parte delle volte che torno a casa dopo un turno di lavoro stremante trovo già il pranzo o la cena pronti. Mi vizia come meglio crede ed io mi lascio coccolare dalle sue attenzioni in ogni loro sfumatura, che sia attraverso un piatto di lasagne o un abbraccio prima di andare a dormire.
Ci piace trascorrere le serate libere insieme, avvinghiati sul divano di casa mentre guardiamo la Tv in compagnia del nostro bambino, che in genere di addormenta sulle nostre gambe nel giro di pochi minuti. Quando tutto diventa calmo e silenzioso, l'atmosfera si fa dolce e la stanchezza comincia a dare i suoi segni, ho imparato a trovare rifugio sul suo petto. È diventato un gesto automatico per me, non lo riesco a controllare. Poso la testa sul suo torace e mi lascio trasportare dai ricordi frammentati che mi fanno sognare ad occhi aperti quello che non abbiamo più. Lui mi stringe sempre senza fare domande. Forse vorrebbe di più. Forse lo vorremmo entrambi, ma ci accontentiamo di quel poco che abbiamo, muovendoci a piccoli passi. Anche se ogni volta che mi ritrovo a respirare l'odore della sua pelle confesso che ho voglia di posare le mie labbra sulle sue per scoprire se il loro sapore è buono esattamente come lo ricordo.
Mi lascio incantare dal suo fascino proprio come adesso, che osservo meravigliata lui e nostro figlio mentre fanno colazione, e devo reprimere a fatica l'istinto di soffocarli in un abbraccio. Sono praticamente identici, è impressionante. Si stropicciano gli occhi alla stessa maniera, sbadigliano sonoramente intanto che si versano i cereali nella tazza e svogliatamente vi affondano il cucchiaio per colmare l'indomabile vuoto alla pancia. Sapevo già che Cole somiglia a suo padre, l'ho capito ancora prima di incontrare Justin, ma vederli a confronto, così uguali, è davvero stupefacente.
«Siete due dormiglioni! Come fate a essere ancora in pigiama? Sù, forza! È ora di prepararsi o arriverete in ritardo all'asilo» mi lamento, seppur divertita dalla lentezza allucinante con cui mangiano e dall'espressione assonata che li obbliga a tenere le palpebre socchiuse.
«Tanto papá si mette a correre con la sua macchina e mi fa arrivare in un baleno!» sghignazza Cole euforico. Justin rimane sbigottito per un istante. Lascia cadere con un tonfo sordo il cucchiaio dentro la tazza piena di cerali e gli pizzica il fianco, guardandolo in un modo che sembra dire: "Stai zitto! Lei non lo deve sapere".
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The Faded Memories ~ Ricordi Sbiaditi
Romanzi rosa / ChickLitQuello sguardo innocente e quel sorriso pieni di vita me li ricorderò per sempre. Mi entrarono nella testa e non riuscii più a lasciarli uscire. I suoi occhi attraversarono il mio cuore appropriandosi di ogni battito scalpitante e penetrarono la mi...