3.

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L'appartamento di Jeanine era stato adibito a bozza per i graffiti di Karin. La camera della ragazza era colorata di colori freschi, azzurro, rosa chiaro, bianco, che si intrecciavano in spirali dando luce e vita al disegno perfetto delle onde del mare ligure, la schiuma bianca delle onde sollevata su un'alba tenue.

Il salotto rappresentava una dolce pianura, alberi fruttuosi con i rami carichi di foglie dal verde brillante e piccole gemme di luce che si schiudevano senza tempo. Spesso Jeanine rimaneva seduta sul pouf color panna a guardare incantata quel verde splendente, dalle mille e più sfumature.

Persino la cucina non era dtata risparmiata. Le pareti erano state salvate dal tenue giallo di cui erano state dipinte e ritraevano parole tedesche, latine, greche, italiane, e persino geroglifici che Karin aveva sorprendentemente disegnato mescolando i colori e le forme con tanta maestria da formare vaghi intrecci di nuvole e fili, gocce e fiamme.

Jeanine sorrise inconsapevolmente entrando nella sua minuscola casa. Lanciò la borsa nell'angolo della parete, liberandosi con una scrollata di spalle della giacca e appendendola all'attaccapanni verde.

- Casa dolce casa - sospirò con un sorriso.

Il cellulare trillò nella tasca della felpa rossa e Jeanine fece una smorfia. Sapeva già il contenuto del messaggio. Se non ti muovi ti strappo le viscere e ti lascio a gelare nuda nei ghiacciai dell'Alaska come pranzo di un orsetto. Karin aveva molta fantasia per le minacce.

Con un gigantesco sospiro si passò le dita tra i capelli, mordendosi il labbro e afferrando i ciuffi ribelli per legarli in un nodo frettoloso attorno a Lola.

Si diresse verso la scrivania in vetro dove aveva sistemato il portatile, tra pile di libri e di cd. Le foto tra le due lastre di vetro non si vedevano molto, ma ritraevano quasi tutte lei e Karin. A parte un paio dei One Direction o di Johnny Depp.

Si sedette sulla sedia girevole, aprendo il computer. I suoi occhi si illuminarono per un breve istante nel vedere lei e Karin sorridere davanti a Buckingham Palace. Andò obbediente a curiosare su twitter; anche se obbediva solo per non finire nuda tra le nevi dell'Alaska, stava iniziando a sentirsi curiosa lei stessa. Non appena accedette al proprio account una marea di notifiche lampeggiò in alto. Jeanine si limitò a ignorarle. Era popolare-quanto odiava quella parola!- su twitter ma nella vita reale era sola come un cane, a parte Karim... e il ricordo di quei pochi, preziosi minuti di quella notte. Sei importante per me, ora.

Come ordinato da Karin, Jeanine andò sul profilo di Harry Styles. Mentre la pagina si caricava cominciò a giocherellare con l'anello che aveva al dito. Ma, non appena i tweet di Harry le si presentarono davanti agli occhi, si impietrì.

Boston arriviamo.

Ragazza con i capelli blu dove mi hai abbracciato, stasera.

Jeanine si alzò di scatto e corsa in bagno vomitò l'anima.

Non appena alzò la testa dal water gli occhi di Anubi e di Bast la fissarono implacabili. Sotto al petto glabro e scuro del dio dei funerali, sul lavandino di marmo bianco e nero come il pelo dei dalmata, Jeanine scorse il coltello con cui il giorno primo aveva tolto il tappo della vasca da bagno che si era incastrato.

Gli occhi severi di Anubi la guardavano. Forse fu un effetto della luce, ma per un attimo sembrarono scintillare di compassione.

~ · ~ · ~ · ~ · ~ · ~

- Dai, Harry.

Niall diede una pacca sulla schiena dell'amico. Harry alzò gli occhi e si stupì nel vedere che tutti lo stavano fissando.

Solo un desiderio || Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora