24.

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Jeanine era distrutta. Sia fisicamente che psicologicamente. Dopo quella sera, il giorno successivo Harry aveva dovuto fare un'intervista e stare un po' con i ragazzi. Perciò non si erano visti e neppure il giorno dopo, perché i cinque ragazzi avevano dovuto andare a farsi fotografare da un famoso fotografo di cui ovviamente lei non sapeva manco il nome, e le fan avevano reso impossibile a Harry raggiungerla a casa o al parco perché l'avevano costantemente seguito dappertutto.

E il terzo giorno gli era stato detto a sorpresa che avevano organizzato un'intervista.

Jeanine sentiva la sua mancanza come un pugnale piantato in petto e che affondava e continuava ad affondare ogni secondo.

Almeno si era distratta col lavoro e Karin, che ormai le aveva detto tutto quello che era successo con Niall. Jeanine era felicissima per lei e viceversa, e avevano scherzato dicendo che due fratelli si erano innamorati due sorelle.

Karin era un ottimo anenestetico contro il dolore lancinante che era sempre presente nel suo cuore pulsante, ma lo era quando era accanto a lei.

E quella sera Karin era uscita con Trisha, e Jeanine non se l'era sentita di raggiungerle perché aveva letteralmente lavorato tutto il giorno ed era a pezzi. Ogni muscolo del suo corpo tirava e graffiava.

Perciò era rannicchiata sul divano, ad occhi chiusi, sepolta sotto a tre coperte, con le cuffie al massimo volume e Right Now che leniva dolcemente la sua sofferenza, mentre nella sua mente passavano le immagini della fan action a San Siro.

Perciò non sentì le chiavi che aveva dato a Harry girare nella serratura, e la porta aprirsi. Il ragazzo sorrise nel vederla raggomitolata in quel modo e richiuse la porta, lasciando le chiavi lì dov'erano. Si tolse il cappotto e lo appese velocemente, mentre camminava verso di lei.

Anche quando le arrivò davanti e si inginocchiò lei non se ne accorse. Harry notò le cuffiette e sorrise quando il cellulare, che aveva tra le mani, si illuminò per un messaggio e vide la canzone che stava ascoltando.

Si avvicinò e le baciò la punta del naso. Jeanine aprì gli occhi di scatto e sorrise non appena si rese confusamente conto di chi era.

- Harry - esclamò meravigliata. Si strappò di dosso le cuffie e si mise seduta, sorridendo felice.

- Avevo pensato di salutarti prima di andarmene - le rispose lui. La ferita nel petto della ragazza svanì all'istante, mentre la sua voce roca le illuminava gli occhi. Jeanine si piegò verso di lui e Harry accettò di buon grado il suo dolce bacio, abbracciandola. Non appena si scostò vide le iridi azzurre della ragazza osservarlo ancora e ancora.

- Dio, mi sei mancato tantissimo.

Harry sorrise mentre lei si rifugiava contro di lui, afferrando la stoffa del maglione che gli copriva il petto. - Anche tu mi sei mancata, piccola - lei rabbrividì quando le mani di Harry si infilarono sotto ai suoi vestiti, accarezzando la pelle tesa con dolcezza. Sospirò di sollievo e lui si sedette sul divano mentre le massaggiava la schiena, baciandole la fronte.

- Sei tutta rigida. Sei stata a lavoro? - le chiese a bassa voce. Lei emise un verso che sembrava quello di un gattino che si era apprna fatto male.

- Tutto il giorno. Come te.

Harry rise. - È stato estenuante, te lo giuro, la tizia non smetteva di farmi l'occhiolino e sporgersi verso di me per far abbassare la scollatura. Dio, non sa che io voglio solo e soltanto te - mormorò dolcemente, osservando con tenerezza le guance della ragazza arrossarsi.

- Oh - esclamò con un filo di voce. Alzò la testa e appoggiò il mento sul suo petto, guardandolo senza riuscire a mascherare la gelosia. - Era carina?

Solo un desiderio || Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora