21.

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- Ma sei sicura? - Jeanine sbuffò, tirandolo per la mano, intrecciata alla propria.

- Smettila - lo rimproverò. Saltò sul marciapiede e Harry la seguì, osservando i muri dei palazzi imbrattati di graffiti colorati. Calciò per sbaglio una lattina di coca, e un sorriso spuntò sulle labbra di lei.

- Ma...

- Per l'amor di Dio, Harry! È una cena!

Lui sbuffò, imbronciandosi. Il fiato si condensò in una nuvoletta che si infranse sulle sue guance arrossate dal freddo. Ormai erano arrivati davanti al vecchio portone.

Jeanine premette il tasto del citofono. Mentre aspettavano, Harry le avvolse le braccia attorno alla vita, stringendola al petto. Lei sorrise e chiuse gli occhi, godendo di quel contatto.

- Sì?

- Siamo noi, J.B.
- Svelta, Jean.

Sentirono una voce femminile in sottofondo mentre il portone scattava con un breve tic. Harry pizzicò il fianco di Jeanine e lei rise e lo spinse in avanti, entrando nel piccolo spazio davanti alle scale.

- Primo piano - informò Harry, tirandolo verso le scale. Lui la sciolse dalla presa delle proprie braccia e salì i gradini dietro di lei, ammirando di sfuggita il suo fondoschiena.

- Smettila di fissarmi il sedere, pervertito - lo rimbrottò lei arrossendo quando se ne accorse.

Harry sorrise mostrando le sue allegre fossette. I suoi occhi verdi furono attraversati da un lampo di malizia. Non appena salì l'ultimo gradino, afferrò la ragazza per i fianchi e la sbatté contro il muro, stando attento a non farle male. Lei sgranò gli occhi mentre le labbra del ragazzo divoravano le sue in un ardente bacio.

- Harry - protestò con un filo di voce. Lui rise e nascose il viso nell'incavo della sua spalla, tirandole l'orlo della maglia che spuntava da sotto il giubbotto.

- Perché dovrei smettere? Sei così bella - le lasciò un sensuale bacio sul collo prima di scostarsi. Le ravviò i capelli, osservando le guance arrossate e gli occhi brillanti.

- Smettila - lei si morse il labbro posandogli una mano sul petto. La mano di Harry corse d'istinto a coprire la sua, piccola e fredda.

- Ti amo - le sussurrò. Contemplò la felicità che quelle due parole le avevano causato, mentre il suo intero, pallido viso si illuminava.

- A-Anche io - Harry rise e le prese il viso tra le mani, baciandole dolcemente la fronte.

- Adesso andiamo, ti va?

》》》》》

Trisha stava mescolando la pasta da circa un'ora mentre J.B, appoggiato al piano di lavoro accanto alla fidanzata, fissava la sorella stravaccata mollemente sul tavolo. Non parlava da circa venti minuti, il che era allarmante, per una come Karin. In sottofondo i rumori del piccolo Noah e dei suoi giochi coloravano il silenzio.

Trisha gettò a Karin un'occhiata perplessa.

- Karin, cos'hai?

J.B. si schiodò dalla sua postazione e sciolse le braccia incrociate. Baciò dolcemente le labbra della fidanzata, andando poi a sedersi di fianco alla sorella e notando l'occhiata nostalgica che aveva gettato loro.

- Okay, qui c'entra un ragazzo.

Karin sospirò, appoggiando il mento alle braccia mentre intrecciava le dita a quelle del fratello. Gli occhi penetranti di J.B, così simili ai suoi, la esaminarono trapassandola come un laser.

Solo un desiderio || Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora