4.

11.8K 431 39
                                        

- Jean. Vieni qui.

La voce tranquilla di Karin la raggiunse in camera da letto. Jeanine sbuffò e rotolò stanca sulle coperte, di un caldo rosso brillante. Rabbrividì sentendo il parquet freddo sulle piante dei piedi nudi, e si tirò faticosamente in piedi, sbadigliando. I capelli le solleticavano la nuca, che prudeva, ma non aveva voglia di raccoglierli. Barcollante, si diresse in salotto e fece vagare lo sguardo nella stanza fino a trovare il suo obiettivo. Karin era appollaiata scomposta sulla sedia girevole, i piccoli piedi appoggiati sul vetro colorato dalle fotografie.

I suoi caldi occhi castani la fissavano già. Karin era quello che Jeanine non era: impetuosa, solare, socievole. La sua pelle era dello stesso colore dei chicchi di caffè, il corpo sottile e dalle curve appena accentuate. I capelli erano una spettinata e ordinata massa riccia che le circondava la testa come un'aureola; tra le ciocche spuntavano fili colorati e piccole treccine decorate da pietre variopinte. Indossava gli inseparabili jeans blu scuro, e una maglia a maniche corte a strisce bianche e verdi.

Con un sospiro Jeanine aggirò la scrivania. Il taglio fasciato pizzicava fastidiosamente, e le bende risaltavano sul pallore della sua pelle.

- Che c'è, Karin?

Il cuore di Jeanine si arrestò per qualche istante quando vide la pagina aperta sul portatile.

- Cristo - gemette, assalita da un'improvvisa ondata di nausea mista a felicità.

Harry aveva mandato un altro messaggio.

Stasera. Ti prego.

Quel "ti prego" suonava terribilmente sbagliato. Non avrebbe dovuto essere là, così come Jeanine non avrebbe dovuto trovarsi in quella situazione assurda.

Karin in risposta le allungò una sberla delicata sul fianco.

- Non invocare il Suo nome invano - la rimbrottò, aggrottando la fronte.

Jeanine storse il naso, dirigendosi in cucina. Karin la seguì dopo aver chiuso il portatile.

- Passerà - sbuffò Jean, prendendo un bicchiere dalla credenza e riempiendolo d'acqua dal rubinetto.

- Com'è passata con Jack? - chiese acidamente Karin, appoggiandosi allo stipite della porta.

Jeanine trasalì violentemente e la guardò ferita.

- È solo un gioco - si ostinò - sente la necessità di trovarmi, ma tra qualche giorno si dimenticherà di tutto se non gli do quello che vuole.

Gli occhi di fuoco di Karin la costrinsero ad abbassare la testa. Karin era il suo angelo custode, l'aveva salvata più e più volte dall'abisso e si era perfino assunta il peso di ottenere la sua custodia. La capiva come nessun altro.

- Tu non pensi davvero queste cose - disse tagliente.

Jeanine sentì la vergogna avvamparle le guance. Dopo qualche istante, tenendo lo sguardo fisso sul bicchiere, rispose: - No, hai... hai ragione.

Si schiarì la voce e alzò gli occhi. Karin era diventata di nuovo amichevole.

- Ma... Karin, non sono sicura di riuscirci... lui mi aveva detto di non farlo più e io... e se se ne accorgesse? - ripiegò infine su quell'ultima domanda, tremendamente insicura.

Sulle labbra di Karin si dipinse un ghigno.

- Basterà mettersi una maglia a maniche lunghe. Al resto ci penserò io.

~ · ~ · ~ ♡ ~ · ~ · ~

Harry aveva deciso di riprovarci. Del resto c'erano sette miliardi di possibili ragioni e altrettante varianti, se non di più, per cui la Ragazza Con I Capelli Blu poteva non essere venuta. Sotto pressante consiglio di Louis aveva deciso di ritentare ancora e ancora, se non fosse venuta. Dopodiché avrebbe gettato la spugna.

- Allora - bofonchiò Niall, con la bocca piena di un panino con hamburger - ricapitoliamo.

Inghiottì un boccone che Harry sospettava essere delle stesse dimensioni della sua gola prima di continuare a parlare.

- Ha i capelli blu...

- Blu cobalto - specificò Harry senza riuscire a trattenersi. Pescò una patatina dalla scatola di Zayn, seduto a gambe incrociate sul letto di fianco a lui e la morse. - E ha qualche ciocca nera. Ha gli occhi azzurri e la pelle pallida, sembra porcellana. E ha anche le lentiggini sulle guance. E le labbra rosa e morbide. Tipo le rose.

- Come fai a saperlo? L'hai baciata? - intervenne Liam, sorvolando sulla minuziosa descrizione di Harry. Ai suoi occhi -e a quelli degli altri- era chiaro: Harry si era invaghito. Ma quella volta era diverso. Quando si era messo con tutte le altre ragazze Harry non si chiudeva a chiave nella sua stanza pensando a loro, né le descriveva con un'aria così persa. Anzi, non le descriveva affatto.

Le guance di Harry si imporporarono. Niall smise di mangiare, stupito. Harry che arrossiva per un'insinuazione su una ragazza? Mai visto.

- No! - esclamò con forza lui - Sei impazzito?!

Liam alzò le mani in aria, sgranando gli occhi. - Okay. Okay.

Harry si morse il labbro. Sospirò.

- Scusa, Li.

- Non fa...

Liam venne interrotto da un bussare lieve. Si voltarono tutti verso la porta mentre quella si apriva, lasciando intravedere una ragazza alta e di colore. Gli occhi caldi di Karin percorsero la camera. I ragazzi rimasero in silenzio, Niall e Zayn con le bocche mezze piene, un po' per la sorpresa e un po' per il timore della severità in quei lineamenti scuri e cesellati.

- Oh, bene - esordì Karin quando individuò Harry seduto sul letto, mentre la fissava a bocca aperta. - Vedo che sei già pronto per uscire. Dovremmo muoverci. Jeanine potrebbe anche fare qualche stronzata.

Niall fu il primo a riprendersi dallo shock. Saltò in piedi, gli occhi azzurri puntati in quelli della ragazza.

- Ehm, se vuoi una foto o...

La risata di Karin li fece finalmente reagire. Con noncuranza entrò nella stanza, infilando la mano intasca ed estraendo il cellulare. Si avvicinò a Harry.

- Direi proprio di no. Capelli blu, occhi azzurri, alta uno e cinquantanove. Braccia scorticate dai tagli, lentiggini e ciocche nere tra i capelli. È Jeanine.

Karin allungò il cellulare davanti al naso di Harry, che la fissava interdetto. Con un cenno del mento lei gli indicò di guardare e lui spostò le iridi verdi sullo schermo. Il suo cuore ebbe un sussulto.

Era lei.

Era lei, abbracciata a quella pazza che aveva appena superato la sicurezza e le fan.

Karin sorrise.

- Allora, ti muovi o no?

Solo un desiderio || Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora