Jeanine si svegliò rilassata e serena come non lo era da tempo. Era sdraiata su qualcosa di morbidissimo e duro al tempo stesso, ma soprattutto caldo. Quando dormiva Jeanine aveva sempre freddo. Stavolta no. Un piacevole calore le intorpidiva il corpo mentre apriva piano gli occhi, timorosa di far sparire quel paradiso. Non appena batté le palpebre aggrottò la fronte, confusa, mentre le ultime tracce di sonno si fondevano in un'unica domanda: perché il letto era nero?
Ma ben presto, mentre la sua testa si sollevava delicatamente su e giù, capì che ciò su cui era sdraiata e di fianco a cui era accoccolata non era affatto il letto.
Era un corpo, un lungo e caldo corpo. Un corpo snello e muscoloso che aveva il viso di un angelo addormentato. Harry era ancora immerso nel sonno; gli occhi chiusi e i lunghi ricci che gli cadevano adorabilmente sulla fronte lo facevano sembrare davvero qualcosa di angelico, puro. Jeanine deglutì. Avevano dormito in quel modo per tutta la notte? Il braccio del ragazzo la teneva stretta al suo fianco, le loro mani erano intrecciate. Quando si mosse, cercando di scivolare via dalla presa d'acciaio di Harry, lui gemette. Jeanine si fermò, prendendo un respiro profondo. Chinò la testa e si massaggiò la nuca. Era praticamente a gattoni sopra di lui... e in quel momento lui aprì gli occhi.
Non appena le sue dolci iridi verdi si posarono assonnate sul viso sopra di lui si rese conto della situazione e un sorriso illuminò il suo viso. Jeanine impallidì, poi avvampò. Era a gattoni su di lui, le mani posate ai lati della sua testa e le gambe ai suoi fianchi. Harry distolse subito lo sguardo dalla scollatura del maglione blu della ragazza, consapevole che nel sonno era scivolato mostrando più di quanto Jeanine volesse.
- I-io n-no-non...
- Lo so - la interruppe lui. La sua voce roca le scivolò addosso in una morbida carezza. Era ancora più profonda del solito. Una melodia sensuale e dolce al tempo stesso, infantile.
Jeanine deglutì e distolse lo sguardo color zaffiro pallido dalle labbra carnose e arrossate di Harry.
- Scusa - ripeté, scivolando via da sopra al ragazzo. Nella manovra, il dorso della sua mano sfiorò il fianco del ragazzo, e Harry rabbrividì. Si mise seduto, ancora un po' intontito. Era abbastanza sveglio e lucido, però, per notare l'imbarazzo e il disagio della ragazza seduta sul bordo del divano. -Uhm... Jean... - ogni singola cellula del corpo della ragazza tremò sentendo quel soprannome.
- Sì?
Se la lasciava senza fiato appena sveglio, come avrebbe potuto guardarlo ancora durante tutto il giorno -ammesso che rimanesse con lei- senza balbettare?
- Dovrei andare in bagno - le guance del ragazzo si colorarono di un tenero rosa. Lei sorrise divertita.
- In fondo al corridoio.
Harry annuì. In silenzio, rivolgendole un sorriso, si alzò e camminò con passi felpati fino al corridoio, sparendo dietro all'angolo. Jeanine si alzò dal divano dopo qualche decina di secondi,ricordandosi di dover preparare almeno qualcosa da mangiare.
Aveva appena tirato fuori il latte e stava per rompere un paio di uova da buttare in padella quando una mano dalle dita lunghe e aggraziate, solcata dal tatuaggio di una croce, si appoggiò alla sua.
Jeanine trattenne il respiro. Il fiato di Harry era caldo sulla sua nuca.
- Faccio io - mormorò con voce roca,obbligandola dolcemente a lasciare la presa sull'uovo crepato ma ancora tutto intero.
- Ma... - tentò invano di opporsi, ma Harry scosse la testa e la spinse delicatamente da parte. Con movimenti sapienti ruppe l'uovo e l'aprì in due, formando una piccola cascata gialla che si allargò nella padella.
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Solo un desiderio || Harry Styles ||
Fiksi Penggemar- Cosa cazz... - ansimò, ma la bocca di Harry risucchiò vorace ogni singola briciola del suo fiato. Era fuoco, era ghiaccio. Era Harry.