Capitolo •15•

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CLARA
Sprofondo per un secondo tra le sue braccia ma poi mi riprendo.
Mi stacco e lo guardo dritto negli occhi.
Non riesco a fare nulla ho solo le gambe che tremano e la pelle d'oca.
Lui mi guarda triste, quasi in pena per me.
Finalmente riesco a rendermi conto e a elaborare le informazioni facendo tornare la rabbia imperterrita..portandomi a un gesto importante.
La mia mano si scaraventa violentemente sulla sua guancia.
Anche se non si aspettava un gesto simile, non sembra sia cosi dolorante.
Si mette una mano sulla guancia.
Per poi parlare.
Jace: "Scusami Clara, mi dispiace ma io pos-"
Si blocca notando il mio sguardo.
Non riesco a sentirlo parlare.
Inizio a singhiozzare quando sento Carson correre verso di noi.
Carson: "Clara? Dove eri finita?"
Rivolge lo sguardo verso di me per voltarsi verso Jace.
Carson: "Tu! Brutto coglione!"
Dice prendendolo per la maglia.
Carson: "Che cazzo pensi?! Di ripiombare in questo modo nella vita delle persone?"
Dice tirandogli un pugno.
Caccio un urlo.
Clara: "Basta Carson ti prego! Non ricominciare!"
Dico separandoli.
Jace si riprende scansandomi e facendo cadere a terra Carson.
Gli tira qualche pugno per poi prenderlo a sua volta per la maglia.
Jace: "Tu non sai un cazzo!"
Carson: "Fanculo!"
Dice spingendolo.
Clara: "Basta! Basta!"
Dico prendendo Carson per un braccio.
Clara: "Andiamo! Ehy! Carson!"
Dico girando il suo sguardo verso il mio.
Clara: "Calma."
Dico per poi rivolgere uno sguardo a Jace.
Si tocca il labbro sanguinante.
Non so neanche che sguardo rivolgergli.
Io e Carson torniamo lentamente verso la scuola.
Gaia e Leo corrono verso di me seguiti da Riele e Sean.
Gaia: "Finalmente! Dov'eri?? Hai saltato la prima?"
Annuisco lentamente
Leo: "che è successo a Carson?"
Rivolgo un leggero sguardo verso di lui e gli occhi iniziano a pizzicare.
Carson: "Quel coglione di Norman!"
Riele caccia un urlo.
Clara: "Stava andando tutto meglio!"
Urlo per poi correre verso l'entrata.
Mi rifugio in bagno e mi lascio cadere a terra a piangere.
Perche deve tutto andare male?
Continuo a chiedermi.
Passo una mano sugli occhi asciugando le lacrime.
Sono davvero cosi sbagliata?!
Presa dalla rabbia strappo via il braccialetto che avevo al polso.
Lo lancio a terra raggomitolandomi su me stessa.
Lui é qui, dopo avermi lasciata sola, dopo essere stato cosi egoista.
Dopo avermi ripetuto
"ci sarò sempre per te."
È sparito completamente nel vuoto.
Abbasso lo sguardo cercando di non pensare.
Passo per l'ultima volta una mano sugli occhi per poi controllare il telefono.
Mi arriva un messaggio.
Lo ignoro completamente ma..eccone un altro..e un altro ancora.
Prendo in mano il cellulare violentemente e leggo i messaggi..
Jace..
Jace: posso entrare?
Jace: non voglio che tu pianga.
Jace: sei bellissima quando sorridi.
Spengo la schermata lentamente per poi sentire tre bussi alla porta.
Alzo lo sguardo.
La porta si apre e rivela la figura del ragazzo.
Lui abbozza un sorriso per poi chiudere la porta
Clara: "è il bagno delle ragazze."
Dico piano singhiozzando.
Jace: "lo so.."
Dice avvicinandosi a me lentamente.
Clara: "Non dovresti essere qui."
Completo la frase.
Si china con movimenti lenti per arrivare alla mia altezza.
Jace: "sai mi dispiace per..averti..fatto questo."
Abbasso lo sguardo
Jace: "Ma mi dispiacerà ancora di più se non vorrai ascoltarmi."
Non ho intenzione di rispondergli.
Dopo qualche minuto di silenzio decide di parlare
Jace: "i miei genitori hanno deciso di divorziare."
Alzo lo sguardo verso di lui.
Jace: "Ho visto mia madre mentre si baciava con un altro giovedi scorso."
Scuoto la testa
Clara: "Mi dispiace non lo sapevo."
Jace: "Neanche io. Avrei preferito non saperlo."
Si siede accanto a me con la schiena al muro.
Jace: "È stata dura per me accettarlo."
Lo blocco
Clara: "Avresti dovuto dirmelo."
Jace: "Si, lo so."
Si blocca girandosi verso di me.
Jace: "ecco."
Dice prendendo qualcosa dal suo zaino.
Non posso crederci.
Spalanco gli occhi
Jace: "Questa lettera me l'ha data Gaia..ma io l'ho completamente ignorata, ero troppo arrabbiato..ho visto i video, quello che ti è successo e.."
Si ferma notando le mie lacrime ricominciare a scendere
Jace: "E alla fine ho letto la lettera."
Clara: "Era una cosa privata!"
Dico strappandogliela dalle mani e alzandomi in piedi
Jace: "Ma io-"
Clara: "Queste parole!"
Mi blocco rabbiosa
Clara: "Sono tutte false!!"
Urlo.
Clara: "Era solo..un momento."
Mi giustifico strappandola.
Lui abbassa lo sguardo
Jace: "non volevo, mi dispiace."
Clara: "Mi dispiace! Mi dispiace! Certo! Certo che ti dispiace!"
Dico andandomente via.
Butto i pezzi di carta nel cestino.
Cammino a sguardo basso ma..
"Evans nel mio ufficio."
Mi volto di scatto.
Ci mancava la preside.
Sbuffo andando verso il suo studio.
Mi siedo sulla sedia di fronte alla sua.
Preside: "Bene..Evans.."
Annuisco
Preside: "È evidente che qualcosa non va."
Ridacchio falsamente
Clara: "E da cosa lo percepisce?"
Lei rimane impassibile
Preside: "Dai suoi occhi gonfi e pieni di lacrime e dal mascara colato..o forse perchè ha saltato la prima e la seconda ora nonostante fosse qui presente"
Si alza in piedi e si avvicina a me.
Preside: "Evans..non voglio mentirle..se continuasse cosi, dovrebbe ripetere l'anno..ma voglio aiutarla."
Annuisco
Preside: "Voglio che lei vada da questo psicologo."
Dice mostrandomi un cartellino.
Scuoto la testa
Clara: "Non se ne parla."
Preside: "Evans, è per il suo bene, vedra come passerà il dolore."
Clara: "Non ho intenzione di andare da uno psicologo, ho una mente sana."
Preside: "Qui non si tratta di avere una mente sana, si tratta di convinzioni."
Scuoto la testa
Clara: "Non riesco a seguirla"
Sbuffa
Preside: "le chiedo solo di prendere il bigliettino...e ricordi che la cosa migliore sarebbe portare un amica..o un amico..con lei."
Clara: "E perché?"
Inizia a gesticolare
Preside: "Evans, io so chi è il suo problema, la seguo spesso con lo sguardo in corridoio..lei è impercettibile.
Amo come osserva il suo compagno senza farsi notare. È un mondo tutto suo quello che ha in testa."
Sorrido
Clara: "Sa, lei mi capisce più di mia madre.."
Si..credo di essermi innamorata di Carson. O almeno, questa mattina ne ero sicura.
Preside: "Deve essere un ragazzo speciale Norman!"
Cosa?!
Clara: "Oh..no no..si sta sbagliando..io sono innamorata di un altro ragazzo."
Lei ridacchia
Preside: "Evans, non fraintenda ma..pensa davvero io me la possa bere?"
Clara: "Le assicuro che è cosi..Jace è..insomma un..jace è un amico."
Deglutisco.
Preside: "Beh..allora, se è un amico..porti lui insieme a lei dal mio caro amico."
Dovrei vedere uno psicologo con Jace?
Preside: "Si tratta solo di svuotare tutti i tuoi pensieri, deve raccontare tutto cio che le passa per la testa..basta questo, e vedra che si sentirà sollevata e più felice."
Annuisco
Clara: "D'accordo."
Preside: "E sono sicura che andrà ancora meglio con Norman"
Scuoto la testa.
Clara: "meglio se torno in classe."
Dico alzandomi per poi dirigermi verso la porta.
Preside: "Evans.."
Dice bloccandomi
Preside: "Prenda."
Dice porgendomi un kit di pulizia.
Alzo gli occhi al cielo.
Preside: "Una settimana ricorda?"
Ridacchio per poi uscire.

LET ME LOVE YOU -jace norman-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora