Capitolo •37•

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CLARA
Mi avvicino lentamente al mio armadietto..si, sento gli occhi di tutti addosso, sento che tutti sanno cosa è successo e che tutti stanno ridendo di me.
Mi sento una stupida.
Abbasso lo sguardo per poi andare a sbattere contro qualcuno.
Clara: "Scusa!"
Dico alzando lo sguardo
Jace: "Fa niente."
Dice abbozzando un sorriso.
Mi manca un battito.
Decido di far finta di niente e di stringere la mascella pur di non scoppiare a piangere.
Mi basta sfiorare i suoi occhi per ricordare della scorsa sera.
Prendo i miei libri e faccio un sospiro, il suo sguardo non è per niente d'aiuto.
Jace: "potresti..beh anche rivolgermi la parola."
Sbatto violentemente l'anta dell'armadietto.
Jace: "Okay..e adesso cosa hai risolto?"
Alzo lo sguardo verso di lui
Clara: "Non sono dell'umore adatto."
Faccio per andare via ma mi ferma strattonandomi per il polso
Jace: "Non credi dovremmo parlare?"
Ridacchio istericamente
Clara: "Oh oh! certo! Vediamo..oggi ho trovato il mio copione..e mi sono resa conto che ho lasciato fin troppe cose per te e non voglio continuare così. Ho smesso di starti sotto ormai."
Lui mi guarda sbalordito.
Jace: "Quindi! Mi stai dando la colpa di averti fatto lasciare recitazione?"
Annuisco incrociando le braccia
Jace: "Sai una cosa, una volta ti ho detto che eri vera e che non avevo mai incontrato nessuna come te..beh, mi sbagliavo, basta voltare l'angolo."
Risponde sbattendo il suo armadietto e andando via.
Rimango ferma..senza fare nulla, cercando di farmi piccola il più possibile tra le bocche pettegole dei miei compagni.

Finita la prima ora decido di recarmi il più possibile lontano.
Il mio posto segreto..
Forse gli unici momenti belli con le uniche persone belle li ho trascorsi qui.
Sotto questa splendida quercia.
I discorsi più significativi.
Ricordo quando per la prima volta l'ho mostrato a Jace, non voleva credere che una ragazza carismatica come me avesse bisogno anche di un posto segreto.
Diciamo che è solo un segreto, non un posto.
È qui che ho scoperto la paura di Jace..aveva paura che le persone che pensava fossero vere d'improvviso scomparissero nel nulla.
Forse io ho alimentato la sua paura allontanandolo..mi ha sempre detto fossi speciale per lui.
Spero che non mi odi.
Ma ecco che il mio momento di gloria viene esiliato dalla cara e vecchia preside.
Aspetta..COSA?!
Preside: "Signorina Evans, potrebbe farmi il favore di seguirmi se non le dispiace?"
Dice con tono arrogante.
Deglutisco rumorosamente
Clara: "Certo!"
Dico alzandomi e iniziare a camminare dietro di lei.
Merda, questa è la mia 5 assenza in una settimana nell'ora di Scienze, spero che sia buona anche questa volta.

Arriviamo in presidenza.
Preside: "Si sieda signorina."
Faccio come dice cercando di guardare altrove.
Preside: "Signorina Evans, è evidente che ci sia qualche problema nello studio da parte sua."
Annuisco triste
Preside: "Eppure mi sembrava di averle dato il mio appoggio, le ho dato dei consigli e le ho addirittura prescritto una seduta dal mio fidato psicologo."
Ripensandoci però ha ragione..
Effettivamente lei è una delle poche che ha provato ad entrare nei miei pensieri.
Preside: "Sono sicura che lei sia una ragazza in gamba Evans ma delle volte vorrei veramente provare a comprenderla ma proprio non ci arrivo..o forse è lei che non vuole farmici arrivare?"
Chiede quasi addolcita.
Abbasso lo sguardo dispiaciuta
Preside: "La prego..mi dica qual è il problema."
Il suo sguardo sembra quasi supplicarmi
Clara: "Preside..mi dispiace tanto averla delusa ma, il problema si è verificato circa 5 o 6 mesi fa..è stato un vero casino.."
Preside: "E mi dica..qual'è questo problema"
Abbozzo un sorriso divertita
Preside: "Oh..forse dovrei dire..chi è questo problema?"
Clara: "Jace..Jace Lee Norman."
mi affretto a rispondere mentre lei si sistema sulla sedia soddisfatta.
Clara: "non l'ho capito subito lo ammetto..è successo quando non l'ho più visto ne sentito per quasi 3 settimane. Era sparito..completamente non rispondeva ai miei messaggi..niente di niente..il pensiero che gli fosse potuto capitare qualcosa o che magari..non gli importasse più di me, mi faceva a pezzi."
Deglutisco strizzando gli occhi pizzicanti.
Clara: "Ma la sa una cosa"
Dico guardandola dritta negli occhi
Clara: "Quando è tornato mi sono sentita ancora peggio..non riuscivo a non pensare a lui e avevo paura...che se ne fosse potuto andare un altra volta..senza preavviso. Ma il fatto è che ho ancora paura..non voglio che se ne vada, è questo che mi uccide..che mi distrae da tutto, dalla scuola, dalla vita..tutto."
Lei annuisce comprensiva
Clara: "E non mi venga a dire che non ha mai vissuto qualcosa di simile..tutti soffriamo per-per..per amore.."
E fu solo a quel punto che iniziai a riflettere e capii che-
Clara: "Io lo amo."
Inizio a ridere come una pazza
Clara: "Ma certo! Si! Si io lo amo!"
Ridacchio
Preside: "e lui lo sa?"
Dice avvicinandosi con braccia incrociate.
Clara: "beh..beh..lui-lui- no."
Preside: "Ebbene cosa aspetta? Vuole continuare a nasconderlo!"
Dice sorridendo
Clara: "no! Assolutamente no! Io non voglio!"
Mi alzo
Clara: "Devo correre da lui!"
Dico sorridendo
Preside: "si..cosi si fa ragazza."
Clara: "Preside..lei non sa quanto io sia felice! Grazie di tutto."
Dico diventando sempre più euforica.
Preside: "È sempre stato questo il problema cara..dovevi solo accettare i tuoi sentimenti."
Quasi mi escono delle lacrime dalla felicità.
Chiudo la porta e mi fermo per respirare un attimo.
Clara: "Coraggio Clara."
Inizio a correre senza fiato fino ad arrivare all'entrata. Spalanco le porte velocemente ma mi blocco.
Mi avvicino lentamente alle due figure sulle scale.
Gaia e Leo...mi mancano veramente tanto.
Mi fermo sorridente dietro di loro.
Dei piccoli flashback mi fanno tornare indietro ai tempi in cui eravamo piccoli..amavamo giocare insieme.
Beh..deduco che oggi sia la giornata delle scuse.
Mi posiziono davanti a loro cogliendoli alla sprovvista.
Clara: "Ciao Leo..Ciao Gaia.."
Loro mi sorridono
Gaia: "..da quanto tempo.."
Dice abbracciandomi per poi tornare a sedere.
Faccio un respiro profondo.
Clara: "Oggi ho capito molte cose..e ve lo sto dicendo perché voi siete coinvolti."
si guardano curiosi
Clara: "Mi dispiace..mi dispiace tantissimo. Perché vi ho allontanati..e vi ho lasciato da soli..per tutto questo tempo..ma mai..e dico mai! C'è stato un momento in cui io non avessi pensato a voi."
Faccio una breve pausa
Clara: "Leo."
Mi sorride fiero
Clara: "Sei e sarai sempre il mio migliore amico. Ieri..ci ho pensato molto e rivedendoti oggi, mi sembra proprio di rivedermi bambina. Quando facevamo finta di essere astronauti, beh tu si che la prendevi sul serio! Eri la miglior spalla destra del secolo. Ricordo quanto invidiavo la tua cameretta, tappezzata da pianeti di cartone e quant'altro..ricordo che ti volevo bene, perché nonostante tu volessi uccidere chiunque mi si avvicinasse, lo facevi per proteggermi, e non mi avresti mai abbandonato..di sicuro non come ho fatto io, perciò mi dispiace."
Si asciuga una lacrima di gioia
Leo: "sapevo che saresti rimasta, non potrai mai cambiare mia piccola astronauta."
Lo abbraccio forte per poi schiarire la voce.
Clara: "Gaia."
Lei si volta verso di me coprendosi con una mano il volto.
Ridacchio
Clara: "Tu sei sempre stata tutto per me, sei sempre stata quella persona che riuscirebbe a rimpiazzare tutti i colmi di un'altra. E te lo posso garantire, perché ci sei sempre riuscita con me. Sei sempre stata la sorella che non ho mai avuto, la persona che ho sempre e dico sempre desiderato al mio fianco.
Tutti i momenti con te sono speciali..e devo ringraziarti per questo..ma devo ringraziarti ancora di più perché non ti sei arresa. E hai lottato per riavermi..anche se non l'ho mai meritato.
Tu sei cosi bella e forte, sei sempre pronta a fare tutto per me, ma perché, perché lo fai?
Hai sempre paura di non essere abbastanza quando in realtà sei tutto..sei tutto per me.
Ti voglio bene e spero che tu possa perdonarmi."
Lei mi sorride
Gaia: "Clar..ma io l'ho gia fatto."
La abbraccio scoppiando in lacrime
Clara: "come ho potuto farti questo?"
Anche Leo si era unito all'abbraccio, commosso dall'accaduto.
Gaia: "Ricordi?"
Il nostro sguardo di intesa mi rende sicura al cento per cento.
"Dal nostro cuore alla luna"
Ci diciamo all'unisono.
Gaia: "Ti voglio bene Clar."
Leo: "Anche io te ne voglio e sono felice ti sia ripresa."
Dice riferendosi alla scorsa sera.
Annuisco per poi scattare in piedi.
Clara: "Merda! Avete visto Jace?"
Loro scuotono la testa quasi impauriti.
Clara: "Okay! So dove trovarlo! A dopo!"
Dico scappando via sotto i loro sguardi compiaciuti.

LET ME LOVE YOU -jace norman-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora