GAIA
Sconosciuto
"Vuoi che la tua amichetta rimanga sana e salva? Allora vieni a scuola alle 11:30 noi ci vedremo all'ingresso."Sembrava abbastanza ovvio che il messaggio fosse di Jessica.
Eppure ho deciso di andarci...non mi importa che Clara sia presa da quel coglione di Carson.
È sempre e comunque la mia migliore amica, e se l'unico modo per renderla felice è questo...io sono disposta a morire.
Metto una felpa nera e faccio una coda alta. Prendo il telefono e lo infilo nella tasca velocemente.
Cammino verso le scale e lentamente scendo verso il salotto.
Mia madre si è addormentata con il televisore acceso e mio padre sta svolgendo qualche stupido gioco di parole crociate.
Prendo le chiavi ed esco di casa senza fare troppo rumore.
Mi avvicino alla fermata e aspetto il primo autobus per la scuola.
Mi guardo intorno sperando che i vicini non mi vedano e raccontino tutto ai miei.
Le gambe mi tremano a causa del freddo.
Sento come una strana sensazione interiore..come se stessi perdendo qualcuno di a me caro.
Certe volte noi ragazzi tendiamo a fare cazzate, si sa.
Ma quello che nessuno saprà mai é che non pensiamo a quello che facciamo, riusciamo solo a capire le conseguenze, ma dopo aver vissuto.
È questo il problema di Clara.
Si, quel ragazzo non me la racconta giusta, ma cosa vuole da Clara?
Per ora preoccupiamoci di quella stronza.
L'autobus accosta.
Salgo e mi sistemo il cappuccio.
L'autista mi osserva un po' intimorito.
Mi siedo all'ultimo posto, nonostante non ci sia nessuno nel bus.
Mi avvicino al finestrino osservando gli alberi correre veloci.
La luna piena segue i movimenti del mezzo...almeno ho qualcuno a farmi compagnia.
Chiudo gli occhi immaginando di avere Clara al mio fianco, vorrei fosse qui.
Quando l'autobus accosta non ho molta volta di scendere, cosi mi avvicino lentamente alle porte.
Ed eccoci qui, faccia a faccia con la scuola, nonostante sia quasi mezzanotte.
Mi arriva un messaggio.
Scorro lo schermo.
Sconosciuto
Sei in ritardo.
Spengo il telefonino e scavalco il cancello.
Con fatica arrivo dall'altra parte e riesco a intravedere un ombra, mi avvicino intimorita fino a che non si accorge di me.
"Sei arrivata finalmente."
Dice togliendosi il cappuccio.
Jessica, come sospettavo.
Annuisco togliendo il cappuccio anch'io.
Jessica: "Inizio con il dire che sei ancora in tempo per tornare indietro, basta unirti a me...infondo..ho visto come ti trascura Clara in questo periodo, non dirmi che vuoi ancora proteggerla dopo quello che ti sta facendo."
Fa una pausa per potermi guardare negli occhi
Jessica: "Si è dimenticata di te."
Sussurra
Gaia: "Anche se fosse?"
Jessica ridacchia
Gaia: "Io non mi dimenticherò mai di lei..non sono come te, io non tradisco gli amici."
Jessica: "Non dire cosi, io ti sto offrendo una via di uscita."
Gaia: "Se Clara non sarà felice allora non sarà una via di uscita"
Jessica: "Sei una ragazza poetica sai?"
Gaia: "Si..e tu una ragazza stronza sai?"
Sorride
Jessica: "Mi dispiace di non averti convinta."
Annuisco
Gaia: "Dispiace anche a me ciao."
Dico andando via ma Jessica mi prende il braccio con forza.
Jessica: "Ti conviene fare quello che ti dico, o la tua amichetta farà una brutta fine."
Mi dimeno.
Gaia: "Che cosa vuoi?!"
Jessica: "Voglio 1000€."
La guardo stranita.
Gaia: "Cos'è che vuoi?!"
Jessica: "Hai capito bene ragazzina. Li voglio entro domani."
Distolgo lo sguardo
Gaia: "Non posso entro domani come faccio?"
Lei ridacchia
Jessica: "Trova un modo per riuscirci. Da oggi sono tua nemica."
La guardo con disprezzo e corro via.
Scavalco il cancello e cerco di correre il più possibile.
Attraverso la strada di corsa, non badando alle lacrime e al guaio in cui mi stavo andando a cacciare.
Clara perché mi fai questo?
Perché mi sto facendo questo?
Lei non sa nemmeno del rischio che sto riscontrando per proteggerla.
Ma che mi importa!
Mi fermo per riprendere fiato e per riposarmi.
Giuro che fermerò quella ragazzina viziata.
Cerco di rallentare mentre scoppio a piangere quando..
"Gaia?"
Mi volto.
Gaia: "Jace?"
Dico andandogli incontro.
Lo abbraccio.
Jace: "Che fai qui da sola? E perché piangi?"
Dice asciugandomi le lacrime ma senza successo.
Gaia: "N-non posso dirtelo"
Jace: "Oh..tranquilla."
Annuisco
Gaia: "Avevo bisogno di qualcuno."
Dico guardandolo negli occhi.
Jace: "Gli amici ci sono sempre."
Annuisco
Gaia: "E che mi dici di Clara..lei perché è cosi distante?"
Lui scuote la testa
Jace: "Non parlarmi di lei."
Gaia: "Non è più la piccola astronauta di una volta."
Dico abbozzando un sorriso
Jace: "Ti accompagno a casa andiamo."
Dice scaldandomi le mani.
Gaia: "E tu? Perchè sei fuori casa?"
Mi rivolge uno sguardo molto triste.
Jace: "Il padre di Leo.."
Annuisco per farlo continuare.
Jace: "Ha cercato di stuprare mia madre."
Mi fermo sconvolta
Gaia: "Cosa?"
Sussurro.
Jace: "Sono abbastanza sconvolto..e credo anche Leo.."
Annuisco
Gaia: "Lo capisco."
Jace: "Era lui l'uomo che ho visto quel giovedì mattina."
Gaia: "Mi dispiace cosi tanto."
Jace: "Non voglio parlarne Gaia..sono cosi deluso."
Accenno un si con la testa.
Ci avviciniamo a casa mia.
Gaia: "Abiti qui vicino? Ti chiamo un taxi?"
Jace: "No tranquilla, sono a due passi da qui."
Mi fermo
Gaia: "Jace..grazie..non so se sarei tornata a casa se non ci fossi stato."
Lui sorride
Jace: "Ci vediamo a scuola."
Annuisco risalendo il vialetto.
Entro in casa lentamente per poi avvicinarmi al salotto.
I miei stanno dormendo.
Salgo di sopra facendo finta di nulla e mi avvicino alla stanza dei miei.
Ed eccolo li.
Il quadro di famiglia.
Sposto piano il dipinto liberando l'unico grande segreto che i miei genitori abbiano mai avuto.
La cassaforte.
Mi avvicino di più per decifrare il codice.
Andiamo! Quale sarà?!
Ci sono! Il mio compleanno!
041203
Digito gli ultimi due numeri e..
è fatta!
La cassaforte si apre ed ecco i sensi di colpa farsi più potenti.
Non posso farlo.
Mi riprendo per poi avvicinarmi al gruzzolo. Qui dentro c'è di tutto.
Prendo ciò che mi serve e richiudo la cassaforte.
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LET ME LOVE YOU -jace norman-
Fanfic> > > > Clara Evans, una ragazza di Los Angeles, Finalmente realizza il suo sogno, non sa cosa davvero spetta a lei e alla sua migliore amica Gaia, forse nemmeno si immaginano le avventure che vivranno dopo quella giornata così magnifica. Finalment...