two

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Not Over You - Molly K. Kestner

La fortuna di avere un gemello:
non puoi nascondere nulla, non puoi avere dei segreti, che subito se ne accorgono.

È sempre stato così.

Fin da quanto eravamo piccoli, io e Stiles ci siamo sempre raccontati ogni cosa, ogni più piccola cosa.

Nonostante litigassimo in continuazione, riuscendo anche a picchiarci in alcuni casi, abbiamo sempre avuto un legame molto forte.

Ci proteggevano a vicenda.

"È estenuante, Stiles. Non lo sopporto più."

Una volta tornati a casa, durante il pranzo, gli raccontai di quel mio strano cambiamento di umore.
E come al solito, mi comprese.

"Lo so, Stacy. Ma non possiamo farci nulla: Jackson è un idiota. Lo è sempre stato."

Alzai gli occhi al cielo, appoggiandomi allo schienale della sedia in legno.

"Il problema è che non posso nemmeno reagire: è il fidanzato della mia migliore amica. Non posso insultarlo o riempirlo di calci, Lydia non me lo perdonerebbe mai." spiegai portandomi le mani alle tempie.

Mi stava letteralmente scoppiando la testa.

Stiles assunse un'espressione pensierosa
"Bè, non credo che si trattino da veri fidanzati..."

"Ma in ogni caso, Lydia lo ama." dissi "Non voglio assolutamente che la mia amicizia con lei finisca, per colpa di un ragazzo con gli ormoni sballati."

Mio fratello mi sorrise leggermente.

"Lo picchierò al posto tuo."

Strabuzzai gli occhi per la sorpresa.
Cosa avevano appena sentito le mie orecchie.

"Cosa?" Tu?" domandai mettendomi a ridere.

Stiles, che prendeva a pugni Jackson? Nemmeno nei sogni.

"Ti ricordo, che sono nella squadra di Lacrosse, ce li ho i muscoli e la forza per fare a botte con qualcuno." mi intimò puntandomi un dito contro.

"E io ti ricordo, che Jackson è il doppio di te. Non avrai speranze contro di lui."

"Ma..." cercò di ribattere ma venne interrotto. La porta di casa si aprì, mostrando un uomo sulla cinquantina d'anni con la divisa da sceriffo.

"Ciao ragazzi." ci salutò lui guardandoci dall'ingresso.

"Papà? Cosa ci fai qui?" domandammo io e mio fratello.

"Mi serve il fascicolo sull'omicidio della ragazza ritrovata nella foresta." spiegò velocemente, andando dritto verso il suo ufficio "In centrale non c'è da nessuna parte."

Mi avviai verso le scale, per poter salire nella mia stanza, ma prima mi sporsi verso il corrimano rivolgendomi a mio padre "Avete scoperto qualcosa in più?"

"Lo sai che non posso raccontarvi i dettagli." mi intimò alzando un sopracciglio.

"Avanti papà..." lo pregai "Ho sempre tenuto la bocca chiusa su queste cose. È tuo figlio quello che non riesce a farsi i fatti suoi..."

Lanciai un'occhiata a Stiles, che subito corse sentendo nominare il suo nome.

"Cosa vuoi da me?" rispose.

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