three

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Fight 'Til The End - Jack Savoretti

"Sei proprio sicura, Stacy?"

"Allison, ne sono certa. È già due settimane che si comporta in questo modo."

Mi ero appartata con la mia amica, chiudendoci nei bagni degli spogliatoi.
Avevo un assoluto bisogno di parlarne a qualcuno ed Allison era la più affidabile.

Stiles cominciava a comportarsi in un modo alquanto strano: quando lo svegliavo la mattina, lo trovavo sempre in una stanza diversa,  nella sua camera, in salotto o addirittura in cucina addormentato con la testa sul tavolo. A scuola scompariva insieme al suo amico Scott chissà dove, saltando le ore di lezione e per finire, quando tornavamo a casa, si dirigeva subito nella sua stanza, chiudendo la porta a chiave.

Per quanto fosse un po' pazzo, mio fratello non aveva mai avuto atteggiamenti del genere.
Soprattutto con me. Sua sorella.
L'unica persona che sapeva ogni cosa e di cui si fidava.

"Mi nasconde qualcosa me lo sento." dissi appoggiando le mani al lavandino.

"Bè, Stiles è sempre stato un po'... particolare, come ragazzo." rispose incrociando le braccia al petto.

"Questo lo so, ma non è da lui nascondermi dei segreti per così tanto tempo. Sa che prima o poi li scopro, che sia lui a dirmeli o meno."

Allison puntò i suoi occhi nei miei "Hai provato a parlarne con lui? Magari,..."

"Penso di aver perso il conto di tutte le volte che gli ho chiesto 'Stiles hai un minuto?...' 'Oh, scusa... ora devo proprio andare ne parliamo dopo.' e quel dopo non è mai arrivato. Per ben. Due. Settimane." spiegai.

La mora sospirò pensando a cosa rispondere.

Sentimmo dei passi provenire da fuori il bagno, così con uno sguardo feci cenno a Allison di avvicinarsi e tenermi i capelli.

"Ragazze, state... bene?" domandò il coach Finstock spalancando la porta.

Finsi di emettere dei conati di vomito, piegata verso il gabinetto.

"Stacy non si sente molto bene oggi." rispose la mia amica al posto mio.

"Vuoi che chiamo tuo padre?" domandò lui ma lo interruppi.

"No!" esclamai "Cioè, non ce n'è bisogno."

Mi alzai in piedi, sistemandomi la coda di cavallo e mi portai le mani allo stomaco.

Il coach sembrava titubante: non credevo avesse bevuto la nostra messa in scena.

"Ora sto meglio, grazie." sfoggiai il mio miglior sorriso finto e insieme ad Allison uscimmo dagli spogliatoi femminili, lasciando il professore perplesso alle nostre spalle.

Uscimmo di nuovo sul campo da Lacrosse, andando a prepararci per la solita corsa di riscaldamento. Un'ora di educazione fisica con il coach ti distruggeva ogni singolo muscolo.

"Stacy..." poggiò una mano sulla mia spalla il coach Finstock "sei sicura di voler correre? Voglio dire, nella tua condizione non vorrei che ti sentissi male durante il percorso."

Scossi la testa per rassicurarlo "Non si preoccupi, ce la faccio."

"Fai quello che riesci. Se ti senti male, fermati, okay?"

Annuii e gli sorrisi.

Quando diede il via, tutta gli alunni della classe partirono a correre per il campo.
Allison rimase al mio fianco per tutto il tempo.

"Ecco, guarda." dissi indicando in lontananza "Sono là."

La mora spostò lo sguardo verso Stiles e Scott, che con le loro divise si stavano preparando all'allenamento.

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