eight

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New Divide - Linkin Park

"Vuoi venire con noi a pranzo?" chiesero le mie migliori amiche appena uscite dall'aula dopo l'ultima ora di lezione.

La notte precedente non ero riuscita ad addormentarmi. Dopo che mio fratello andò da Scott alla clinica veterinaria, rimasi ad aspettarlo, raggomitolata in un angolo del letto.

Quello che era successo mi aveva sconvolto:
assalita da un licantropo, cose da pazzi.

Non riuscivo a capacitarmi che esistessero davvero: fino a quel momento li avevo solo visti nei libri o nei film di fantasia.
Non mi facevano paura, ma averci a che fare dal vivo non era così tanto bello.

"Scusate, ragazze." dissi declinando l'invito "Ho bisogno di riposarmi. Non ho dormito molto bene questa notte..."

Salutai Lydia ed Allison e mi avviai verso il mio armadietto. Riposi i libri all'interno e quando lo richiusi, vidi che sulla schermata del mio telefono apparve una notifica.

Stiles:
Vado da Scott, non mi aspettare.

Sospirai e mi sistemai la borsa in spalla.
Mi avviai verso l'uscita e una volta arrivata fuori nel parcheggio, guardai il pulmino giallo riempirsi di studenti.

Non avevo proprio voglia di essere soffocata da una mandria di ragazzi.

Decisi di fare quattro passi, almeno avrei preso un po' d'aria fresca e mi sarei schiarita le idee.

"Ehi, Stacy." disse una voce a me molto familiare "Vuoi un passaggio?"

Alzai lo sguardo verso l'auto sportiva, parcheggiata poco distante da me.
Jackson teneva le mani sul volante e mi guardava con un sorrisetto scaltro, pronto a sfoggiare una delle sue tipiche frasi da conquista.

"No, grazie." rifiutai scuotendo la testa. "Vado da sola."

"Sicura?" domandò fissandomi con quei suoi occhi di ghiaccio "Posso accompagnarti io."

"Credimi, Jackson. Tu sei l'ultima persona a cui chiederei un passaggio." affermai decisa.

Vidi il suo viso incrinarsi in una smorfia nervosa. Adoravo stuzzicarlo.
Lui si ostinava a provarci con me, nonostante fosse fidanzato con Lydia, e io avrei continuato a rifiutarlo prendendolo in giro.

Cominciai a dirigermi verso casa, contando le mattonelle del marciapiede su cui camminavo. Un passatempo divertente per spezzare la noia di essere soli.

Arrivai nel vialetto di casa, tirai fuori le chiavi dalla tasca della giaccia e le inserii nella serratura, quando improvvisamente cominciai a sentirmi osservata: avevo la strana sensazione di avere lo sguardo di qualcuno puntato addosso.

Sospirai non dandoci importanza ed entrai in casa.

Lanciai la borsa da qualche parte e mi diressi verso la mia stanza.
L'unica cosa che volevo fare in quel momento era riposarmi, per riprendere le forze.

Mi sdraiai sul divano in salotto, appoggiai la testa sul cuscino e dopo pochi minuti crollai addormentata.

***

Due iridi gialle puntate nelle mie.
Nessuna possibilità di muoversi, paralizzata a terra. Lunghe zanne e artigli affilati che mi stringevano il collo.

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