런던

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Apro gli occhi. La prima cosa che vedo è l'alba fuori dal mio finestrino, la quale colora le nuvole di un rosa chiaro facendole sembrare zucchero filato.

Prendo il cellulare e guardo l'ora, le cinque e mezza di mattina.

"Sei sveglio?" la voce di Adora mi fa sobbalzare. Mi giro verso di lei "si, mi sono appena svegliato".
"Tran po' atterriamo, contento?"
"Non vedo l'ora" rispondo, "non amo molto viaggiare in aereo"
"Se vuoi stare con Hoseok, dovrai utilizzarlo molto spesso... lo sai vero?"

Lo so, non c'è bisogno che sia lei a dirmelo.

Sono cosciente del fatto che se voglio stare con lui dovrò cambiare il mio modo di vivere, ma sono pronto a tutto per Hoseok. E viaggiando da Seoul a Londra senza alcun preavviso non è forse il mio modo di dimostrarlo?

Il manager di Hoseok, del quale ora mi sfugge il nome, fa il suo ingresso.
"Buongiorno, mi fa piacere vedervi già svegli" sorride, "volevo dirvi di allacciarvi le cinture perché stiamo per atterrare"
seguo il suo ordine, imitato da Adora.

Percepisco l'aereo planare in avanti e, dopo alcuni minuti, mi ritrovo con i piedi per terra fuori dall'aeroporto di Londra.

"Quello è il tuo taxi, ti porterà all'hotel" Kino, se non sbaglio dovrebbe chiamarsi così, indica un taxi nero parcheggiato davanti a noi.

"Hoseok ti sta aspettando, forza, sbrigati!" Adora mi spinge verso il mezzo.
Salgo, e l'uomo mette subito in moto, partendo immediatamente.

L'hotel è in pieno centro, e per tutta la durata del viaggio non faccio altro che ammirare la città londinese dal finestrino. Non vedo l'ora di poterla visitare.

Il taxi mi lascia davanti ad un enorme struttura bianca, sulla quale torreggiano sei stelle. Neanche nei miei sogni riesco a permettermi un hotel da sei stelle.
Mi giro verso il tassista, lo saluto ed entro.

L'ingresso e la reception sono cinque volte più grande del mio appartamento. Mi guardo intorno, dove i colori bianco e oro fanno da protagonisti.

Improvvisamente, mi si avvicina una ragazza, vestita con i medesimi colori, "lei è il signor Min Yoongi?" mi chiede con fare gentile, annuisco. "Mi segua"

Saliamo su un ascensore... al mondo possono esistere ascensori così lussuosi?
Le porte, ricoperte da una carta nera e dorata, si aprono, ed io mi ritrovo in un lunghissimo corridoio.

"Questa è la sua camera, che divide con il signor Hoseok" spiega la ragazza, indicando la stanza 434.
" Le auguro un buon soggiorno" fa un inchino, prima di scomparire nella scatola metallica che ci aveva portati fino a lì.

Apro la porta ed entro. È tutto buio, l'unica sorgente di luce sono i primi raggi del giorno che filtrano attraverso la portafinestra. Noto un piccolo mucchio di coperte sul letto, mi avvicino ad esso.

Hoseok sta dormendo, i capelli scompigliati sulla fronte e sul cuscino.
Gli sposto delicatamente la frangia, liberandogli la fronte, per lasciare un leggero bacio su di essa.

"Buongiorno, Hoseok" sussurro vicino al suo orecchio, ma non ricevo nessuna risposta. Quando decido di mordergli il lobo, finalmente ricevo un segno di vita.

"Hoseok" dico, facendogli alzare la testa di colpo. Si gira verso di me e mi fissa in silenzio, mentre con una mano va alla ricerca dell'interruttore della luce sul muro. Quando lo trova, lo clicca.

"Yoongi..." la sua voce è talmente bassa che faccio fatica a sentirlo, "sei venuto davvero" i suoi occhi iniziano a luccicare.
"Si, ti ho detto che lo avrei fatto" gli accarezzo la guancia.

"Vieni" sposta le coperte, facendomi segno di mettermi con lui sotto di esse. Spostandosele di dosso, noto che non indossa la maglia. Le mie guance iniziano a bruciare, e io distolgo subito lo sguardo. Lo sento sorridere, "non devi imbarazzarti per così poco"

Ha ragione, non ce n'è bisogno.

Mi alzo in piedi e, con un coraggio che nemmeno io so da dove proviene, mi levo la felpa e la maglietta, rimanendo nudo sulla parte superiore del mio corpo.
Hoseok mi guarda in silenzio, mentre mi avvicino a lui, sotto alle coperte.

Le sue guance si tingono di rosso, e io prendo la palla al balzo, "guarda che la regola del non imbarazzarti per così poco vale anche per te" mi piace dargli fastidio.

"Non è colpa mia se te ne esci con queste cose improvvise" si giustifica, "e poi non guardarmi quando arrossisco" si copre il viso con le mani.

"Mi sei mancato tantissimo" lo abbraccio, "non vedevo l'ora di rivederti"

Lui si gira verso di me, mi prende il viso fra le mani e fa congiungere le nostre labbra. Lascio che le nostre lingue si incontrino subito, non riuscivo più ad aspettare, ancora un po' e sarei andato fuori.

Mi era mancato tutto di lui; il suo sorriso, il suo tocco leggero, le sue labbra sulle mie, i suoi capelli soffici, le sue grandi mani, la sua voce, le sue carezze, la sua risata. Tutto.

Mi metto sopra di lui, mosso da un improvviso senso di potere, e comincio a lasciargli dei leggeri baci sul collo, scendendo sempre di più.

E sarei sceso ancora più in basso, se qualcuno non avesse deciso di bussare alla porta proprio in quel momento.
Hoseok si alza. Aprendola, rivela la figura di un ragazzo.

"Ehi, Chan" sorride Hoseok, l'altro ricambia subito. I due si conoscono.

"Ho portato le valigie di Yoongi", le posa ai piedi del letto, "e poi sono anche venuto a dirti che devi scendere. È l'ora delle prove pre-concerto"

"Ok, comunque viene anche Yoongi"
"Non puoi portarlo, Kino ti ammazza" ribatte il ragazzo.
"Kino per me si può andare a farsi fottere" risponde Hoseok, chiudendo la porta in faccia a Chan.

Lo guardo, scoppiando a ridere.
"Che c'è, troppo diretto?" mi lancia uno sguardo interrogativo, "forse..." rispondo.
"Allora la prossima volta sarò più carino"
sorride, "ma ora prepariamoci, abbiamo poco tempo" dice, aprendo il suo armadio.

first love ; yoonseok #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora