잠깐만 요

254 27 1
                                    


"Quindi sei proprio tu, Hoseok?"
L'altro ragazzo annuisce con la testa, "sì, a quanto pare sono io"

"Ti ricordi di me?" posso sentire la mia voce abbassarsi sempre di più man mano che parlo.
"Certo. E spero che anche tu non mi abbia scordato" dice, con tono quasi divertito.

"No, non l'ho fatto... cioè, quasi, ma non del tutto" ammetto, lui mi guarda con sguardo interrogativo.
"Voglio dire, non ricordavo nulla di te, ma allo stesso tempo mi ricordavo troppe cose"
"Non credo di aver capito"

"Lascia stare" svio il discorso con un gesto delle mani, "ti parlerò di tutto quello che mi è successo un'altra volta, ora voglio sapere come stai?"

"Ora che tu sei qui, sto bene" dice, mentre muove qualche passo verso di me. Sorrido per la sua risposta.

"E tu, stai bene? ho saputo dell'incidente e..." annuisco, e lui si interrompe a metà, "sono felice che tu sia vivo"
"Anche io"

"Io, invece, ho scoperto che tua sorella è ricoverata" accenno, "spero nulla di grave"
"No, solo qualche controllo per una leggera forma di depressione"

"Soffre di depressione?"
"No" sembra pensarci un attimo, "quasi"

Lo guardo, invitandolo a continuare.

"È che ogni tanto le viene, non so come dirlo, ma lei è tutta felice e poi dal nulla si rattrista. Inizia a piangere e, una volta, l'ho sorpresa mentre cercava di buttarsi giù dal tetto di casa nostra"

Sono preoccupato, non pensavo che lui stesse passando attraverso certi problemi.

"Ma ora va tutto bene" mi rassicura, come se avesse notato il mio cambio d'animo improvviso, "viene seguita dai migliori psicologi e si sta curando"

"Spero si rimetta tutto a posto" è tutto ciò che riesco a dire.
"Grazie" il suo tono sembra imbarazzato.

"E con la tua carriera?" esordisco, "com'è essere J-Hope?"
Lui sorride, "è bello"
"Posso immaginarlo"

"Ma è anche difficile, e certe volte mi viene voglia di lasciare tutto" alza il viso, sta guardando il cielo sopra di noi.
"Ci sono dei momenti in cui la pressione è troppa, mattine in cui non riesco ad alzarmi dal letto per i dolori provocati dalle troppe ore passate a ballare, sere in cui vorrei bere ma non posso, se no rischio di compromettere la mia voce"

"Mi dispiace, non pensavo fosse così..."
"Avere soldi, fama e notorietà non ti garantisce sempre un'esistenza rose e fiori" abbassa lo sguardo, i nostri occhi si incontrano.

"Mi eri mancato, comunque"
"Sono passati più di dieci anni"
"Lo so, mi dispiace essermene andato così, all'improvviso" dice lui, appoggiandosi al dirimpetto della struttura.

"Avrai avuto le tue buone ragioni"
"Sì, fidati, le ho avute. Quando tu mi racconterai di come ti sei ricordato di me, io ti dirò il perché sono scomparso, ti va?" accenna ad un sorriso. Accetto la sua proposta, non sembra male.

"Signor Hoseok?" Han fa la sua comparsa alle nostre spalle, "il suo manager è venuto a prenderla"
"Di già?" dice fra sé e sé Hoseok, spostandosi dal muretto al quale eravamo appoggiati, "oh sì, è già così tardi"

"Yoongi, anche per te, è ora di rientrare"
"Sì, ok, arrivo" dico, Hoseok mi spinge fino ad Han.

Mentre siamo in ascensore, nessuno dei tre parla. Stiamo in silenzio fino a quando le porte dell'ascensore non si aprono per far uscire Hoseok.

"Aspetta" gli dico, "questa è per te" gli porgo una chiavetta. Lui la guarda, rigirandosela fra le mani.

"Han, potresti lasciarci un attimo da soli?" chiedo, e lui annuisce, spingendomi sulla sedia a rotelle fuori dall'ascensore.

Il corridoio è freddo, l'aria continua a passare dalle porte di entrata che vengono continuamente aperte.

"Sopra c'è un file di una canzone che ho scritto un po' di tempo fa, quando mi eri inciampato un attimo nei pensieri dopo tanto tempo che non lo facevi" sento di essere arrostito, sono leggermente in imbarazzo. "Vorrei che tu provassi a cantarla, io l'ho arrangiata nel miglior modo possibile, ma so che tu riuscirai a fare meglio"

"Promettimi una cosa"
"Dimmi"
"Aspettami"

Lo guardo confuso, aspettarlo dove?

"Aspettami qui fino a quando ti dimetteranno, io lo farò, ti aspetterò.  Lascia che sia io a portarti a casa, lasciami essere colui che ti starà accanto sempre, d'ora in avanti"

"Ma con il tuo lavoro, con..."
"Ogni cosa è irrilevante se si parla di te"
"Sei sicuro? non credo di essere all'altezza delle tue aspettative"

"Hoseok, dobbiamo andare!" qualcuno grida dall'ingresso, ci giriamo entrambi verso di lui. "Un attimo Kino, arrivo"

Kino? questo nome mi è famigliare, ma non ricordo dove l'ho sentito.

"Per favore, aspettami"
"Lo farò"
"E amami"
"Quello lo faccio già"

Sorride, prima di salutarmi, e lasciarmi lì in quel freddo corridoio da solo.

first love ; yoonseok #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora