놀람

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Hoseok's pov

"Ehi, rilassati, non sta finendo il mondo"
"Beh, più o meno" ribatto, Namjoon mi guarda come per dirmi sì, hai ragione.

"Tra poco dovrebbe arrivare, è una questione di minuti e poi tutta l'ansia scomparirà... facendo posto alla paura" gli tiro un pugno, "Nam, non mi sei d'aiuto"

Il campanello suona, rimbombando nell'appartamento di Namjoon, io lo guardo, e lui mi fa cenno di andare in camera sua.

"Ehi Nam, successo qualcosa?" Yoongi appare sull'ingresso, io lo guardo nascosto da dietro la porta della stanza del proprietario di casa. È bellissimo ma, come mi ha già accennato svariate volte Namjoon, ha lo sguardo spento.

Non l'avevo mai visto così.

"Sì, in effetti c'è una persona che vorrebbe parlarti" in quel momento compaio in salotto, mi ritrovo esattamente davanti a Yoongi, il quale mi guarda in silenzio con aria scombussolata.

"Hoseok?"
"Sì, sorpresa"
"Ti avevo detto di non cercarmi e di non farti più vedere!" la sua voce si è alzata, non capisco cosa io gli abbia fatto.

Si dirige verso l'uscita a passo svelto, ma Namjoon si mette davanti, bloccandogli il passaggio. "Oh, andiamo, fammi passare" l'altro ragazzo, in risposta, scuote il capo.
Yoongi emette un verso soffocato, prima di girarsi verso di me.

"Ok, ma non parliamo qua. Vieni, ti porto in un posto" annuisco, lo seguo fuori dall'appartamento.

Ci fermiamo in un piccolo supermercato aperto ventiquattro ore su ventiquattro, dove Yoongi compra due lattine di birra.
Lo studio mentre paga alla cassa, le sue dita magre e pallide contano i soldi, mi viene voglia di incastrarle con le mie.

Quando usciamo, noto che il cielo si è annuvolato... sta per piovere?

"Davano pioggia oggi?" chiedo, mentre salgo sulla macchina di Yoongi, imitato da quest'ultimo. "No, che io sappia" mi risponde.

Quando mette in moto, si gira verso di me, "stiamo andando in un posto dove non ho mai portato nessuno, tu sei il primo, reputati fortunato"
"Ho iniziato a reputarmi fortunato il giorno in cui ti ho conosciuto"

"Smielato"
"Sì, però stai sorridendo"
Si porta una mano a coprirsi la bocca, "no, non è vero. Stai zitto e guarda la strada"

Dopo quasi un'ora di viaggio, mi ritrovo a camminare in un bosco, davanti a me Yoongi mi mostra la strada. Dove stiamo andando?

"Eccoci arrivati" mi annuncia Yoongi, portandosi le mani sui fianchi e alzando il viso verso un albero. Lo imito.

Alzando lo sguardo verso l'alto, i miei occhi si posano una casetta sull'albero.
Improvvisamente mi viene in mente una cosa, accaduta parecchi anni fa.

"È la casetta che progettavamo di costruire quando eravamo piccoli?"
"Te lo ricordi?"
"Certo, avevi detto che l'avresti costruita con le tue mani e poi mi avresti chiesto di abitarci insieme a te" ho gli occhi lucidi, mi mancano quei momenti.

"Sono passati tanti anni, non pensavo..."
"E invece mi ricordo fin troppe cose della nostra infanzia" lo guardo, lui mi sorride.

"Vieni" si avvicina alla scaletta, allungando una mano verso di me.

"È bellissimo qui" dico, mentre sorseggio la mia birra, appoggiato alla ringhiera che corre intorno alla struttura, le gambe che dondolano nel vuoto.
"Già, era un po' che non venivo" dice, coricandosi all'indietro.

"Yoongi?"
"Dimmi"
"Ti amo"
"Non dovresti"
"E invece ti amo, ti amo alla follia"

Yoongi si alza, ritornando accanto a me.
"Hoseok, lo sai, non siamo fatti per stare insieme"
"Non ti credo"
"Dovresti farlo"

"Allora dimmi che non mi ami, guardami negli occhi e dimmi che non provi nulla per me" Yoongi non risponde, mi guarda in silenzio. Ha lo sguardo posato sulle mie labbra, nel mentre si morde le sue, nervoso.

"Lo sapevo"
"Sì, però io ho iniziato... ecco, ho iniziato una relazione con altro ragazzo"
"Lo so"
"Lo sai?" il suo tono è sorpreso.
"Sì, me l'ha detto Namjoon. Non fargli una colpa, è tutto ok"

"Mi dispiace..." la sua voce è così bassa che faccio fatica a sentirlo, "davvero, mi dispiace"
"Dispiacersi non rimetterà a posto le cose e non aggiusterà ciò che ormai si è rotto"

"Ti odio" questa sua affermazione mi fa girare verso di lui.

"Ti odio Hoseok, perché sai sempre cosa dire. Sei sempre così sicuro di te, e così sicuro delle altre persone. Cazzo, riesci a capirmi meglio di quanto io capisca me stesso. Ti odio, perché ti amo e tu questo lo sai, mentre io non riesco ad accettarlo" ha iniziato a piangere, "ed è sempre stato così"

Lo guardo ancora un attimo, prima di girarmi verso il sole che sta tramontando.

"Non è bellissimo?"
"Che cosa?" si asciuga le lacrime con la manica della sua felpa, ora il bordo è di un grigio più scuro.
"Questo, non è bellissimo?" chiedo, poi mi fermo un attimo, per riordinare i pensieri.

"Il tramonto, questa casetta, una lattina di una birra imbevibile, io e te... non è bellissimo?"
"Sì... lo è" mi risponde, fra una lacrima e l'altra, "è bellissimo"

"Ti amo"
"Anche io"

first love ; yoonseok #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora