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MANCAVA UN MINUTO ALLE SETTE DEL MATTINO E SIRIUS BLACK ERA GIÀ SVEGLIO. Se ne stava steso nel letto a scrutare l'oscurità del baldacchino sulla sua testa. Era insolito per lui essere il primo a svegliarsi, ma la verità era che non aveva dormito granché quella notte: per quanto si ostinasse ad ignorarla, una sensazione di angoscia aleggiava dentro di lui. Aveva provato le Arti Oscure e questo era un fatto che da solo lo sconvolgeva oltre ogni dire. Quante volte aveva insultato e disprezzato Severus e i suoi amici per quello stesso motivo? Ma c'era di più: non solo aveva assaggiato la magia oscura, ma gli era piaciuta, ne voleva di più. A quel pensiero Sirius affondò le dita tra i capelli: il volto disgustato di James se solo gli avesse detto ciò che aveva fatto era l'unica cosa che riusciva a vedere. Lui e James erano come fratelli, ma per qualche ragione non voleva condividere con lui questo segreto, non voleva deluderlo. E così affiorò nella sua mente il volto che lo aveva accompagnato tutta la notte, il volto di Rubelia. Sirius era in collera con lei: per averlo avvicinato, per aver condiviso quella magia con lui e per tutto ciò che ne era scaturito. Era colpa sua se ora si sentiva così! Era deciso a non rivederla più, non importava cosa ci fosse stato tra loro o quello che si erano detti il pomeriggio precedente: non l'avrebbe più rivista, divertimento o no!
«Felpato?» chiese la voce assonnata di James.
«Mhmm?»
«Sei sveglio...»
«No, ti rispondo nel sonno.»
«Intendevo dire che è strano, sei sempre l'ultimo a svegliarsi.» disse avvicinandosi al letto di Sirius e tirando via le coperte.
«Che fai?» protestò Sirius sentendo l'aria fredda del mattino.
«Dormo con te. Vedrai che con me al tuo fianco dormirai come un ghiro fino alle otto.» rispose infilandosi con lui.
«Immagino...» rispose sarcastico il giovane Black, facendogli posto.
Ovviamente quella che seguì fu un'ora di veglia costellata di discorsi filosofici sull'amore a prima vista, sulla Coppa del mondo di Quiddich che ci sarebbe stata l'anno seguente e su modi originali per far perdere le staffe a Gazza. James Potter il chiacchierone, altro che dormita!
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RUBELIA MANGIAVA DISTRATTAMENTE IL SUO PORRIDGE AL TAVOLO DEI SERPEVERDE, LO SGUARDO FISSO VERSO IL TAVOLO DEI GRIFONDORO. Osservava con attenzione una ragazza in particolare, i lunghi capelli biondi raccolti in una treccia un po' disordinata, sul volto grazioso non c'era traccia di trucco e le gambe snelle e lunghe risaltavano sotto la divisa scolastica. Rubelia non era il tipo di ragazza che si lasciava intimorire e certamente non lo era neanche ora. Tuttavia, osservare quella giovane donna bella e – a quanto sembrava dalle risate dei suoi compagni – estremamente divertente la irritava terribilmente.
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PUREBLOOD [1] | Marauders era ✓
FanfictionRubelia Lestrange e Sirius Black hanno solo una cosa in comune: il sangue puro. In una società dilaniata dalla guerra ciò che conta sono le alleanze, e quale miglior modo per crearne una, di un matrimonio combinato? Lei una fiera serpeverde leale al...