56. Ingerenze

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HOGWARTS ERA IN FERMENTO

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HOGWARTS ERA IN FERMENTO. L'anno scolastico stava per terminare e l'evento più atteso era alle porte: la finale di Quiddich. Non una finale qualsiasi, ma Serpeverde contro Grifondoro, una finale che non si vedeva da dieci anni. Quella mattina la Sala Grande era inondata dei colori delle due squadre. Nell'aria c'era profumo di toast, porridge e ciambelle e sulle loro teste planavano gufi intenti a recapitare gli auguri di parenti e amici.

«L'eccitamento è palpabile. Gli studenti di tutta Hogwarts hanno il fiato sospeso: le due storiche rivali, Grifondoro e Serpeverde, tornano a scontrarsi in una finale al cardiopalma. I colori delle squadre sono ovunque: sembra che ogni studente di Hogwarts si sia schierato da una parte o dall'altra...» andava urlando Dorcas con un megafono magico in mano. Prendeva piuttosto seriamente il suo ruolo da cronista sportiva e aveva deciso di anticipare la cronaca anche alle fasi del pre-partita snocciolando una serie di dati memorizzati in sette anni di onorato servizio.

Al tavolo dei Grifondoro James Potter accoglieva con un sorriso compiaciuto gli auguri e le adulazioni dei suoi compagni. Non era affatto nervoso, era sicuro di avere la vittoria in pugno. I calzini col monogramma erano ai suoi piedi, sotto la divisa indossava la maglietta della sua squadra di Quiddich preferita e sul petto, perfettamente tirata a lucido, era appuntata la spilla con su scritto "Golden Boy". La fortuna era dalla sua parte, lo sentiva. Accanto a lui, Lily Evans aveva già incenerito tre mazzi di fiori provenienti da sostenitrici "anonime". I tre mucchietti di cenere giacevano sul tavolo come monito per chiunque avesse intenzioni adulatorie.

«Hai sentito, Ramoso?» chiese Sirius, accennando con il capo a Dorcas. «A quanto pare sei stato il più giovane a ricoprire la carica di capitano dopo un certo Bilius – vattelappesca.»

«Sono certo che fosse qualche raccomandato.» rispose James con un sorrisetto.

«Sbruffone.» commentò Lily seccata.

James le lanciò un'occhiata offesa e Sirius rise. «Certo ne sa di cose Meadowes.»

«E ancora non hai sentito niente...» disse Remus. «Ha aneddoti per almeno tre ore.»

Sirius inarcò le sopracciglia e una luce maliziosa gli illuminò lo sguardo. «Ti ha costretto ad ascoltare le sue prove, per caso?»

Remus arrossì fino alla radice dei capelli. «In realtà mi piace ascoltarla.»

«Oh, Ramoso, hai sentito? Gli piace ascoltarla...» lo canzonò Sirius strofinandogli il pugno sulla testa. «Vecchio romanticone.»

Peter, tutto eccitato, iniziò a spintonarlo.

«Lasciatelo stare.» disse James con un sorriso che lasciava ben intendere le sue intenzioni poco onorevoli. «Anche a me piace ascoltare Lily, quando ci si innamora è così.»

Lily, per tutta risposta, gli lanciò un'occhiataccia. «Adularmi non ti servirà a niente.»

«Oh, andiamo... non è colpa mia se sono bello e le ragazze mi adorano.» James sapeva che non avrebbe dovuto dirlo, ma il più delle volte, semplicemente, non riusciva a tenere a freno la lingua.

PUREBLOOD  [1] | Marauders era ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora