4. Una notte di luna piena

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«FA' PIANO LUNASTORTA!» SIBILÒ JAMES rivolto a Remus che gli aveva appena dato uno strattone

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«FA' PIANO LUNASTORTA!» SIBILÒ JAMES rivolto a Remus che gli aveva appena dato uno strattone.

«È stato Felpato a spingermi!» rispose lui in un sussurro.

«Solo perché Codaliscia occupa tutto lo spazio!» protestò Sirius «Non posso farci niente!» e così dicendo lanciò uno sguardo divertito al povero Peter che non aveva fatto proprio nulla.

«Siamo diventati troppo alti per star tutti sotto a questo mantello. Si vedono i nostri piedi!»

«Questa è tutta colpa tua Sirius.» rise Peter «AHI!» si lamentò, dopo aver ricevuto una gomitata da Sirius.

«Fatela finita! Siamo arrivati!» disse James togliendo loro di dosso il Mantello dell'invisibilità.

Sirius agitò la sua chioma nera e si sgranchì le braccia, fece un profondo respiro e un sorriso entusiasta si dipinse sul suo volto. Respirò a pieni polmoni l'aria frizzante della sera e l'odore selvaggio della foresta vicina: amava essere lì, di notte, con i suoi amici, con la possibilità di fare qualsiasi cosa, libero.

James osservava il castello alle loro spalle, il volto teso.

«Che c'è che non va, Ramoso?» gli chiese.

Quello non lo guardò, continuando a guardare ciò che si erano lasciati alle spalle «Non lo so. Non vi è sembrato troppo silenzioso lì dentro? Voglio dire, potevamo uscire anche senza mantello. Nemmeno Gazza era in giro.»

«Non sei contento che una volta tanto non abbiamo dovuto fare i salti mortali per uscire?» chiese distrattamente Remus.

Sirius gli riservò un'occhiata rassegnata, poi rispose a James «A parte la scarsa propensione al divertimento di Lunastorta, non credo che ci sia da preoccuparsi. Ma se vuoi creare un po' di casino quando rientriamo, io ci sto!»

James sorrise «Non avevo dubbi. Andiamo, si sta facendo tardi.»

Peter fece un cenno con il capo quasi impercettibile, poi cominciò a rimpicciolire e in un attimo un piccolo ratto si trovava lì dove poco prima erano i suoi piedi. Zampettò allegro verso il Platano Picchiatore, evitando i suoi rami che schioccavano a terra come delle fruste. Raggiunse il nodo e improvvisamente ogni movimento dell'albero cessò.

Sirius guardò James negli occhi, uno sguardo e un sorriso di pura esaltazione passò tra di loro, prima che entrambi si trasformassero. Un grosso cane nero e un cervo comparvero, iniziando a rincorrersi verso l'entrata del passaggio che li avrebbe condotti alla Stamberga Stillante.

Remus li seguì nella sua forma umana. Umana ancora per poco: la luna stava per sorgere.

* * *

RUBELIA USCÌ DALLA SALA COMUNE DEI SERPEVERDE COME AVREBBE FATTO A QUALSIASI ALTRA ORA DEL GIORNO, il passo sicuro, l'animo calmo. Avanzava tranquilla per i corridoi e su per le scale di pietra che conducevano all'ingresso. Si sentì soddisfatta nello scorgere l'espressione tesa di Severus, che si guardava intorno ad ogni passo e scivolava lungo i muri come un'ombra. Mulciber era tranquillo, così come suo fratello, che se la godeva quasi quanto lei: lui sapeva perché i corridoi erano un posto sicuro quella sera. In fondo, era fatto così, voleva sapere sempre tutto, avere il controllo.

PUREBLOOD  [1] | Marauders era ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora