11. Nei panni dell'altro - pt.1

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PASSARE UNA GIORNATA NEI PANNI DELL'ALTRO, QUESTO ERA L'ACCORDO

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PASSARE UNA GIORNATA NEI PANNI DELL'ALTRO, QUESTO ERA L'ACCORDO. Rubelia aveva acconsentito che Sirius le mostrasse il suo mondo e i suoi amici, a patto che anche lei potesse fare lo stesso. Quindi ora lui era lì, davanti alla Sala Comune che più detestava e che aveva visitato solo un'altra volta, di nascosto, molto tempo prima. Era primo pomeriggio di un sabato d'autunno e Sirius aspettava Rubelia, non senza un po' di irrequietezza nel cuore: non voleva stare lì, gli sembrava di andare contro tutto ciò che credeva, non gli piacevano quelle persone e non voleva cambiare idea su di loro. Voleva Iasciare le cose come stavano e andar via di lì. Ma poi la vide.

Il volto di lei si aprì in un sorriso «Ciao.»

«Ciao.» disse lui con il cuore un po' più leggero.

«Sei pronto?»

* * *

«DOBBIAMO ANDARE...» protestò Avery con poca convinzione aprendo la porta del dormitorio dei Serpeverde «Oggi ci sarà anche Black. Dobbiamo sostenere Rubelia, hai sentito Rabastan.»

Evan gli si avvicinò, guardandolo negli occhi, un sorriso malizioso gli increspò le labbra «E tu fai sempre quello che ti dice?» chiese arrivando ad un centimetro dal suo volto.

Il cuore di Avery ebbe uno scossone: quello sguardo di ghiaccio, quel sorriso intrigante, quelle labbra. Sorrise «No.» 

Evan chiuse la porta alle sue spalle senza smettere di guardarlo «Bene.» sussurrò.

Avery non era un tipo coraggioso e temeva l'ira di Rabastan almeno quanto quella di Mulciber, ma quelle labbra valevano tutti i rischi.

Evan lo spinse contro il muro e iniziò a baciarlo con passione.

* * *

MULCIBER AVEVA ENTRAMBE LE MANI POGGIATE sull'imponente camino e fissava le fiamme vivaci che riscaldavano l'atmosfera. Prese il bicchiere di whisky che aveva posato sul camino e bevve il suo contenuto in un sol sorso. Nella sala comune, oltre a lui, si trovavano anche Rabastan, Lucy e Severus. La Sala Comune era semi deserta, i più erano all'aria aperta, intenti a godersi le temperature più miti rispetto alla settimana precedente.

«Dove sono gli altri?» chiese impaziente Rabastan.

Mulciber scrollò le spalle con sufficienza e si versò un altro bicchiere di whisky incendiario. In quel momento la porta d'ebano della Sala Comune si aprì e nella stanza entrò Rubelia seguita dal suo nuovo amico. Un'ondata di collera colpì Mulciber, gli servì tutta la forza di volontà di cui era dotato per non cedervi: i due scherzavano e si toccavano con naturalezza e in quel momento lui capì la strana sensazione che provava da tempo, quella che gli faceva intravedere qualcosa di diverso in Rubelia. Tutti erano intenti ad accoglierlo, ma lui era ancora lì, davanti al fuoco, lo sguardo fisso su Ruby. La ragazza lo guardò e per un istante Mulciber vide il timore negli occhi di lei - timore di essere smascherata, esposta - questo gli fece sentire di avere un potere su di lei e la cosa gli piacque. Sirius si voltò verso di lui e gli porse la mano. Mulciber esitò per un istante o due, poi bevve e con un ampio sorriso ricambiò il gesto «Vuoi un po' da bere?»

PUREBLOOD  [1] | Marauders era ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora