15. Con gli amici, ma senza di te

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QUELLA MATTINA I MALANDRINI PERCORREVANO I CORRIDOI DEL CASTELLO COME NE FOSSERO I PADRONI: sicuri, entusiasti e pieni nell'esaltazione della loro gloria

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QUELLA MATTINA I MALANDRINI PERCORREVANO I CORRIDOI DEL CASTELLO COME NE FOSSERO I PADRONI: sicuri, entusiasti e pieni nell'esaltazione della loro gloria. Avevano vinto tre partite filate, l'ultima contro Serpeverde, giocata solo poche ore prima, e si sentivano ad un passo dalla coppa! Il piglio arrogante di James Potter era quasi intollerabile, ma il suo entusiasmo aveva contagiato anche il più reticente dei suoi amici. Remus camminava al fianco del suo amico, un po' a disagio per tutta quell'attenzione. Ovviamente gli sguardi, i sussurri e le occhiate svenevoli non erano per lui o per Peter, erano per il campione, per la star del Quiddich e per il suo intrigante amico dallo sguardo penetrante e dai lunghi capelli corvini. Eppure, la gioia della vittoria rendeva in qualche modo anche lui e Peter un po' speciali.

«Volevo farti i complimenti, Potter.» disse, avvicinandosi, una ragazza con occhi e capelli corvini, i movimenti erano sensuali e la voce di miele «Hai fatto davvero un gioco straordinario.»

James sorrise, compiaciuto per le lodi, e rispose «Avevi dubbi?»

Quella mise su un sorrisetto malizioso «Oh, no. Sono un'accanita sostenitrice del tuo lavoro sul campo, anzi, se vuoi possiamo parlare davanti ad una burrobirra un giorno di questi.» e così dicendo spostò leggermente il suo corpo verso quello del ragazzo, il quale non si fece pregare «Quando vuoi.» rispose con un ghigno.

Nel frattempo la sua amica dai capelli rosso fuoco e dalle forme generose aveva intercettato Sirius. Era evidente, da come lei gli parlava, che i due fossero già usciti, anche se probabilmente Sirius non ne aveva memoria. Erano un poco discosti e Remus non riuscì a capire ciò che stavano discendo, ma il linguaggio del corpo era piuttosto chiaro. La ragazza parlava con fare civettuolo, trovando ogni scusa per cercare il contatto fisico: una mano sul braccio o lo sfiorarsi dei corpi mossi da una risata. Gli occhi di Sirius scivolavano di tanto in tanto sulla sua scollatura e il suo sorriso insolente indicava una propensione a darle corda. Tuttavia, non fu questo ad attirare l'attenzione di Remus – questo atteggiamento era la norma per uno come Sirius – piuttosto fu colpito dal sorriso di circostanza che aveva messo su ad un tratto, congedandosi da lei qualche istante dopo.

«Non riesco proprio ad immaginare cosa potesse volere da te quella ragazza.» commentò Remus.

Sirius sospirò con l'aria di chi porta un grande peso «Quello che voglio tutte...» rise.

«Quindi a quando questo ritorno di fiamma?»

Sirius aggrottò la fronte «Quindi ci sono già stato?» chiese come se si aspettasse una conferma «continuavo a chiedermelo mentre mi parlava della splendida serata passata insieme. Dovevo essere ubriaco.» commentò. Poi lo guardò di sottecchi per un istante e aggiunse «Comunque ho declinato l'offerta.»

Remus si aprì in un sorriso «Ma davvero?»

«Solo perché non mi piace uscire più volte con la stessa persone.» si affrettò a specificare.

PUREBLOOD  [1] | Marauders era ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora