54. La scelta di Remus

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IL CUORE CORREVA NEL PETTO DEL PICCOLO DAINO: un Lupo Mannaro giaceva a non più di un metro di distanza, inerme

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IL CUORE CORREVA NEL PETTO DEL PICCOLO DAINO: un Lupo Mannaro giaceva a non più di un metro di distanza, inerme. Durante le sue trasformazioni notturne lo aveva incontrato spesso nella Foresta Proibita. Tuttavia, quella volta qualcosa in lui era diverso. Sbagliato.

La preoccupazione l'aveva raggiunta immediatamente, non appena Remus aveva mancato di imboccare il passaggio sotto il Platano Picchiatore prima che la luna sorgesse. Da lì aveva aspettato e aspettato senza riuscire a vederlo.

Poi, un tonfo. E nell'aria era riuscita ad avvertire il suo odore.

Ora che lo aveva raggiunto, lo trovava supino e incosciente ancora nella sua forma bestiale. Si avvicinò cauta e tentò di svegliarlo strofinando il muso contro quello di lui. Remus non si mosse e lei, piena di paura e incertezza, decise di accoccolarsi al suo fianco fino a prendere sonno.

Nessuno aveva avvertito la giovane Dorcas di cosa stava accadendo, non che non ci avessero provato, ma come avrebbero potuto contattarla? Nessuno sapeva della sua doppia pelle, né delle sue notti nella Foresta. Fu solo stando lì, al suo fianco, che lei poté scoprire la terribile verità.

Quando la luce del sole penetrò a piccoli fasci attraverso il soffitto di foglie, svegliandoli, entrambi i giovani erano tornati nella loro forma umana. Remus si mosse tra le sue braccia e Dorcas si svegliò.

«Ehi...» sussurrò dolcemente, scostando una ciocca di capelli dal suo volto.

Remus si svegliò di colpo come in un incubo. «NO!»

«Va tutto bene. Ehi, sono qui. Stai bene.»

Lui la guardò con occhi smarriti. «Come sono finito qui?»

«Io... non lo so.»

La consapevolezza adombrò il suo volto stanco. «Mi sono trasformato nel castello.»

«Cosa?»

«Non ho... non ho fatto in tempo.»

«No! Io ti ho trovato qui.» protestò lei, ben decisa a dimostrare che quanto dicesse non corrispondesse alla realtà.

«Ho ferito qualcuno, Cassy.»

«No! No! Vedrai che era solo un brutto sogno.»

Lui prese le mani agitate di lei nelle sue.

«Non ricordo nulla, ma posso ancora sentire il sapore del suo sangue. Ho ferito qualcuno.»

Ogni animosità abbandonò il corpo di Dorcas. «Rem...»

Non sapeva cosa aspettarsi: lacrime, disperazione, paura. Non ebbe nulla, lui restò impassibile in un modo che la inquietò, era una reazione antitetica rispetto alla sua natura sensibile.

«Dobbiamo tornare al castello, capire l'entità dei danni.»

Lui afferrò la coperta che lei aveva riposto al suo fianco e se la avvolse attorno al corpo.

PUREBLOOD  [1] | Marauders era ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora