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QUELLA FU UNA NOTTE LUNGA E DIFFICILE. Silente non era nel castello e la professoressa McGranitt si ritrovò a dover far fronte alle conseguenze di quello che a tutti gli effetti poteva considerarsi un attentato ai danni di giovani innocenti. Un attentato i cui responsabili erano ignoti. Tutti avevano le loro idee su chi ci fosse dietro quelle maschere, ma non c'erano prove che potessero avallare questa o quell'accusa. Tutti gli studenti erano stati ascoltati, ma nessuno sapeva nulla di utile. E chi sapeva non lo disse. Nel castello regnava un silenzio spettrale perché tutti erano consapevoli che la scuola era il posto più sicuro per difendersi da attacchi esterni, ma quel particolare mostro non era fuori, era proprio lì, in mezzo a loro. E così una silenziosa diffidenza, che divide e conquista, attecchì nei cuori dei presenti. Il castello era spento: non c'erano fantasmi a rallegrare la Sala Grande e perfino i quadri sembravano immobili, muti.
Decine di gufi volarono via, per avvertire le famiglie di cos'era capitato: non c'erano state vittime, la maggior parte degli studenti aveva riportato ferite superficiali e traumi emotivi ben più profondi, ma molti genitori avrebbero chiesto di ritirare i loro figli da quel posto non più così sicuro, come avveniva ormai da quando la guerra si era fatta più aspra. La paura era grande e avere i propri cari vicini dava la sensazione di avere un po' di controllo.
Gli studenti furono contati e radunati tutti nella Sala Grande dove era stato allestito un punto di soccorso per i più malandati; sarebbero rimasti lì, finché il castello non fosse stato perlustrato da cima a fondo.
Lily stava cercando i suoi amici tra la folla, li aveva visti combattere, poco prima che tutto finisse, ma poi il caos li aveva separati di nuovo. D'un tratto sentì qualcuno afferrarle un braccio e farla roteare su se stessa, prima che potesse rendersene conto le braccia di James Potter erano strette intorno alle sue «Ti ho trovata, finalmente!» sussurrò agitato.
Lily si lasciò andare a quell'abbraccio che donò nuovo calore al suo cuore «Sto bene,
Potter.» disse, e un sorriso affiorò sulle sue labbra «Non è così facile togliermi di mezzo.»James prese le sue braccia tra le mani e la guardò crucciato «Non dirlo nemmeno per scherzo.» disse serio «Potevi essere morta per quanto ne sapevo. Avrei dovuto proteggerti, avrei dovuto cercarti per prima cosa, ma...ma... c'erano tutti quei ragazzi in pericolo e io... non potevo andare via.»
Lily non era una ragazza che agiva d'impulso, eppure in quel momento non si fermò a ragionare, a valutare ciò che provava. Agì, avendo come unica guida l'istinto e quel qualcosa che si agitava dentro di lei. Prese il volto di James tra le mani e si sollevò sulle punte per baciarlo, fu un bacio casto, breve, ma per lei fece tutta la differenza del mondo: quel singolo contatto fu sufficiente per dissipare i suoi dubbi, lei si stava innamorando di James Potter.
Si staccò da lui, facendo un passo indietro «Parli troppo.» si giustificò con un sorriso «E io so difendermi da sola. Sono felice che ti sia preoccupato, ma hai fatto la cosa giusta.» ed era vero, James non aveva scelto in base al suo egoismo, ma in base a ciò che era più giusto fare e in una situazione come quella, una scelta del genere denotava un grande coraggio. Lily conosceva bene la paura, la provava in prima persona ogni giorno, e aveva visto a quali scelte terribili poteva condurre, e alla luce di questo, quell'atto di coraggio splendeva ancora di più.
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PUREBLOOD [1] | Marauders era ✓
FanfictionRubelia Lestrange e Sirius Black hanno solo una cosa in comune: il sangue puro. In una società dilaniata dalla guerra ciò che conta sono le alleanze, e quale miglior modo per crearne una, di un matrimonio combinato? Lei una fiera serpeverde leale al...