My religion is you. || Yoonseok || Sope

Capitolo 11.

Una volta che Hoseok arrivò in camera, trovò che Jimin era già seduto sul suo letto.

"Allora Hobi? Com'è andata la tua lezione privata?"

"Un vero schifo, quel maledetto mi ha dato pure dei compiti extra, ma in compenso ora so come fargliela pagare..."

"Di cosa stai parlando?" Chiese l'amico perplesso.

Hoseok gli raccontò quello che aveva in mente di fare per portare Yoongi sulla strada del peccato, e Jimin, sentendo quelle cose, rise sonoramente.

"Non è che in fondo lo fai perché un po' ti piace?"

"Assolutamente no, lo faccio solamente perché quello stronzo mi ha tolto l'unica cosa che mi permetteva di sopportare questo inferno.
Invece tu ti sei divertito?"
Disse, cambiando argomento.

"Ah Hoseok, non puoi neanche immaginare! Jin è stato gentilissimo con me, abbiamo parlato e scherzato tutto il tempo, mi è sembrato quasi di non sentire affatto la fatica del lavoro.
Mi ha addirittura raccontato il motivo per cui è entrato in convento, una storia davvero triste.
Quando era piccolo i suoi genitori lo hanno abbandonato, costringendolo a vivere per strada.
Per un po' di tempo era solo e senza un soldo, i suoi unici amici erano i topi del quartiere, finché un sacerdote di una parrocchia vicina non lo trovò e decise di prendersi cura di lui, dandogli un'istruzione. Fu così che, crescendo, decise di intraprendere la strada monastica, come segno di gratitudine verso la Chiesa cattolica che lo aveva salvato.
Mi ha anche fatto conoscere il suo animaletto, si chiama Odeng!"

"Pensavo non si potessero tenere animali in convento..."

"In teoria è così, ma visto che Jin e il nostro caro abate sono molto amici, ha avuto il permesso di tenerlo, a patto che non crei problemi.
Mi ha anche promesso che domani suonerà il piffero solo per me!"
Detto ciò, Jimin si alzò dal letto e cominciò a cantare dalla felicità, e Hoseok lo seguì immediatamente iniziando a fare qualche passo di danza.

Era talmente felice per il suo amico che dimenticò per un po' la rabbia che provava.

Furono interrotti dal suono della campana, che avvisava i monaci e gli studenti che era nuovamente ora di pregare.