Capitolo 26.

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Dopo la discussione che Hoseok aveva avuto con l'amico, i due avevano praticamente smesso di parlarsi.

Entrambi cominciavano a stancarsi di quella situazione, tuttavia erano troppo orgogliosi per fare il primo passo e chiedersi scusa, quindi continuavano ad ignorarsi.

A dire la verità, Hoseok cercava l'occasione giusta per parlare con Jimin e dirgli che si era pentito di ciò che gli aveva detto.

Questa si presentò finalmente quando Fratello Jin si ammalò, e Hoseok fu incaricato di aiutare Jimin a lavare i piatti in cucina.

Fu difficile trovare le parole giuste, anche perché Jimin si mostrava profondamente distaccato, ma alla fine Hoseok si decise a parlare:

"Senti Jimin, scusa per come ti ho risposto l'altro giorno, mi rendo conto di essere stato un po' brusco."

"Decisamente" rispose l'altro senza guardarlo negli occhi, continuando a strofinare con la spugna.

"Però ci ho pensato molto e mi sono reso conto che in fondo hai ragione.
Devo prendere in mano la mia vita. Quindi verrò via con te."

Jimin sfoderò un sorriso smagliante come risposta, e abbracciò contento il suo compagno con le mani ancora bagnate.

"Lo sapevo! Ora sì che ti riconosco"
Disse gioiosamente.

"A proposito, hai qualche idea riguardo a dove andremo una volta usciti di qua?" Chiese l'altro tentando inutilmente di asciugarsi i vestiti.

"Certo Hobi, ho pensato a tutto.
L'anno scorso i miei hanno comprato diverse proprietà nella periferia di Seoul, di cui una nel quartiere sud est. Una volta fuggiti possiamo recarci lì a piedi, non é nemmeno troppo lontana.
Inoltre potremo stare lì fino a quando non decideremo cosa fare."

"Il quartiere sud est? Quel posto di merda? Scusa Jimin, non avevi detto che i tuoi sono dei ricchi imprenditori?"

"Certo"

"E allora cosa se ne fanno di una proprietà in un luogo così malfamato pieno di criminali e spacciatori?"

"Onestamente non mi sono mai preoccupato dei loro affari di lavoro, però ora che mi ci fai pensare è un po' strano.
Comunque sia quella casa andrà benissimo, fidati di me"

I due passarono ore intere a sgobbare in cucina, continuando a progettare la loro fuga e quando finirono, si salutarono.

Hoseok, rimasto solo, cominciò a pensare che ora tutto diventava più concreto, e che presto avrebbe dovuto lasciare veramente Yoongi.

Nonostante ciò che aveva detto a Jimin, non si sentiva affatto pronto ad abbandonare il monastero.

Quindi si prefissò l'obbiettivo di non pensare più a Yoongi.
Voleva cercare di dimenticarlo, in modo che la fuga risultasse meno dolorosa per entrambi, ma in cuor suo sapeva benissimo che sarebbe stato impossibile: già da tempo aveva capito che quella che provava per Yoongi non era semplice amicizia, ma più i giorni passavano più cominciava a dare un nome a quel sentimento: Amore.

My religion is you. || Yoonseok || Sope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora