Capitolo 23.

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Dopo che Yoongi si fu ripreso da quel momento così toccante, non perse un attimo e cominciò a cercare Taehyung per tutto il convento.

Voleva dirgli al più presto che avrebbe ripreso immediatamente le sue lezioni quotidiane con Hoseok.

Tuttavia, quando finalmente lo trovò, non ebbe nemmeno il tempo di aprire bocca, perché l'abate lo guardò allarmato e cominciò a parlargli con urgenza.

"Yoongi, dov'eri? È tutto il pomeriggio che ti sto cercando."

Il minore non rispose.
Era troppo sorpreso dall'atteggiamento così strano dell'altro.

"Ad ogni modo, ti devo dire una cosa importantissima!
Proprio questa mattina ho letto sul giornale che tuo zio Ciro è stato avvistato"

"Cosa? E dove si trova?"

"Vicino, Yoongi, troppo vicino.
Le fonti dicono che potrebbe essersi ricongiunto con il suo complice Bartolomeo Paolillo, e che insieme siano arrivati in Corea e ora siano diretti qui a Seoul"

"Mi sembra fin troppo chiaro, viene per me. Come posso fare, Taehyung?"

"Stai tranquillo, mi occuperò di tutto io. Ti ho promesso che saresti stato al sicuro e così sarà."

Yoongi non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. La sua vita era in pericolo. E oltre alla sua, quella di tutti coloro che si trovavano nel convento.

Hoseok intanto camminava senza meta per i corridoi del convento: aveva proprio bisogno di schiarirsi le idee e distrarsi un po'.

Ad un certo punto, girò un angolo e si ritrovò faccia a faccia con la causa della sua malinconia.

Il più giovane rimase di stucco non appena vide l'espressione dipinta sul volto di Yoongi.

Era a dir poco sconvolto, con il viso pallido e i gli occhi spenti.

Hoseok non lo aveva mai in questo stato, subito dimenticò tutto ciò che era successo nei giorni precedenti e si avvicinò al suo professore pieno di preoccupazione.

"Yoongi, c'è qualcosa che non va?"

"Si... cioè no, in verità non lo so, stanno succedendo troppe cose..."

"A cosa ti riferisci? Con me puoi parlarne"

Il maggiore alzò lo sguardo verso Hoseok e sospirò.
Dopo di che fece cenno all'altro di seguirlo in un luogo più appartato.

"Taehyung mi ha appena detto che mio zio Ciro e il suo complice mi stanno venendo a cercare, e pare che siano molto vicini."

"Cosa? Ma tuo zio non era in prigione?"

"È riuscito a scappare, e da quel momento mi sta alle calcagna. Non molto tempo fa ho ricevuto una lettera di minacce da parte sua.
Non ci sono dubbi, vuole uccidermi per avere finalmente l'eredità dei miei genitori e scappare in un posto lontano, dove le autorità non possano rintracciarlo.

L'abate mi dice di stare tranquillo perché qui non mi accadrà nulla, ma conoscendo di che pasta è fatto Ciro, non ne sono così convinto e... ho paura."

Hoseok non riusciva a capire quale fosse la cosa migliore da dire in questa situazione, ma si accorse presto che certe volte le parole sono inutili.

Quindi con uno sguardo pieno di affetto gli appoggiò una mano sulla spalla.

Con quel gesto voleva fargli sapere che gli era vicino, che sarebbe stato sempre lì per lui se lo avesse voluto.

Yoongi dal canto suo, era quasi commosso dall'interesse che aveva avuto per lui, e apprezzava che si fosse lasciato alle spalle la sofferenza che lui stesso gli aveva causato, e ora fosse lì a consolarlo.

Così fece una cosa che Hoseok non si sarebbe mai aspettato: si avvicinò sempre di più a lui e lo strinse in un forte abbraccio.

In un primo momento il minore non reagì, incredulo. Ma poi anche lui avvolse il corpo dell'altro con le proprie braccia.

"Grazie di essere qui" sussurrò Yoongi all'orecchio di Hoseok.

My religion is you. || Yoonseok || Sope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora