Nel frattempo, invece, Jimin si stava recando al suo "appuntamento" giornaliero in cucina con Jin.
Appena il cuoco vide il giovane studente camminare festoso verso di lui, gli regalò uno dei suoi magnifici sorrisi.
"Sono felice che tu sia qui, oggi c'è molto lavoro da fare, come sempre del resto!"
A quelle parole Jimin arrossì senza apparente motivo, cosa che fece molto piacere al pifferaio.
Dopo il caloroso saluto, i due si misero subito a lavorare, quando ad un certo punto Jin si interruppe.
"Scusa Jimin non è che mi passeresti la passata?"
Jin, che amava le battute squallide e i giochi di parole, non perse l'occasione per porre una domanda che gli frullava per la testa da molto tempo.
"E visto che stiamo parlando di passati, perché non mi racconti il tuo?"
Jimin rise a pieni polmoni a quella freddura, come del resto faceva sempre ogni volta che Jin si impegnava per fare lo spiritoso.
"E va bene, come vuole lei, fratello Jin"
Disse ridacchiando.
"Comincerò dicendoti una cosa che probabilmente avrai capito già da solo, sono gay."
A quelle parole Jin ebbe un fremito, lo aveva immaginato già da tempo, però averne la conferma era tutt'altra cosa.
"Fondamentalmente è questo il motivo per cui mi hanno rinchiuso in questa prigione. A quei ricconi dei miei genitori non andava bene che il loro primogenito, quello che un giorno avrebbe preso in mano l'azienda di famiglia, non fosse come loro se lo aspettavano, quindi hanno deciso di nascondermi dal mondo."
Jin, vedendo lo sguardo triste e abbattuto sul volto di Jimin, si avvicinò subito per consolarlo e gli mise una mano sulla spalla.
Jimin quindi alzò lo sguardo sul più grande e con voce lussuriosa gli disse:
"Ma ora basta parlare."
E prima che l'altro potesse rendersene conto, fece scontrare le loro labbra, dando inizio ad un bacio decisamente poco casto.
Se all'inizio Jin era troppo sorpreso per reagire in qualche modo, dopo pochi istanti si lasciò trasportare e mise le mani sui fianchi dell'altro.
Quando finalmente i due si staccarono per riprendere fiato, Jin non poté fare a meno di dire:
"Certo che baci proprio come un Dio Jiminie."
L'altro sorrise a quelle parole.
"Sai Jin, non avrei mai pensato che un bravo monaco come te potesse dire e fare cose del genere"
I due subito dopo ripresero a baciarsi con furore, e per loro fortuna non entrò nessuno a sorprenderli in quel momento così intimo, che stravolse la vita ad entrambi.

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My religion is you. || Yoonseok || Sope
EspiritualFummo quello che non si racconta e che non si ammette, ma che mai si dimentica -Frida Kahlo Tratto dalla storia: "Ti odio perchè sei incostante, lunatico, freddo; odio la tua arroganza, la tua riservatezza, il tuo essere taciturno e introverso; odio...