Capitolo 32

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Quella notte nè Yoongi nè Jin riuscirono a prendere sonno, tanto era il dolore che provavano per la loro scelta di abbandonare Hoseok e Jimin.

In particolare Yoongi continuava a ripensare a quel bacio.
Non sapeva spiegare a se stesso perchè l'avesse fatto, era stato un impulso irrefrenabile a guidarlo.

Si era sempre ritenuto una persona razionale e riflessiva, ma quel ragazzo era riuscito a trasformarlo.

Dopo la prima preghiera della giornata, Jin e Yoongi si incontrarono per discutere della partenza dei ragazzi, quando l'abate li raggiunse.

"Jin, Yoongi, venite subito nel mio ufficio.
Dobbiamo parlare"

Entrambi sospettavano già di cosa potesse trattarsi, ed eseguirono l'ordine.

"Questa notte Park Jimin e Jung Hoseok sono fuggiti dal monastero.
Erano assenti alla preghiera dell'alba e hanno portato via tutte le loro cose dalle rispettive stanze.
Voi ne sapevate qualcosa?"

I due si guardarono di sfuggita, ma nessuno rispose.

"Ad ogni modo, non è rilevante.
Ciò che conta in questo momento è che voi li ritroviate al più presto e li riportiate qui.
Non posso lasciare che due studenti del mio collegio fuggano quando sono sotto la mia tutela ufficiale.
Inoltre ritengo che voi siate le uniche persone che hanno qualche speranza concreta di rintracciarli, dato che ultimamente avete avuto molte occasioni di stare in compagnia di quei ragazzi."

"Faremo del nostro meglio Taehyung" rispose Jin.
"Ne sono certo, ora potete andare. Occorre iniziare le ricerche al più presto"

Uscirono dall'ufficio e si recarono in cucina, dove potevano confrontarsi sulla questione senza essere sentiti.
"Cosa ne pensi di questa storia Yoon?"

"Non lo so davvero Jin.
Fino a qualche mese fa, avrei obbedito all'ordine senza esitare, mentre ora non so se riportarli qui sia la cosa giusta."

"Hai ragione, entrambi sappiamo quanto sia stato duro per loro questo periodo.
Forse dovremmo solo lasciare che seguano la loro volontà."

Yoongi sospirò.
Sapeva che non si sarebbe mai perdonato se avesse ricondotto Hoseok in convento, ma allo stesso tempo sentiva già la sua mancanza, e il desiderio di rivederlo cresceva sempre più.

"Però é anche vero che l'abate, nostro capo, ci ha affidato una missione, non possiamo starcene con le mani in mano" disse il professore.

"Allora cosa proponi di fare?"

"Io pensavo di cercarli ugualmente, capire dove sono e metterci in viaggio per ritrovarli. In questo modo Taehyung saprà che ci siamo impegnati per eseguire il compito che ci ha assegnato.
Tuttavia, se anche riuscissimo a capire dove sono, non faremo nulla; ritorneremo in monastero e diremo che le nostre ricerche sono fallite."

"Caspita Yoongi, non avrei mai pensato che la tua intelligenza fosse persino in grado di produrre piani così disonesti"
Disse Jin col suo solito tono scherzoso.

"So che sembrerebbe un inganno nei confronti dell'abate, ma io non sarei mai capace di condannare Hoseok a passare altri mesi nel posto che più odia.
In più vorrei essere certo che dovunque sia ora, non corra alcun pericolo."

Ad un tratto, Jin ebbe un'illuminazione:
"Io so dove sono andati!
Come ho fatto a non pensarci prima?
Jimin mi ha lasciato scritto l'indirizzo della proprietà in cui avrebbero alloggiato per un po'."

Così i due non persero altro tempo e quella mattina stessa si misero in viaggio verso la loro meta.

My religion is you. || Yoonseok || Sope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora