Capitolo 27.

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Anche Yoongi in quei giorni era piuttosto pensieroso.
Non sapeva cosa pensare di ciò che gli aveva detto Hoseok la notte scorsa riguardo all'idea di fuggire.

Da un lato sapeva che la cosa migliore per lui sarebbe stata quella di lasciare il convento e cominciare una nuova vita, dall'altro avrebbe voluto che restasse lì con lui.

Ad un tratto si rese conto di essere in ritardo per la confessione settimanale, perciò si precipitò in chiesa, sperando che Hoseok non fosse ancora arrivato.

Fortunatamente riuscì a prendere posto pochi secondi prima che il più giovane arrivasse.

"Quali sono i tuoi peccati fratello?"

Dall'altro lato della grata però, non si udì nessuna risposta.

Hoseok se ne stava in silenzio, confuso, e guardava per terra, senza la minima idea di cosa dire.

Yoongi si preoccupò, e stava per parlare ancora quando l'altro si decise a cominciare.

"Dal primo momento in cui ho messo piede qui dentro, ho capito che avrei passato uno dei periodi più terribili della mia vita.
Ogni giorno era uguale all'altro, tutti dedicati esclusivamente alla preghiera e allo studio. Senza poter fare quello che amavo, mi sembrava di impazzire.

Fino a che, dopo mesi interi, non è successo qualcosa, o meglio, è arrivato qualcuno, che è stato in grado di cambiare tutto.
All'inizio lo odiavo: odiavo il suo modo di fare, il suo essere sempre composto, moderato e rispettoso delle regole, anche se allo stesso tempo ero affascinato dal suo essere introverso e tenebroso.

Decisi persino di 'sfidarlo', mettendo alla prova il suo autocontrollo, come se vederlo fallire potesse farmi stare meglio.

Ma poi, col tempo, ci siamo avvicinati sempre di più, ed è stato allora che ho capito che colui che avevo tanto disprezzato, è una delle persone migliori che io abbia mai incontrato.

Mi ha saputo ascoltare, capire, ha rallegrato le mie giornate con una parola detta al momento giusto, un sorriso.
Magari sono stati piccoli gesti, ma i piccoli gesti non sono mai piccoli, sono preziosi e straordinari.

Il punto è che ora sono quasi certo che il sentimento che mi lega a lui sia più forte della semplice amicizia.
E so che per lei padre tutto questo è un peccato, e anche io cerco di fare finta di nulla e reprimerlo come se fosse tale, ma la verità é che, nonostante ciò, non riesco a pentirmene."

Yoongi non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
Aveva capito immediatamente che l'intero discorso di Hoseok era riferito a lui.

Si sentiva felice, poiché ora aveva la certezza che quello che provava per il ragazzo era ricambiato, ma allo stesso tempo era afflitto.
Infatti sapeva perfettamente che tutto ciò non avrebbe mai potuto avere un lieto fine.

Preso da questi pensieri contrastanti, era talmente scosso che si alzò di scatto e uscì dal confessionale senza pronunciare la formula di congedo.

Hoseok se ne rese conto e uscì a sua a volta, così si accorse che il suo confessore, quello a cui aveva rivelato tutte le sue debolezze, i suoi sentimenti, era proprio Yoongi.

Il più giovane lo guardava mentre si dirigeva a passi veloci verso l'uscita.

Se ne era andato.

Lui si era praticamente dichiarato inconsapevolmente, e il più grande era stato in grado solo di scappare.

Hoseok si sentiva svuotato e deluso.
Quel suo comportamento poteva voler dire solo una cosa: Yoongi non lo ricambiava.

My religion is you. || Yoonseok || Sope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora