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●Stella●
«Alessandro?» dico sorpresa di vederlo e mi alzo lasciando i libri sul letto.
Fabio si gira verso di lui e poi verso Stella «Oh, non sapevo che venisse...»
Alessandro «E tu che ci fai qui!?»
Fabio «Stiamo studiando per domani.» picchietta la matita sul libro.
«Ehm...mi sta semplicemente aiutando, tutto qui.» intervengo pure io.
Alessandro «Aiutando? Lo so io che sta facendo. E nemmeno mi hai detto nulla. Lo sapevi che sarei venuto.»
«Scusa, ma come facevo ad avvisarti? E poi che male c'è se è venuto? Mi sta dando solo una mano. Non voglio rischiare di prendere un brutto voto.»
Alessandro «Io pensavo che potevamo stare insieme. Potevo aiutarti io. Non questo coso.»
Fabio «"Coso"a chi? Non credo ti dovrebbe dare fastidio che sta con me. Io e Stella siamo buoni amici.» dice calmo.
«Ecco. Siamo amici e mi sta aiutando a studiare, è tutto normale.»
Alessandro «Certo, amici. Allora vi lascio soli. Tieni prenditi i tuoi stupidi cioccolattini.» li butta a terra ed esce.
«Ale! Aspetta!» mi avvicino alla porta, per uscire dalla stanza, ma Fabio mi ferma.
Fabio «Forse è meglio che lo lasci riflettere. Capirà dove ha sbagliato, no? Non credo che ha bisogno di te per capirlo.»
Stella «No, ma...»
Fabio «Tranquilla. Andrà tutto bene.»
Stella «E che mi dispiace tanto per come si è comportato con te...»
Fabio «Fa niente, davvero.» si abbassa e prende la scatoletta di cioccolattini «Vuoi che li butto?»
«No no. Mettili là.» indico la scrivania.
Fabio li posa e poi si risiede sul letto «Che ne dici di venire qui, accanto a me? Così riprendiamo a studiare.»
«Si, è meglio.» vado da lui e mi siedo prendendo il libro.
Riprendiamo a studiare e cerco di non pensare all'accaduto di prima.

Ore 18:59.
«Ti prego, ho bisognoo di una pausaaa!» mi sdraio sul letto.
Fabio «Ma l'abbiamo fatta 5 minuti fa.»
«Beh, un altra in più non fa male, daiii.»
Fabio «Va bene ma solo un poco.» si sdraia anche lui.
Mi metto d'un fianco e lo guardo spostarsi il ciuffo biondo vicino la fronte. Successivamente si mette nella mia stessa posizione, guardandomi dritta negli occhi.
Fabio «Sai, hai degli occhi stupendi...» dice e poi si zittisce subito.
«Sono marroni e non hanno nulla di speciale.»
Fabio le sposta una ciocca di capelli lontano dal viso. Mi accarezza una guancia e resto ferma a guardarlo incuriosita dal suo gesto.
Fabio poi si sposta e fa un sospiro «Dovremmo riprendere, già.»
«Adesso? Ma non sono passati nemmeno 3 secondi.»
Fabio «Avanti, prima iniziamo e prima finiamo.» sorride.
«Uffi, okay.» mi rimetto seduta accanto a lui e poggia la testa sulla sua spalla «Dimmi però che stiamo finendo.»
Fabio «Mancano...mh 4 pagine.» la guarda e poi prende il libro.
Dopo rimaniamo a studiare per un altra ora e in seguito Fabio va via salutandomi con un bacio sulla guancia e un abbraccio.
È veramente un ragazzo simpatico e dolce.

Per due giorni consecutivi non ho notizie di Alessandro, nemmeno in biblioteca, così decido, verso le 21:30, di andare a casa sua per parlargli.
Cammino per strada guardandomi attorno e infine arrivo a destinazione. Vado sul retro dell'appartamento e salgo le scale che mi portano fino alla finestra della sua stanza. Noto che la finestra è chiusa quindi busso lentamente per attirare la sua attenzione. Dopo lo vedo girarsi e chiudere il computer alla svelta. Gli faccio segno di aprire e lui si alza venendomi incontro. Appena schiude la finestra entro dentro la camera «Finalmente.»
Alessandro «Che ci fai qui?»
«Dovrei chiederti io perchè non ti sei fatto vedere per due giorni.»
Alessandro «Eri con il tuo amichetto. Non ti ho disturbata.»
«È venuto solo per quel giorno. Non capisco perche ti da cosi fastidio.»
Alessandro «Ci prova con te.»
«Ma cosa stai dicendo? Siamo solo amici e anche e se fosse io voglio solo te.»
Alessandro «Dico la verità.»
Incrocio le braccia al petto «E cosa dovrei fare? Allontanarlo? Non ha fatto nulla di male.»
Alessandro «Non uscirci.»
«Non puoi dirmi con chi uscire e chi no.»
Alessandro «Non ti sto dicendo proprio niente.»
«E quello che hai detto prima cos'era?»
Alessandro «Un consiglio.»
Sospiro «Va bene ma per favore cerca di fidarti di me.»
Alessandro «Mi fido di te. Non mi fido di lui!»
«Ma non ha fatto nulla! Non mi ha baciata, toccata in modo strano o altro, quindi cerca di calmarti.»
Successivamente si avvicina e mi fa mettere con le spalle al muro mentre mi accarezza i capelli. Lo guardo attentamente e poi mi da un bacio in fronte.
Alessandro «Sono geloso.»
«È normale, tranquillo. Non succederà mai niente tra me e Fabio, voglio solo te.» gli accarezzo la guancia e gli lascio un bacio sulle labbra.
Alessandro «Anch'io ti voglio.»
«Perfetto...» dico piano e metto le braccia attorno al suo collo per avvicinarlo di piu a me.
Mi dà un altro bacio in fronte e mi rilasso poggiando la testa sul suo petto «Non te ne andrai più via per giorni, vero?»
Alessandro «Non lo so. Non decido io. A volte devo farlo per te.»
Alzo il viso «Che vuol dire devi farlo per me?»
Alessandro «Per proteggerti.»
«Ma da cosa?» dico incuriosita.
Alessandro «Non posso dirtelo.»
«Ma me lo dirai almeno?»
Alessandro «Un giorno.»
«Va bene...» annuisco e lo bacio «Aspetterò.»
Alessandro «Ora devi andare via. C'è mio padre di sotto. Non può vederti qui.»
«Ma sono venuta adesso. Non posso stare per pochi minuti?»
Alessandro «No. Devi andare. Verrò io da te, okay?»
Neanche il tempo di rispondere che vengo interrotta dalle urla del padre fuori dalla stanza.
Alessandro «Sono solo.»
Padre «Allora apri!»
Alessandro sussurra «Vai via, ti prego.»
Annuisco velocemente e gli dò un bacio prima di uscire con cautela dalla finestra. Lo guardo per l'ultima volta e poi scendo le scale senza fare rumore. Dopo cammino per strada e aspetto che passi un taxi.

L'indomani, ore 15:20.
Esco di casa con indosso una felpa con il cappuccio rosa, jeans neri, le Vans e dopo vado in biblioteca.  Appena arrivo vedo Alessandro che sta scegliendo un libro e gli vado incontro «Ehy amore.» sorrido e lo abbraccio dolcemente.
Alessandro «Sei venuta presto oggi.»
«Si, volevo vederti.» mi sposto e guardo il libro che ha in mano «Hai intenzione di leggere questo libro?»
Alessandro «Si, perché?»
«Per sapere. Lo leggiamo insieme?»
Alessandro «Si. Tu leggi. Mi piace ascoltarti.» le passa il libro.
Prendo il libro intitolato "il giardino segreto"e poi alzo lo sguardo sul suo viso «Ma che hai fatto sulla guancia? Hai il livido che è diventato nero. Dovresti mettergli qualcosa...»
Alessandro «Tranquilla, passerà.» sorride e si siede nel divanetto.
«Ma come ti sei fatto questo livido? Si può sapere?» prendo posto vicino a lui.
Alessandro «Niente, ho sbattuto. Dai, leggi.» cambia discorso.
«Okay...» sospiro.
Capisco che non ne vuole parlare e apro il libro. Leggo la prima pagina e nel frattempo lui mi ascolta attentamente. Mentre mi accarezza i capelli continuo a leggere finchè non arrivo a metà. Dopo facciamo a cambio e io comincio ad ascoltarlo.

Ore 17:00.
Finisce di leggere il libro e poi lo chiude.
«Mi è piaciuto e anche tanto.»
Alessandro non risponde ma all'improvviso mi bacia facendomi sdraiare e mettendosi sopra di me. Dopo si sposta sul mio collo e mi lascia un altro succhiotto. Mi scappa un gemito ma subito mi zittisco mordendomi il labbro.
Alessandro «Vuoi venire a casa mia?»
Capisco le sue intenzioni e dico «Ale...davvero voglio aspettare.» mi sposto di poco.
Alessandro «Ancora?»
Annuisco «Si.»
Alessandro «Ma perché?»
«Perchè si. Avevi detto che mi avresti aspettata, no?»
Alessandro «Si...»
«Solo un altro po.» lo guardo negli occhi e poi gli do un piccolo bacio.
Alessandro «D'accordo.» sospira.
In seguito si sposta e io mi siedo sistemandomi la maglietta. Rimaniamo in silenzio e ogni tanto lo guardo di sottecchi.
Che imbarazzo...
Mi mordo il labbro e dico «Ehm...vuoi prendere un'altro libro?»
Alessandro «No. Vado a casa.» prende la giacca.
«Di già?»
Alessandro «Si, ho cose da fare.»
«Ah, capisco.» dico delusa.
Uff...
Alessandro «Ci vediamo domani.» le dà un bacio a stampo e va via.
Mi alzo e prendo la borsa.
Tanto vale che vado via pure io.
Esco dalla biblioteca e mi dirigo verso casa mia.

Il Figlio del BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora