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●Alessandro●
Compilo gli ultimi moduli e poi poso la penna.
Sono distrutto.
Mi alzo e guardo dalla finestra.
Forse dovrei chiedere scusa a Stella.
Mi sono comportato da stupido.

Guardo l'orologio: le 18:08.
Apro la porta ed esco.
Voglio riposare e andare dalla mia ragazza.
Devo chiederle scusa.
Percorro il lungo corridoio e apro la porta.
Ma che succede?
È particolarmente buio e sento delle voci.
Mi nascondo dietro delle casse e osservo: ci sono due uomini con dei pacchi di droga e con delle gabbie in cui sono rinchiusi degli animali.
«Prendi quel cane e gli infiliamo la roba.»
Vedo uno dei due tizi prendere un coltello mentre l'altro va a prendere il cane, ma viene interrotto da una telefonata.
Mi alzo e vado verso la gabbia.
La apro e trovo un cucciolo. Mi aspettavo un cane più grande invece ha solo qualche mesetto.
Lo tiro fuori e lo avvolgo nella mia felpa per poi scappare via velocemente.
Forse è morto.
Lo scuoto un poco ma non si sveglia.
Decido di portarlo dal veterinario e aspetto in sala d'attesa.
Dopo mezz'oretta arriva il dottore e mi alzo tenendo il piccolo in braccio.
«Salve, ho un'urgenza.»
Dottore «Venga con me.»
Lo seguo e poggio il cane sul tavolino.
«Non si sveglia.»
Dottore «Dove l'ha preso?»
«L'ho trovato per strada.»
Dottore «È denutrito. Sta male. È troppo piccolo. Dovrebbe stare con la madre. Ha più o meno un mesetto. È un cane di razza. Dove l'ha trovato esattamente?»
«Ehm, vicino un cassonetto.»
Dottore «Per questa sera le darò del latte. Domani venga di nuovo e vediamo come va. In più le dirò cosa comprare e cosa fare. Per questa sera gli dia del latte e lo tenga al caldo. Sempre sotto osservazione.»
«Va bene. Sono inesperto ma ci proverò. Grazie, a domani.» prendo la busta con il latte e un biberon e poi prendo il cucciolo.
Vado velocemente a casa e dopo mi chiudo in cameretta.
Ok, allora. É semplice.
Scendo in cucina, riscaldo il latte, lo metto nel biberon e risalgo. Chiudo la porta e mi siedo sul letto. Avvolgo il cucciolo nella felpa e gli avvicino il biberon.
Uffa, ma perché non si muove?
Gli sporco il musetto di latte e finalmente inizia a bere.
«Bravo cucciolotto.»
Glielo faccio bere tutto e poi lo sistemo con un'altra copertina sul mio letto.
Lo guardo e gli faccio qualche coccola.

Ore 10:00.
Domenica.
Mi sveglio e subito ho il pensiero al cucciolo.
Per fortuna sta ancora dormendo.
Sorrido e mi alzo.
Mi vesto velocemente e lo prendo in braccio per andare dal veterinario. Quando arriviamo, il dottore lo visita e mi dà diversi consigli su come comportarmi.
Dopodichè mi dà un libretto per i suoi vaccini e mi segna un'altro appuntamento.
Lo ringrazio e pago.
Successivamente vado a casa e gli dò da mangiare.
Dopo mangio anch'io e verso le 16:00 esco portandomi il cane in braccio. Arrivo in un negozio per animali e gli compro diverse cose: due palline, una da tennis e una piccola da calcio, un collare nero, un guinzaglio, due ciotole per il cibo, croccantini, scatolette e dei panni adatti per i bisogni. Inoltre prendo anche una cuccia nera con degli ossi per cani disegnati e poi pago il tutto.
Con difficoltà arrivo a casa e gli sistemo le cose.
Il collare gli sta leggermente largo quindi evito di metterglielo.
Gli dò da mangiare e poi lo metto a dormire nella cuccetta. Lo copro con una copertina e cerco su internet la razza: Rottweiler.
Spero che non sia impegnativo.
Trovo il comportamento, l'alimentazione, le malattie e altre cose utili riguardanti la sua razza.
Mi giro verso il cucciolo e non lo vedo.
«Cazzo! » mi alzo e lo cerco «Ehi...ah eccoti.» lo trovo sotto il letto che morde la mia ciabbatta. «Lasciala.» cerco di toglierla ma mi ringhia.
Gliela tiro fuori dalla bocca «Sei terribile.» lo metto a terra e mi fa pipì sul pavimento «Ma dai!»
Che schifo.
Prendo lo straccio e pulisco però poco dopo fa anche la pupù.
«Devi fare i tuoi bisogni qui.» lo metto sulla carta.
Lui cerca di scappare ma lo trattengo «Ho detto qui. Fermo.»
Mi fa un abbaio stridulo e scappa.
«Dai!» lo inseguo e dopo lo prendo. Lo odoro «Fai puzza. Hai bisogno di un bagno e anche io.»
Lo porto in bagno e riempio la vasca. Lo infilo dentro e lo lavo.
Poi lo riporto in cameretta e faccio una doccia. Appena finisco vado in cucina e trovo mio padre.
Carmelo «Dove eri finito?!»
«Ho finito il lavoro e sono tornato a casa.»
Il cagnolino abbaia e mio padre dice «Che roba è?»
Sale in camera mia e lo seguo.
«Aspetta, posso spiegare.»
Apre la porta e trova il cucciolo.
Carmelo «Che ti è saltato in mente?»
«Ci penserò io a lui.»
Carmelo «Sai cosa significa avere una bestia in casa?!»
«Lo so. Ci penserò io. Fammelo tenere...ti prego. Ho già fatto ciò che volevi e mi hai tolto tutto.»
Carmelo «Va bene. Almeno imparerai cosa vuol dire  responsabilità. Magari può servirci come cane da combattimento.» sbuffa ed esce.
Mi avvicino al cane e lo prendo in braccio «Non sei una bestia. E non ti farò niente di ciò che dice.» lo coccolo e ci mettiamo nel mio letto.

Il Figlio del BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora