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●Alessandro●
«Ehy.» mi alzo per darle un bacio.
Oggi è vestita con una canottiera aderente di colore nero, un jeans nero e le Stan Smith bianche.
Stella «Scusa se oggi sono venuta un po' tardi. Ho dovuto convincere mia madre per venire da te.»
«Non ti preoccupare.» la avvicino a me e le do un bacio.
Stella ricambia il bacio e poi si siede accanto lui «Sai, stavo pensando di andare a mare uno di questi giorni. Ti andrebbe di venire con me?»
«Si, ma dove?»
Stella «Il mare di Ostia mi hanno detto che è fantastico ed è pure raggiungibile con i mezzi pubblici.»
«Sai arrivarci?»
Stella «Non ci sono mai andata ma mi sono informata. Possiamo prendere la metropolitana per arrivare prima.»
«Ti informi senza andarci?» ride.
Stella «Ho visto un po' su internet, non va bene?» dico impacciata «È la prima volta quindi...»
«No, va bene. Stavo solo scherzando.» le do un bacio per tranquillizzarla.
Stella «Oh, okay.» sorride e lo bacia.
«Dobbiamo prendere le tovaglie e l'acqua.»
Stella «E non dobbiamo scordare il cibo!»
«Si, era scontato. Allora, come facciamo? »
Stella «Ci vediamo domani mattina alle 9:00 davanti scuola e poi a piedi arriviamo alla fermata degli autobus.»
«Perfetto.» la avvicino a me.
Mi squilla il telefono e rispondo: Mio padre.
«Pronto?»
Carmelo «Dove sei?»
Mi allontano da Stella «In giro, perché?»
Carmelo «Devi venire.»
«Sono impegnato al momento.»
Carmelo «Sei con qualcuno?»
«No, non sono con nessuno!»
Carmelo «Porta quella cosa, ti aspetto.»
Mi chiude la chiamata.
«Fanculo.»
Mi volto verso Stella che mi guarda scettica.
Stella «Chi era?»
«Mio padre...»
Stella «E come mai ha chiamato? Qualche problema?»
«No, è che ha bisogno di aiuto a casa. Sai senza una mamma che fa pulizie...»
Ma che dico?
Stella «Ah, se vuoi posso dare una mano.» si offre volontaria.
«No! Cioè tranquilla. Non voglio disturbarti e poi mio padre non ti conosce.»
Stella «Potevi dirgli al telefono che eri con una ragazza, insomma con me, no?» sbuffa.
«Ehm, non penso ci sia bisogno adesso.»
Stella «Ah, certo non c'è bisogno.» annuisco «Devi andare?...»
«Si.» mi avvicino per darle un bacio ma lei si sposta.
Stella «Hai tante cose da fare quindi ci vediamo domani.» prende la borsa senza degnarlo di uno sguardo.
«Dai, Stella!» resto a guardarla andare via «Cazzo!»
Torno a casa incazzato come una furia. Appena arrivo trovo mio padre seduto con un fucile in mano.
Carmelo «Ci hai messo tanto.»
Sbuffo e vado a prendere la pistola in camera mia.
«Sono pronto.»
Carmelo «Andiamo in macchina.»
Saliamo in macchina e poi partiamo.
Non so dove siamo diretti e sinceramente non mi importa.
È tutta colpa sua se ho litigato con Stella.
E se non mi volesse più? Questo pensiero mi tortura e non mi esce dalla testa.

Dopo un'ora arriviamo in un grande magazzino e prendiamo più droga possibile.
Alcuni mi guardano incuriositi mentre porto le scatole nel bagaglio.
«Questa era l'ultima.» dico a mio padre.
Carmelo «Ottimo. Vado a fare due chiacchiere. Non farti ammazzare.»
Annuisco e mi appoggio alla macchina. Spero che faccia presto. Non mi piacciono quelle guardie.
Trascorsa un'ora mio padre arriva e finalmente possiamo andarcene da questo posto. Noto che ha un occhio nero ma non gli chiedo come se l'è procurato.

Ore 8:00.
Suona la sveglia e mi alzo. Indosso il costume blu e poi mi vesto. Metto la tovaglia nello zaino, la crema solare e gli occhiali da sole. Esco di casa senza fare rumore e mi dirigo al punto di incontro. Aspetto una quindicina di minuti e la vedo arrivare con indosso un top e dei pantaloncini fiorati.
«Ciao.»
Non so se è ancora arrabbiata per ieri.
Stella «Ehy.» si avvicina e lo bacia vicino le labbra.
«Tutto bene?» stavolta la bacio in bocca.
Stella «È che...» sbuffa «Non vuoi ancora dire niente a tuo padre? Di noi...»
«Si, ma non ora. Non è il momento adatto, ok?»
Stella «Va bene, okay.» annuisce.
Le bacio la fronte «Andiamo.»
Prendiamo l'autobus e in mezz'ora arriviamo. Ci sistemiamo in spiaggia e ci spogliamo restando in costume.
Stella prende la crema solare da dentro la borsa e poi si siede sulla tovaglia rossa «Mi aiuti con la crema da mettere sulla schiena?»
«Ovvio.» metto un po' di crema sulle mie mani e gliela spalmo.
Stella «Grazie.» sposta di lato i capelli.
Le lascio un bacio sul collo «Facciamo il bagno?»
Stella «Si, sto morendo di caldo.» sorride e poi si alza.
Sorrido e ci tuffiamo in acqua.
Le nuovo attorno come uno squalo per spaventarla.
Stella «Ale!» lo schizza spaventata e si immerge senza bagnare i capelli «Avanti! Mi hai fatto prendere un colpo!» sospira
Rido «È solo uno scherzo!»
Stella «Mii.» protesta come una bambina e nuotando si avvicina a lui.
«Dai, non fare così.» le do un bacio.
Lei mi circonda il collo con le braccia e mi bacia dolcemente. «Quando vuoi uscire me lo dici.»
Stella «Va bene.» gli da un bacio e poi si allontana nuotando «Che ne dici di vedere a chi arriva alla boa? Quella più vicina.» la indico.
«Preferisco restare nell'acqua bassa.»
Stella «Hai paura?» lo prende in giro e lo schizza con l'acqua.
«Assolutamente no.» dico sicuro di me.
Stella «Ah no?» lo guarda dubbiosa.
«No.» cammino verso l'uscita.
Stella «Ehy! Ma che hai adesso?» lo segue.
La lascio perdere ed esco. Prendo l'asciugamano e mi asciugo, poi la metto a terra e mi sdraio mettendomi gli occhiali da sole.
Stella si mette davanti a lui e gli sfila gli occhiali «Mi vuoi dire che ti è preso? Stavo solo scherzando prima.»
«Nulla. Ridammi gli occhiali.» dico seccato
Stella «Si, certo.» fa cadere gli occhiali sopra il suo petto e poi si sdraia sulla sua tovaglia.
Rimetto gli occhiali e la ignoro.

●Stella●
Ogni tanto lo osservo di sottecchi e poi mi giro mettendomi a pancia in giu per abbronzarmi. Chiudo gli occhi e mi rilasso sotto i raggi del sole. Dopo qualche minuto avverto il corpo di Alessandro adagiarsi dietro di me facendo sfiorare la sua erezione sul mio fondoschiena.
Oh mio dio...
Successivamente comincia a baciarmi dolcemente la spalla provocandomi brividi di piacere. Sospiro e lo lascio continuare. Sposta le labbra sul mio collo e indugia sempre di piu sulla mia pelle. Mi scappa un gemito e allunga la mano toccandomi il seno destro «Ale...» dico in un sussurro.
Alessandro «Si?»
«Potrebbero...vederci.» dico in imbarazzo.
Alessandro «Chi?»
«Siamo a mare...e c'è gente.»
Alessandro «E che importa? Non vuoi farti vedere con me?»
«Non volevo dire questo ma...hai ancora la tua mano sul mio seno...» cerco di fargli notare.
Alessandro «Oh, scusa.» sorride.
Dopo che si leva mi sistemo il costume e mi giro per guardarlo.
Alessandro «Che c'è?»
«Niente, ti sto solo guardando.» lo osservo da l'alto in basso soffermandomi sul suo costume.
Alessandro si alza verso di lei e le dà un bacio «Facciamo un'altro bagno?»
«Va bene.» annuisco e poi mi alzo facendomi aiutare da Ale. Dopodichè ci dirigiamo verso il mare «È un po' fredda.» mi bagno i piedi.
Alessandro «No, è perfetta. Il sole è troppo caldo oggi, dai buttati.» entra in acqua.
Entro lentamente e mi bagno la pancia, le braccia e poi mi butto cercando di non pensare alla temperatura dell'acqua. Mi avvicino a lui e restiamo dove l'acqua è bassa. Mi bagno i capelli e poi mi tendo verso di lui dandogli un bacio sulle labbra.
Alessandro «Fino a che ora stiamo?»
«Fino alle cinque e mezza ti va bene?»
Alessandro «Tutto il giorno a mare?»
«Abbiamo portato pure i panini quindi perchè no?»
Alessandro «Sono solo per il pranzo quelli. Possiamo prendere un gelato per il pomeriggio.»
«Va bene.» sorrido «Facciamo una nuotata qui vicino?»
Alessandro «Oltre la boa?»
Scuoto la testa «Dove ci sono quei bambini che stanno giocando.»
Alessandro «In mezzo ai bambini? Assolutamente no.»
«Non ti piacciono i bambini?» chiedo
Alessandro «Sono appiccicosi.»
«Che sciocchezza! Mica dobbiamo giocare con loro.» rido «Staremo a debita distanza, ok?»
Alessandro «D'accordo.»
«Ecco. Andiamo.» nuotiamo finchè non arriviamo non tanto lontano dai bambini.

Ore 12:10.
Appena finiamo di asciugarci prendiamo i panini da dentro il borsone e cominciamo a mangiare.

Ore 16:20.
Ci alziamo e poi sistemiamo le tovaglia dentro i borsoni dopodichè andiamo al bar ed entriamo. Dopo aver preso un cono con il pistacchio e una granita al limone ci dirigiamo verso la cassa e Alessandro paga i gelati.

Ore 16:49.
Appena finiamo di mangiare usciamo dalla gelateria e andiamo, a piedi, alla fermata degli autobus. «Eccoci qua.»
Alessandro «Sono stanchissimo. Vuoi venire a casa mia?»
«Non vorrei disturbare...»
Alessandro «Mio padre non c'è.»
«Va bene, okay.» annuisco.
Mi sta portando a casa sua!
E saremo soli!
Lo guardo attentamente e mi soffermo sui muscoli che si intravedono da sotto la maglia.

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