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●Stella●
L'indomani, ore 14:00.
Esco da scuola e cammino per strada.
Stranamente mi sento osservata e mi guardo alle spalle.
Sarà una mia impressione...
«Dove vai principessina?»
Mi fermo immediatamente e sento la voce di Luigi a pochi centimetri da me.
Cosa vuole adesso?...
Mi allontano e mi giro per guardarlo in faccia.
Luigi «Aspetta! Dove credi di andare?»
Indietreggio impaurita ma lui mi afferra per i fianchi facendomi stare ferma «Lasciami stare!!» urlo «Devi stare lontano da me!!»
Luigi «Perché ti agiti tanto? Ti avevo detto che sarei venuto da te.»
«Ti ho detto che devi starmi alla larga.» dico rigida cercando di stare calma.
Luigi «Neanche mi conosci.»
«E non voglio conoscerti. È semplice.»
Luigi «Dammi una possibilità.»
«Neanche per sogno.»
Mi dà uno schiaffo e porto una mano alla guancia «Stammi lontano...una volta per tutte.»
Luigi «Alessandro non c'è più! Adesso sei mia.» sorride.
«Tu sei pazzo...» mi levo con difficoltà dalla sua presa e indietreggio.
Luigi «Tu sei mia e verrai con me! Non ho tolto Alessandro di mezzo per niente! »
«Cosa? Cosa hai fatto?...» dico in un sussurro.
Luigi «Ho fatto quello che dovevo fare.»
Mi prende per il braccio e io provo a togliermi ma senza nessun risultato.
Voglio solo andare via...
Mi scendono le lacrime e stringe di più la presa.
Con forza mi mette dentro il bagagliaio di una macchina e successivamente sento Luigi accendere il motore e partire.
Mi divincolo e urlo ma non mi sente nessuno...
Mi manca l'aria...
Respiro lentamente e poi prendo rapidamente il cellulare e invio a Fabio "Ti prego aiutami...mi trovo nei guai e non so che fare. Sei l'unico che mi può dare una mano, fallo per me..."
Dopo qualche secondo risponde e dice "Stella non voglio sapere niente dei tuoi sbagli."
"Sono stata rapita...e non so dove mi vuole portare. Ascoltami."
Fabio "Cosa?"
"Sto dicendo la verità"
Sento la macchina rallentare e mando l'ultimo messaggio "Sto tenendo il gps accesso...se tieni ancora a me, vieni."
Metto alla svelta il telefono dentro la tasca dei jeans e aspetto.
Dopo qualche minuto vedo Luigi aprire il bagagliaio e farmi uscire dalla macchina «Dove siamo?!»
Luigi «In un posto. Dai, vieni.» la fa uscire con la forza.
Mi tiene il braccio e poi si posiziona dietro di me per legarmi tutte e due le mani con una corda. «Cosa stai facendo?!» provo a spostarmi ma lui mi sbatte contro un albero. Respiro velocemente e lo guardo avvicinarsi a me.
Luigi «Ti voglio, Stella. Dal primo giorno che ti ho vista. Anch'io voglio quello che vuole Alessandro.
Ma non sono così stupido. Se nasci nel clan, muori nel clan. Quindi l'unica cosa che posso avere sei tu.»
«Sei stato tu a chiamare la polizia quel giorno, non è vero?...» chiedo cambiando discorso.
Non risponde ma sorride solamente.
È stato lui...
Resto in silenzio e poi Luigi comincia a baciarmi e ad abbassarmi i jeans «Fermati! Smettila!!»
Luigi «Devi stare zitta!» le dà uno schiaffo.
Comincio a piangere e lo vedo slacciarsi la cintura e poi abbassarsi i jeans. Mi allontano ma lui mi tiene ferma e mi strappa con forza la maglietta per poi baciarmi sul seno «No! No!!» urlo impaurita.
Luigi «Stai zitta che ti piacerà. Sono molto più bravo di Alessandro.»
Mi bacia in bocca e poi riprende a toccarmi ovunque mentre sono bloccata contro l'albero. Impaurita comincio a tremare e appena sta per togliermi l'intimo vedo Luigi che viene spinto.
Alzo lo sguardo e noto Fabio dargli un pugno in pieno viso fino a farlo cadere per terra.
Luigi «Ma chi cazzo sei!?» si alza da terra asciugandosi del sangue dal labbro e si alza i pantaloni.
Fabio si avvicina «Non toccarla mai più.» lo stringe per la maglietta e gli dà un altro pugno prima che dica qualcos'altro. Successivamente viene verso di me e mi aiuta.
«Grazie...» dico ancora con le lacrime lungo le guance.
Fabio «Andiamo via.» la slega.
Provo a coprirmi ma Fabio mi mette una giacca sulle spalle e poi andiamo via con il motore. Lo abbraccio da dietro e mi tengo a lui.
Dopo un po' andiamo a casa ed entriamo.
Fabio «Come ti senti adesso? Meglio?»
«Diciamo...» dico piano.
Fabio «Vieni. Ora ti metti a letto e ci penso io a te.»
Annuisco e appena sono in stanza mi siedo.
Fabio «Dov'è il tuo pigiama?»
Indico il cassetto dell'armadio.
Fabio ci va e lo prende «Questo qua?»
«Si, questo.» lo prendo e gli dico «Puoi girarti?...»
Fabio si gira.
Nel frattempo mi spoglio e mi metto il pigiama «Fatto. Puoi girarti.»
Fabio si rigira e dice «Perfetto. Vuoi qualcosa da mangiare?»
Scuoto la testa «Puoi stare qui nel letto con me? Il tempo che mi addormento. Voglio cercare di non pensare a nulla...»
Fabio si avvicina «Vieni qui.»
Mi metto vicino a lui e lo abbraccio.
Fabio la copre e gli tocca i capelli «Volevo sapere una cosa...»
«Cosa?»
Fabio «Quel ragazzo chi era?»
«Un conoscente di...Alessandro se così si puo definire.»
Fabio «Quindi fa parte della mafia.»
«Già. Ho paura che faccia qualche altra cosa...»
Fabio «Denuncialo.»
«Stai scherzando? Non posso farlo. Chissà cosa potrebbe succedere.»
Fabio «E se succede altro? Devi parlarne con qualcuno.»
«Non lo so. Ci voglio pensare ma per adesso ho bisogno di dormire.»
Fabio «Va bene. Lo capisco.»
Chiudo gli occhi e poi mi addormento dopo minuti.
Sono troppo stanca...

Resto per giorni con Fabio e mi lascio consolare da lui.
Mi sta aiutando davvero tanto.

Giovedì.
Ore 17:00.
Fabio «Devo andare a casa.»
«Adesso?»
Fabio «Si, i miei genitori mi hanno chiamato.»
«Oh, okay.» dico dispiaciuta.
Fabio «Verrò domani.»
«Grazie di essere stato in questi giorni con me anche se volevo che ci fosse anche Miriam.»
Fabio «Lo so...»
«Mi manca.»
Fabio «Purtroppo è andata così ma adesso ci sono io. Puoi contare su di me.» si mette il giubbotto e poi la saluta con un abbraccio.
Dopodichè va via.



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