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●Stella●
~ Secondo mese ~
Esco da casa e alle 17:00 arrivo in carcere. Prima di poter entrare nella stanza vengo fermata da una guardia e dico «Mi dica...»
Guardia «Copalvo ha rifiutato la sua visita.»
«Come? Ci deve essere un errore. Non può riprovare a dirle che sono qui?» dico supplichevole.
Guardie «Mi dispiace. È stato chiaro.»
«Ok, capisco...arrivederci.» indietreggio e poi esco da quel posto. Ritorno a casa e trovo i miei genitori seduti sul divano che guardano il TG.
Lorenzo «Sei venuta presto.»
«Già.»
Lorenzo «Come mai?»
«Non mi ha voluta vedere...»
Sabrina si gira «Oh, tesoro. Noi ti avevamo avvertita. Non ne vale la pena andare da lui.»
Lorenzo «Tua madre ha ragione.»
«Dite sempre le stesse cose.»
Sabrina «Perchè è vero.»
«Certo.» salgo in stanza e trovo i libri sulla scrivania. Li prendo e li poso.
Non mi va di studiare.
Sospiro e mi metto sul letto con le cuffie nelle orecchie.
Chiudo gli occhi e ascolto le canzoni.

Dopo due settimane dalla visita rifiutata da Alessandro mi dirigo verso i miei genitori che vogliono parlarmi e mi siedo sul divano.
Sabrina «Mi ha chiamata la preside.»
«Okay.» dico senza aggiungere altro.
Sabrina «Mi ha detto che la mattina non entri a scuola e non fai nemmeno i compiti. Hai tutti i voti inferiori al quattro!» dice urlando «Ma cosa ti sta succedendo?!»
«Proprio nulla. Solamente non mi va.»
Sabrina «Potresti perdere l'anno!»
Lorenzo poi interviene «Sappiamo che stai passando un brutto periodo ma con lo studio potresti distrarti.»
«Ho detto che non voglio fare nulla. Lasciatemi in pace per una volta!»
Sabrina «Stella per l'amor del cielo! Stiamo parlando della scuola! È importante.»
«Al momento ho altre cose più importanti.»
Sabrina «E che cosa? Pensare a quel drogato?!» urla.
Lorenzo «Sabrina...» va vicino a sua moglie.
Resto impassibile e poi aggiungo «Altro da dire?»
Lorenzo «Ne riparliamo più tardi.»
Mi alzo e mi allontano lentamente da loro.
«Sto uscendo.»
Lorenzo «Stella vieni subito qui!»
«Io faccio quello che mi pare!» prendo il telefono ed esco sbattendo la porta.
Non mi capisce nessuno.

Verso le 23:00 ritorno a casa e apro lentamente la porta.
Non ho fatto altro che restare in centro a bere e a vedere negozi.
È stata una noia mortale.
Cammino in punta di piedi e trovo mio padre.
Lorenzo «Stella.»
«Ti prego. Risparmiati il discorso, mi gira la testa.» passo davanti a lui.
Lorenzo «Non puoi continuare con questa vita.»
«Ceerto.» alzo gli occhi al cielo e salgo le scale.
Lorenzo «Domani ne riparliamo.»
Non rispondo ed entro in stanza dove trovo Damon.
«Ehy, cucciolo.» sorrido e dopo essere entrata chiudo la porta. «Sto morendo di sonno.» mi butto sul letto e Demon si accuccia accanto a me. Chiudo gli occhi e poi provo ad addormentarmi

Durante la notte mi sento toccare e dico assonnata «Demon...dormi...» apro gli occhi e prima di poter urlare qualcuno mi chiude la bocca con una mano. Provo a divincolarmi e allo stesso tempo osservo quella sagoma incappucciata.
Respiro velocemente e cerco di spingerlo via da me.
«Sono io! Ferma!»
Mi fermo immediatamente sentendo la sua voce.
Chiudo gli occhi e poi li riapro.
È impossibile...
Leva la mano dalla mia bocca e poi si toglie il cappuccio.
«Ale...come...»
Ho così tante domande da fargli.
Come ha fatto a uscire dalla prigione?...
Non mi fa parlare e mi bacia con un impeto travolgente mentre i nostri corpi si uniscono l'un l'altro in un abbraccio. Subito dopo ci scostiamo per riprendere fiato e ci guardiamo negli occhi.
«Come hai fatto a venire?...»
Alessandro «Christian e Ignazio mi hanno liberato. Hanno organizzato tutto loro e gliene sono grato. So anche cosa è successo con Luigi.»
«Capisco...e adesso cosa vorresti fare?»
Alessandro «Sono scappato da mezz'ora e sono corso subito da te e Demon. Mi staranno già cercando. Sai bene che non posso restare... Christian mi ha dato una macchina rubata e un borsone pieno di soldi.»
«Quindi vorresti andare via?...»
Alessandro «Non voglio passare tutta la mia vita in una cella fredda e buia. Non ho scelto io di nascere nel clan. Voglio solo essere libero. Devo andare lontano. Via dalla città...»
«Quindi non ritornerai?»
Alessandro «Vieni con me, Stella. Ti amo e non volevo dirti veramente quelle cose. Non posso vivere senza di te...»
«Se vengo con te ci saranno delle conseguenze, non è vero?»
Alessandro «Si...non potrai vedere i tuoi per diverso tempo ma, quando si saranno dimenticati di me, potrai mandargli lettere o perfino vederli un giorno...»
«Solamente questo?»
Alessandro «Andremo lontano, in America. Christian mi ha dato due documenti falsi.»
Mi mordo il labbro «E per lo studio come faccio? Non potrò più continuare?» chiedo infine.
Alessandro «No...»
«Se io non dovessi venire tu che cosa faresti?»
Alessandro «Non importa cosa faccio io. Tu non mi vedrai più e terrai Demon con te...»
«Ale...non posso lasciare tutte cose. Ho una vita qui...»
Alessandro «Capisco...Accetto la tua scelta.» si allontana.
«Ale...ti prego aspetta.» intreccio la mano con la sua «Io voglio venire ma ho paura. Ho paura che succeda qualcosa...»

Il Figlio del BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora