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●Alessandro●
Arrivo in ufficio e mi siedo per finire dei documenti. Poco dopo mi chiamano per una riunione.
Io rimango zitto ad ascoltare mentre loro parlano.
«Questo è un problema serio Vincenzo. Non possiamo farlo con la polizia e i carabinieri tra i piedi.»
«Per non parlare dei commissari.»
«Le armi come le importiamo altrimenti?»
«Li uccidiamo tutti.»
«Sei matto? Avremo tutti gli sbirri dietro.»
«Capo cosa proponi?»
Sospiro «Ho bisogno di una pausa.» mi alzo ed esco.
Mio padre mi segue «Alessandro, dove stai andando!?»
«Ho bisogno di stare solo!»
Carmelo «Devi tornare di là! Immediatamente. Hanno bisogno di te.»
Entro nel bagno e mi rinchiudo.
Mio padre bussa più volte, imprecando, ma io non apro.
Inizio a piangere silenziosamente.
Odio la mia vita.
Non voglio più vivere.
Esco dopo non so quanto tempo e corro a casa.
Voglio stare solo.

Sfortunatamente a casa, nel tardo pomeriggio, trovo mio padre di cattivo umore.
Carmelo «Dove sei stato!?»
«In ufficio.»
Lui mi prende e mi strattona.
Carmelo «Bugiardo. Ti ho cercato per ore.»
«Volevo stare solo...»
Carmelo «Mi nascondi qualcosa?»
«Non lo farei mai..» cerco di essere il più convincente possibile.
Carmelo «La prossima volta ascoltami o ti spezzo tutte le ossa che hai in corpo e poi ti butto nell'acido insieme al tuo bastardo!»
Annuisco impaurito e corro in camera mia chiudendo a chiave.
Demon mi viene incontro scodinzolando e io istintivamente lo abbraccio piangendo di nuovo.

I giorni successivi decido di non pensare a lei e mi impegno sul mio lavoro. Sui traffici di droga e armi.
Uccido anche cinque uomini sotto ordine di mio padre. Mi costringe a farmi anche se non voglio e mi obbliga a restare in ufficio fino a tardi.
Giorno dopo giorno diventa sempre più ossessionato a farmi diventare come lui.

Mercoledì 4 Marzo.
È passato un mese dall'ultima volta che ho visto Stella.
Ho provato ad uccidermi ma mio padre mi ha scoperto ed è stato peggio.
Adesso mi controlla ogni istante.
Finisco gli ultimi documenti e torno a casa. Sono quasi le undici di notte.
Apro la porta e trovo mio padre sul divano con una delle sue prostitute.
Carmelo «Figliolo, ti ho preparato la siringa.» dice ridendo.
Lo guardo disgustato «Oggi passo. Sono stanco.» dico velocemente per poi salire in camera mia.
Metto il cibo nella ciotola di Demon e poi chiudo la porta a chiave.
Sono distrutto.
Mi sdraio sul letto ma sento bussare alla finestra.
Ma chi è?
Mi alzo e appena sposto la tenda vedo Stella. Immediatamente le apro «Ste-lla?.. »
Stella «Volevo vederti e parlare di questa situazione. Scusa se non sono venuta prima ma avevo bisogno di riflettere...»
La abbraccio di istinto e la bacio senza lasciarla parlare.
La spingo sul letto e la bacio famelico.
«Stella...amore mio.»
Stella lo abbraccia e gli dice all'orecchio «Ho bisogno di parlare con te...»
Alessandro «Dimmi tutto. Ti ascolto.» mi metto seduto sul letto.
Stella si siede accanto a lui «Ho pensato in questi giorni e sono arrivata alla conclusione che non riesco a stare senza di te. Ho provato in tutti i modi a cancellarti dalla mia mente ma ti amo troppo...» sospira e poi intreccia la mano con la sua «Ti prego, dimmi che c'è un modo per uscire da tutto questo. Voglio solo avere una vita normale con te...»
«Ma dicevi di cambiare strada e tutta quella roba. Perché hai cambiato idea? Quando ti ho detto che ti amavo, mi hai mandato lo stesso via..»
Stella «Perchè avevo paura. Avevo tanta paura. Non sapevo che fare e quindi ho deciso di pensarci. Ho capito che possiamo cercare di risolvere il problema insieme, se per te va bene. Non voglio lasciarti solo.» lo guarda.
Le accarezzo il viso e le sposto i capelli dietro l'orecchio «Non posso cambiare...»
Stella «Almeno fallo per me, provaci...» gli scendono le lacrime «Voglio solo stare con te, senza nessuna complicazione.»
«Stella...io non posso. Non posso decidere. Non l'ho mai fatto. Mio padre mi ucciderebbe...»
Stella «Quindi...non si può fare nulla?»
«Io non lo so...pensiamoci domani, ok?»
Ho bisogno di lei.
Stella annuisce «Va bene, basta che ci provi...»
Sospiro e lascio stare.
Non ho voglia di pensarci.
Mi metto sopra di lei e la spoglio. Poco dopo anche i miei vestiti finiscono a terra e facciamo l'amore.
Io le copro la bocca e cerco di non farla urlare.
Non vorrei svegliare mio padre.

Il Figlio del BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora