●Stella●
Finisco la mia fetta di torta e poi mi alzo una volta terminato di mangiare. Successivamente chiedo ad Ale «Rimani un altro po', vero?»
Alessandro «No, amore. Devo andare»
«Va bene, okay. Se stasera non sei impegnato posso venire.»
Alessandro «No. Ci sentiamo domani. Devo andare dal veterinario per Demon.»
Sbuffo e annuisco «Va bene, fa niente. Ci vediamo direttamente domani.»
Saluta i miei genitori e infine va via dopo avermi dato un bacio.
Sospiro e aiuto mia madre in cucina.
Sabrina «E quindi ti ha aiutato a fare i compiti?» dice di punto in bianco.
«Cosa?»
Ma di che parla?
Sabrina «Alessandro.»
«Ahh si certo.» dico un po confusa.
Sabrina «Sei sicura?»
«Si, perchè non dovrei esserlo?»
Sabrina «Forse perchè mi stai mentendo.»
Rimango in silenzio e guardo mio padre che mi fissa.
Sabrina «Diciamo che abbiamo capito, io e tuo padre, cosa avete fatto in stanza per più di mezz'ora, con la porta chiusa.»
«Mamma non abbiamo fatto nulla!» dico cercando di essere convincente.
Lorenzo «Con il livido che hai sul collo non crediamo proprio.»
Porto una mano sul collo e dico «E se anche fosse? Sono abbastanza grande.»
Sabrina sospira «Non ti stiamo accusando ma vogliamo semplicemente la verità.»
Stella sospira «Va bene va bene ma possiamo cambiare discorso? È abbastanza...imbarazzante.»
Sabrina «Perfetto. Faremo finta di non aver sentito o capito qualcosa.»
Lorenzo «Però la prossima volta è meglio se lasciate la porta aperta se vuoi evitare certi argomenti.»
Annuisce «Va bene, okay.»
Dopo aver aiutato mia madre vado in camera mia e mi arriva una chiamata da parte di Fabio. Rispondo e dico «Ehy, come mai questa chiamata?»
Fabio «Volevo sentirti.»
«Capisco. Sei a casa?»
Fabio «Si, in stanza.»
«Lo sai? Non ho mai visto casa tua.»
Fabio «Possiamo rimediare.»
«E come?»
Fabio «Domani. Andiamo a casa mia, puoi mangiare con me. I miei saranno fuori per lavoro.»
«È una bella idea ma non so se posso.»
Domani mi devo vedere con Ale...
Fabio «Sei impagnata?»
«Purtroppo si. Con i miei genitori.» mento.
Fabio «Allora possiamo fare il giorno successivo.» ritenta.
«Si, certo. Va bene.»
Fabio «Davvero?»
«Dico davvero.»
Fabio «Allora domani mattina ci vediamo a ricreazione e ne parliamo meglio.»
«D'accordo allora a domani.»
Fabio «A domani mattina.»
Sorrido e poi chiudo la telefonata.Ore 23:00.
Mi metto sotto le coperte e poco dopo mi addormento.L'indomani mattina mi alzo e indosso una maglietta pesante che mi lascia scoperte le spalle, una sciarpa, un jeans scuro e delle Adidas.
Ore 11:00.
Ricreazione!
Appena esco dalla classe vedo Fabio e vado da lui «Ehy, eccoti. Dovevamo parlare di ieri.»
Fabio «Si, vero. Verso che ora ci vediamo?»
«Alle 16:00? Così ho il tempo di sistemarmi prima a casa.»
Fabio «È perfetto. Ti vengo a prendere e andiamo a casa mia, va bene? Così ti memorizzi la strada.»
Annuisco e sorrido «Okay. Adesso andiamo in cortile? Ho bisogno di fumare una sigaretta e sto morendo di fame.»
Fabio «Va bene ma dovresti smettere di fumare.»
«Sei peggio dei miei.»
Fabio «Hanno ragione.»
«A me rilassa.»
Fabio «E ti fa anche male.»
Alzo gli occhi al cielo e andiamo in cortile.
Successivamente prendo dal distributore una barretta al cioccolato e poi esco fuori. La mangio insieme a Fabio e dopo mi fumo una sigaretta.
«Ma Miriam perchè non è venuta oggi?»
In classe non c'era.
Fabio «Mi ha detto che stava male.»
«Ah, capisco.» annuisco e poi butto la sigaretta dentro il cestino. Dopodichè ci rechiamo ognuno nelle proprie classi e seguiamo le lezioni.Ore 14:20.
Arrivo a casa e pranzo con i miei genitori.
Oggi minestrone...
Che brutto...
Faccio un'ultimo sforzo e finalmente finisco.Ore 15:00.
Inizio a fare storia, inglese e matematica e poi verso le 17:50 finisco.
Oggi devo andare da Ale!
Mi alzo dalla sedia della scrivania e poi apro l'armadio. Guardo i vestiti e poi opto per un maglioncino rosso, jeans neri e degli stivaletti.Ore 18:22.
Arrivo davanti la finestra di Alessandro e busso piano. Poi mi apre e io entro con il suo aiuto mentre Demon abbaia.
Alessandro «Ti ho comprato una cosa. Vado a prenderla.» sorride.
Esce dalla stanza e io lo aspetto seduta sul letto.
Chissà cosa avrà comprato.
Per passarmi il tempo gioco con Demon e dopo qualche minuto vedo Alessandro con un vassoio piccolo di dolci e un cofanetto bianco in pelle.
Alessandro «Un pensierino.»
«Mi vizi troppo con questi regali.» lo prendo e lo apro trovando dentro un braccialetto interamente d'oro.
Oddio...
Rimango stupita e lo prendo «Tu sei veramente pazzo a comprare questi gioielli. Capisco che puoi permettertelo ma è...troppo.» dico a raffica.
Alessandro «Non è troppo. Per te questo è troppo poco. Vorrei poterti dare di più.»
«Stai facendo già tanto.» mi alzo e lo bacio dolcemente.
Alessandro «No.»
«Invece si. Stai anche provando a uscire da quel giro solo per me. È un passo avanti.» lo guardo mentre fa uscire Demon fuori dalla stanza e poi chiude la porta.
Alessandro «Cosa non si fa per amore?» ride.
«Già, si fa di tutto.» sorrido e poi lo guido fino al letto. Cominciamo a spogliarci e poi ci sdraiamo sul letto continuando a baciarci. Successivamente finiamo per fare l'amore ma dopo qualche minuto sentiamo dei rumori provenienti dal piano di sotto.
Dei passi e delle urla...
Ci fermiamo con il fiatone e controvoglia ci spostiamo appena sentiamo qualcuno bussare insistentemente alla porta.
Alessandro «Cazzo.» si alza subito «Dentro l'armadio. Ora.»
«Okay okay.» subito mi vesto e senza farmelo ripetere un altra volta entro dentro l'armadio chiudendo l'anta. Rimango in silenzio e sento lo scatto della porta e poi dei passi. Ascolto quello che dicono e non mi muovo.
Carmelo «Dove cazzo eri oggi!?»
Alessandro «Stavo sistemando delle cose.»
Carmelo «Che cazzo vuol dire!? Ti aspettavo per una riunione. Mi hai fatto fare una figura di merda! Tu devi stare là! Per sempre! In quel cazzo di ufficio!»
Provo a capire che altro succede ma l'unica cosa che sento è il rumore di uno schiaffo e poi di alcuni oggetti che cadono per terra.
Carmelo «Pulisci tutto.»
Dopodichè sento la porta chiudersi con un tonfo e appena sono sicura che è andato via apro lentamente l'anta dell'armadio.
Alessandro «Devi andare via.»
«Ma sono rimasta per poco...»
Alessandro «Lo so, ma devi andare.»
Annuisco e poi dico «Va bene, fa niente. Posso venire domani se non hai impegni.»
Alessandro «Verrò io.»
«Ok, amore allora io vado. A domani.» gli dò un bacio e poi mi sistemo un ultima volta prima di uscire.
STAI LEGGENDO
Il Figlio del Boss
RomanceStella ha 16 anni ed è stata costretta a trasferisi in una delle città più belle d'Italia, Roma, a causa del lavoro dei suoi genitori. Qui si avvicinerà inevitabilmente a un ragazzo che la trovolgerà in un turbine di emozioni. Ma quando scoprirà l...